Le reazioni a una nota di Aginform

“La discussione che si è aperta sulla nota “Godiamoci lo spettacolo” pubblicata da Aginform possa riassumersi in tre questioni: la valutazione sul tema degli immigrati, la valutazione della situazione geopolitica e il giudizio da dare sul governo gialloverde. Andiamo per ordine”.

 

Il dito sulla piaga

Le reazioni a una nota di Aginform e la risposta

Caro Ivan,
credo che la discussione che si è aperta [qui] sulla nota “Godiamoci lo spettacolo” pubblicata da Aginform che ho spedito al gruppo Pubblico Impiego In Movimento possa riassumersi in tre questioni: la valutazione sul tema degli immigrati, la valutazione della situazione geopolitica e il giudizio da dare sul governo gialloverde. Andiamo per ordine.

La questione immigrati

Il fatto che i capofila con maglietta rossa siano i criminali di ‘sinistra’ che hanno partecipato a tutte le guerre di aggressione USA-NATO dovrebbe farci riflettere sulla natura del partito buonista. Perchè strumentalizzano questa tragedia quando non hanno esitato a trucidare centinaia di migliaia di persone senza dimostrare un attimo di esitazione, dalla Jugoslavia alla Somalia, passando per l’Iraq e la Libia? Un compagno non dovrebbe avere qualche dubbio su quello che c’è dietro l’esodo massiccio dalle zone di guerra, da questi criminali di ‘sinistra’ provocata, o dall’Africa in pieno processo (armato) di neocolonizzazione? Bisognerebbe indagare a fondo sui meccanismi che inducono alla fuga le popolazioni. E nell’indagine bisogna includere le ONG che notoriamente sono ispirate dai servizi occidentali o da filantropi alla Soros. Un esempio: una di queste ONG, italiana, operava in Iraq nella ‘zona verde’ di Bagdad riservata agli americani durante l’aggressione.

Credo che il merito di Salvini sia stato quello di aver dato uno scossone a un gioco delle parti e un’occasione per chi volesse aprire finalmente gli occhi sulla situazione. Sulle guerre imperialiste, sul significato del buonismo, su come l’Europa ha dimostrato il suo cinismo dopo la chiusura dei porti italiani. Nessun segnale su questo è venuto, da sinistra. Tutto si è risolto con la campagna contro l’operato di Salvini, che ovviamente ringrazia.

Tutto ciò non è un caso e dimostra la vera natura di una certa sinistra che si atteggia a radicale e che poi si accoda all’imperialismo versione buonista.

Anche sulla cosiddetta accoglienza e integrazione un discorso va fatto. Fermo restando che dobbiamo opporci con molta forza ad ogni forma di razzismo, il rapporto con gli immigrati, che sono soprattutto giovani, va fatto rispetto alle prospettive. Immigrazione o lotta all’imperialismo? Credo che per noi la scelta deve essere chiara. Si lotta nei paesi in cui l’imperialismo porta la guerra e il saccheggio delle risorse e da noi gli antimperialisti devono impegnarsi contro i nostri governi che sono responsabili di ciò che sta accadendo. Mi sembra che la storia, dalle guerre di liberazione in poi, qualcosa ci dovrebbe aver insegnato. Perchè questo discorso non emerge? Forse questa che si definisce ‘sinistra’ ha introiettato la logica di un buonismo ad uso e consumo della globalizzazione imperialista?

La questione geopolitica

Che vuol dire che non credi che i nemici del nostro nemico siano nostri amici? Che coloro che si stanno confrontando con la politica aggressiva dell’imperialismo occidentale sono nostri nemici?

Dire questo significa ignorare che le attuali vicende internazionali sono cominciate negli anni ’90 con le guerre di Clinton e di Bush padre e figlio, quando gli Stati Uniti con la caduta dell’URSS hanno creduto di poter estendere il controllo sull’intero pianeta e consolidare il loro dominio in combutta con la UE. La guerra infinita ha avuto vari fronti, Europa orientale, Asia, Medio Oriente.

In Europa, nonostante gli impegni presi con Gorbaciov, la NATO ha stretto la Russia con una cortina militare, dal Baltico alla Georgia, ha condotto la guerra in Jugoslavia (a proposito hai saputo dei canti fascisti della Croazia ‘democratica’ dopo i campionati del mondo?), ha tentato l’operazione Georgia (gli è andata male) e poi l’affondo con l’Ucraina. Col golpe di Kiev gli americani pensavano di papparsi la Crimea facendone una loro base navale e di portare tutta la regione sotto l’ombrello USA-NATO, ma come risposta hanno avuto il referendum in Crimea e la resistenza del Donbass. Putin è nostro nemico perchè ha bloccato le mire espansioniste degli USA e ha difeso il proprio paese?

Anche in Medio Oriente la Russia, assieme al popolo siriano, quello che non è fuggito, ha combattuto l’ISIS e ha dato un contributo decisivo per la sconfitta del blocco USA-Israele-sauditi, che l’ISIS aveva creato. Non solo, ma Russia e Siria hanno anche saldato il fronte antimperialista con Iran, Hezbollah, Libano, Iraq, che ha indotto anche la Turchia a più miti consigli. Dobbiamo stare con questo fronte oppure coi sauditi-americani e i nazi-israeliani? Chi sono in questo caso i nostri nemici?

Dove stanno invece i curdi? A occupare la zona petrolifera siriana, assieme agli americani e ai resti dell’ISIS che hanno cambiato casacca (si fanno chiamare orze democratiche siriane). Dovremmo dunque stare coi curdi? Si dice che i curdi sono più civili nei loro costumi. Anche gli israeliani dicono la stessa cosa e manifestano il loro razzismo nei confronti degli arabi. Dobbiamo imitarli? Oppure dobbiamo riconoscere il carattere mercenario delle truppe curde a servizio degli USA? Ma quelli che si considerano compagni e antimperialisti non si sono accorti di questo particolare?

E in Asia, la Cina e la Corea del Nord, la RPDC, che cosa rappresentano in termini di deterrenza verso gli USA nel Pacifico? Sono nostri nemici?

Il nuovo governo gialloverde

Sulla scia del renzismo, vero o mascherato che sia e della sinistra istituzionale al seguito, si è voluto far credere che siamo in presenza di un governo di destra, anticamera del fascismo. Si può capire che il PD, a corto di argomenti, tenti la carta dell’antifascismo per chiamare a raccolta la coscienza democratica del paese, ma i fatti dimostrano che non ha funzionato. Gli italiani non sono scemi e la credibilità del PD è quasi nulla.

Il governo gialloverde che cosa rappresenta dunque? A mio parere questo governo è il punto di arrivo di due spinte populiste, una di destra e una di sinistra, che hanno in comune un programma che tende a modificare profondamente l’assetto reazionario e ultraliberista creato dal PD e da Renzi e la condizione di subalternità all’Europa del grande capitale. In questo senso il nuovo governo rappresenta una novità interessante con cui bisogna misurarsi. Importante che non si cada nella trappola delle logiche di schieramento dove la cosiddetta sinistra antagonista potrebbe ricoprire solo il ruolo di ruota di scorta del revanscismo piddino. Ricordiamoci che oggi il nemico principale è il PD. Una volta che si parte da questo occorre capire come una sinistra non subalterna deve giocare il suo ruolo nella nuova situazione (se ne è capace e non per autoproclamazione), senza fare sconti a nessuno, ma anche senza velleitarismi.

Roberto Gabriele
un comunista con la c minuscola

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