“No alla scuola di guerra a Napoli!”, petizione on line

Le cittadine e i cittadini della Napoli simbolo della resistenza al nazi-fascismo e che ripudia la guerra chiedono, in via tanto più urgente, al sindaco De Magistris e ai consiglieri comunali delle due ultime due consiliature di fare chiarezza, documenti alla mano, sul cambio di destinazione d’uso della Caserma ‘Nino Bixio’.

 

NO ALLA SCUOLA DI GUERRA EUROPEA A NAPOLI!

Venti di guerra agitano il mondo. Sotto una cenere apparente, cova un fuoco pronto ad esplodere: la lotta delle grandi potenze per una nuova spartizione delle sfere d’influenza nel mondo.

Le cittadine e i cittadini della Napoli simbolo della resistenza al nazi-fascismo e che ripudia la guerra chiedono, in via tanto più urgente, al sindaco De Magistris e ai consiglieri comunali delle due ultime due consiliature di fare chiarezza, documenti alla mano, sul cambio di destinazione d’uso della Caserma ‘Nino Bixio’. Nel 2014 viene firmato il progetto Unesco, affinché la ‘Nino Bixio’ (di proprietà comunale ed inizialmente destinata ad attività sociali, sanitarie, educative, turistiche e di pace) diventi la prima scuola di guerra europea per la formazione di ufficiali. Si nasconde dietro il nome della ‘Nunziatella’, l’istituzione scolastica dove si “educano” all’arte militare i ragazzi italiani, ma in realtà è un’altra cosa: nella ‘Nino Bixio’ verranno “specializzati” militari adulti di tutta Europa, già formati al conflitto armato. Il Comune di Napoli ha permutato lo storico edificio di via Monte di Dio (la Nino Bixio) con una palazzina della zona, rinunciando di fatto a un canone di fitto di quasi mezzo milione di euro. L’operazione si è chiusa nel febbraio del 2017 e un mese dopo il sindaco ha portato in Consiglio Comunale la proposta di delibera “Napoli città di pace”, affermando principi contraddetti dai tre anni di lavoro intenso speso su finalità belliche. Nei prossimi anni la zona di Monte di Dio diventerà un’area ad alta presenza militare, ma non risulta alcuno studio, alcuna valutazione, alcun approfondimento sull’impatto che tali presenze avranno sul territorio. L’operazione è stata deliberata nel corso del primo mandato di de Magistris, ma si è conclusa nel secondo. Salta agli occhi che non v’è traccia della scuola di guerra nei programmi elettorali del sindaco né in quelli dei consiglieri che hanno deliberato la scelta. Ma soprattutto è mancato un processo di partecipazione democratica che coinvolgesse i cittadini e le cittadine. È ora che i napoletani e le napoletane sappiano del progetto di stampo militarista sostenuto nei fatti da chi amministra la loro città. Pertanto, ribadendo quanto espresso in premessa, le cittadine e i cittadini della Napoli che ripudia la guerra chiedono al sindaco de Magistris e ai consiglieri delle due ultime consiliature comunali di fare chiarezza su tale questione.

Soprattutto chiedono al Sindaco Luigi De Magistris e al consiglio comunale del Comune di Napoli di revocare l’accordo tra il Comune di Napoli e il Ministero della Difesa per restituire la cittadella Nino Bixio di Pizzofalcone ai napoletani e alle napoletane, mettendo così concretamente in discussione una scelta scellerata e contraria ai principi che pure l’amministrazione sostiene di professare,

I cittadini e le cittadine di Napoli che ripudia la guerra, chiedono anche sostegno attivo in questa lotta a tutti i cittadini e le cittadine che, in ogni parte del paese, si oppongono alle politiche militariste, e desiderano che le città e i territori siano liberi dalla guerra una volta per tutte.

Napoli città di Pace

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