4 novembre: bugie e infamie anche 100 anni dopo

“Lo sapevate che mentre i cappellani militari italiani – a cui venne proibito di utilizzare la parola “pace” – benedivano le armi che servivano ad uccidere o intonavano Te Deum di ringraziamento per le stragi perpetrate nei confronti dei nemici, […]?”

 

4 novembre: bugie e infamie anche 100 anni dopo

 
La ristampa di un bel libro. Guerrafondai in Brianza. Un link di Radio Onda D’urto. E per chi è a Roma appuntamento domenica a Centocelle contro il “Pentagono europeo”.

Come sa chi frequenta codesta “bottega” abbiamo scritto spesso del massacro mondiale che viene definito «la grande guerra». Ecco alcune segnalazioni per questo giorno che dovrebbe essere di lutto e non di vittoria.

Nuova edizione (ampliata) del libro «LA GRANDE MENZOGNA. TUTTO QUELLO CHE NON VI HANNO MAI RACCONTATO SULLA PRIMA GUERRA MONDIALE» di Valerio Gigante, Luca Kocci e Sergio Tanzarella (Dissensi edizioni: pagine 254 per euro 13.90)

Lo sapevate che mentre i cappellani militari italiani – a cui venne proibito di utilizzare la parola “pace” – benedivano le armi che servivano ad uccidere o intonavano Te Deum di ringraziamento per le stragi perpetrate nei confronti dei nemici, plotoni di prostitute venivano inviate dagli Stati maggiori al fronte per tenere alto il morale della truppa? Che nonostante la martellante propaganda e l’esaltazione dell’eroismo dei soldati, suicidi, automutilazioni, disturbi mentali di ogni tipo e alcolismo erano tra i fenomeni più diffusi tra i militari in trincea? Che grandi industrie come Ansaldo e Ilva fecero enormi profitti consegnando alle truppe materiali scadenti, gonfiando le spese e falsificando le fatture delle commesse militari? Che le mazze ferrate erano tra gli strumenti in dotazione agli eserciti per finire come bestie al macello i soldati agonizzanti, specie dopo aver usato contro di loro i gas asfissianti? Che i fanti che esitavano a lanciarsi all’assalto del nemico venivano trucidati dai carabinieri appostati alle loro spalle? Che per essere fucilati bastava anche solo tornare in ritardo dopo una licenza, oppure venire sorpresi a riferire o scrivere una frase ingiuriosa contro un superiore? E che ai prigionieri di guerra italiani, considerati vili, imboscati e disertori, il nostro governo, unico tra i Paesi belligeranti, non inviò alcun aiuto che ne alleviasse le terribili condizioni di detenzione?

Questo libro – in una nuova edizione ampliata dopo quella del 2015 – vuole raccontare in maniera documentata e rigorosa, ma con un ritmo agile e un approccio adatto anche ai “non addetti ai lavori”, alcune delle questioni meno conosciute e più controverse dell’ingresso, della partecipazione e della memoria della “grande guerra” degli italiani. Un “antidoto” alle celebrazioni retoriche ed acritiche del centenario della fine della I guerra mondiale. Un invito ad una memoria generatrice di coscienza, che sia strumento per leggere il presente e soprattutto produrre futuro. Il più possibile diverso dal passato che ancora grava, pesantemente, sulle nostre spalle.

 

Un msg di Raffaele sull’agghiacciante “Marcia per la vittoria” nei Comuni della Brianza. A Monza, il 4 novembre convergeranno formazioni “militari”inquadrate in colonne di 8 che marceranno per celebrare la gloria dei nostri soldati durante la I guerra, dando luogo a una manifestazione dai toni schiettamente militaristi e in alcuni punti parafascisti.

Il Comune di Arcore (sindaco PD Rosalba Colombo, maggioranza PD-Lista civica) aderisce all’iniziativa con un manifesto ufficiale nel quale si sottolinea il “carattere marcatamente militare” della medesima richiamando alla “gloria” di cui sopra.

Non una parola sull’assurdità della guerra, sui milioni di vittime civili, sul fatto che i ragazzi mandati al fronte nemmeno sapessero chi fosse il nemico (il ’99 “che piscia ancora a letto” mobilitato da Cadorna che “ha perso l’intelletto”). Non un richiamo all’articolo 11 della Costituzione. A parte Anpi ed Aned che coraggiosamente prendono posizione, niente di niente da parte della cosiddetta sinistra che amministra Arcore e altri Comuni interessati.

 

CENTENARIO DEL MASSACRO http://www.radiondadurto.org

 

PER CHI DOMENICA E’ A ROMA

L’appuntamento è in via delle Resede 5, allo spazio sociale «100celle aperte»,
Ore 19 informazioni e aggiornamenti sul Pentagono italiano di centocelle a cura di «nopentagono», alle 20 cena e alle 21 «Ancora prigionieri della guerra» (qui sotto la scheda)
 

ANCORA PRIGIONIERI DELLA GUERRA

Una lettura a due voci di Daniele Barbieri e Francesca Negretti con immagini e suoni montati dal centro sociale «Brigata 36» di Imola

Quante bugie ci dicono – ancora 100 anni dopo – sul macello che fu chiamato «prima guerra mondiale». E quante verità scompaiono nelle commemorazioni di comodo: dai massacri alle rivolte, dai pescecani che si arricchivano alle “tregue spontanee”, dalle pratiche di “decimazione” agli stupri di massa.

Un esercizio di memoria contro il militarismo e i nazionalismi che – come avvoltoi – si riaffacciano ai giorni nostri.

NOTA TECNICA PER CHI VOLESSE “REPLICARE”

La lettura dura circa 50 minuti (65 minuti con gli inserti cinematografici e vocali; in questo caso occorre che in regia qualcuna/o abbia un computer).

Daniele Barbieri e Francesca Negretti (o un’altra persona se Francesca non può assentarsi dal lavoro) sono disponibili a muoversi da Imola per le spese di viaggio e l’eventuale b&b – ove occorra dormire.

INFO: pkdick@fastmail.it, 0542 29945

 

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

3 novembre 2018

da: www.labottegadelbarbieri.org
 

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