L’Associazione vittime della caccia persegue l’abolizione ed offre supporto a quanti intendano far valere il loro diritto a vivere in pace senza gente armata intorno che spara ad ogni forma di vita.
ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA
COMUNICATO STAMPA 06.11.2009
UN GRAZIE AI CACCIATORI DALLE VITTIME DELLA CACCIA
In risposta a quanto dichiarato dall’assessore provinciale di Savona, Livio Bracco e riportato sul sito de “Il Secolo XIX” del 4 novembre: «I cacciatori non sono criminali: la gente dovrebbe fermarli per strada e ringraziarli per l’azione che fanno invece di considerarli nemici, siamo tutti in debito con loro», Daniela Casprini presidente dell’Associazione Vittime della Caccia dichiara:
“Intendiamo ringraziare i cacciatori, come proposto dall’assessore Bracco per le vittime della caccia, come risulta dai dati raccolti dalle rassegne stampa nell’arco di due mesi, dal 1° settembre al 1° novembre 2009:
Vittime tra le persone che non c’entrano niente con la caccia:
11 feriti di cui 7 a casa propria, per mancato rispetto delle distanze e 5 morti per armi da caccia!
Tra i cacciatori risultano 22 feriti tutti durante l’attività venatoria, e 14 morti per armi da caccia.
Totale feriti = 33 (32 in ambito venatorio)
Totale morti= 19 (14 in ambito venatorio). Il tutto in soli 2 mesi. I dati non sono compresivi di infartuati, caduti in dirupi o incidenti di altra natura che non siano per armi da caccia, criterio che adotta l’Associazione Vittime della Caccia per i suoi conteggi. Grazie quindi ai cacciatori e agli amministratori che li appoggiano e che ce li mandano fino a casa per espletare la loro funzione ambientalista e filantropa”, dichiara ironicamente la Casprini e aggiunge: “Si intende ringraziare anche il Vescovo, Monsignor Lupi, che delega il suo Vicario per officiare una messa per i cacciatori ed il loro nobile operato in favore delle anime dei defunti. Devo però esortare il Vescovo ad individuare un Santo protettore differente da Sant’Uberto, in quanto lo stesso, dopo la visione del cervo e del crocifisso tra le sue corna, decideva di… appendere il fucile al chiodo”.
L’Associazione vittime della caccia persegue l’abolizione ed offre supporto a quanti intendano far valere il loro diritto a vivere in pace senza gente armata intorno che spara ad ogni forma di vita.
Associazione Vittime della Caccia- ADERISCO
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