In seguito alle segnalazioni giunte al CODICI da parte degli abitanti del viterbese, l’associazione si è immediatamente attivata inviando una istanza di accesso agli atti alle autorità competenti.
La causa è la fioritura dell’alga rossa “Planktrotrix rubescens”, produttrice di una microcistina riconosciuta come cancerogena.
Entriamo nel dettaglio della vicenda: Il fenomeno di sviluppo dell’alga pare sia favorito dalla presenza di composti azotati e fosfati che potrebbero derivare o dalla presenza di scarichi civili abusivi o dall’eccessivo utilizzo, da parte degli agricoltori, di sostanze fertilizzanti e fitofarmaci.
“Una situazione molto preoccupante – dichiara Valentina Coppola Resp. Naz. settore Ambiente del CODICI – le acque del lago, per la loro natura vulcanica, sono ricche di arsenico, un elemento classificato dalla I.A.R.C., l’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro, come cancerogeno. Inoltre, l’attività degli agricoltori, che coltivano nelle immediate vicinanze del bacino e che utilizzano veleni ad uso agricolo, peggiora di molto la situazione”.
“Tra le lamentele – commenta il Segretario Nazionale del CODICI, Ivano Giacomelli – i cittadini segnalano, inoltre, una mancanza di informazione da parte delle autorità competenti oltre che un’assenza di interventi atti a stabilire una condizione di salubrità delle acque del lago. Motivo che ci ha portati a chiedere ai Sindaci dei Paesi coinvolti di provvedere urgentemente ad emettere direttive che blocchino l’attività incondizionata degli agricoltori e che attraverso normative specifiche si vieti l’utilizzo di sostanze altamente inquinanti e nocive intorno al bacino idrico”
In conclusione, alla nota di accesso agli atti hanno dato riscontro positivo la Prefettura, la ASL di VT e l’ARPA , rimanendo senza esito le altre richieste, ovvero quelle da parte da parte del Comune di Caprarola e il Comune di Ronciglione, l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Viterbo, il Commissario Regionale alla Sanità della Regione Lazio e il Presidente della Regione Lazio ai quali è stata inoltrata una nota di diffida, intimando la risposta alla richiesta di accesso agli atti. Tale ulteriore richiesta è rimasta senza esito!
Pertanto, CODICI ha inviato un ricorso al Tar Lazio contro le amministrazioni inadempienti al fine di ottenere informazioni sugli atti posti in essere a tutela della pubblica salute e sui rapporti di prova effettuati sul lago di Vico e sull’acqua destinata al consumo umano, sui trattamenti di potabilizzazione in relazione alla classificazione delle acque trattat , le attività svolte per accertare e monitorare la presenza della microcistina e di altri elementi potenzialmente nocivi nelle acque destinate a consumo umano.
Roma, 22 Dicembre 2009