L’unica parola per descrivere Haiti dopo il terribile terremoto che l’ha colpita qualche giorno fa è questa: un’apocalisse.
L’unica parola per descrivere Haiti dopo il terribile terremoto che l’ha colpita qualche giorno fa è questa: un’apocalisse. Case rase al suolo. Gente disperata che vaga in strada alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. Mani nude che scavano fra le macerie alla ricerca di un padre, una madre, un figlio. Mamme con bambini di pochi mesi ridotte a vivere per strada o in accampamenti di fortuna. Senza cibo, acqua potabile, vestiti, cure mediche e in condizioni igieniche inesistenti.
Sono almeno due milioni le persone colpite dal disastro. Centinaia di migliaia i bambini. Lavorando 20 ore al giorno abbiamo potuto distribuire fino ad ora 5.000 kit medici a 14 ospedali e centri sanitari, 40.000 litri di acqua potabile e sono in arrivo tende, coperte e medicine. Abbiamo anche allestito la prima “area a misura di bambino” all’interno di un campo di sfollati. Un luogo protetto dove i bambini, invece di vagare in strada da soli, possono rielaborare il terribile trauma che hanno vissuto. La tua donazione per i bambini haitiani può salvare tante vite. Ma questo è solo l’inizio. Ci vorranno anni di duro lavoro per restituire un presente dignitoso e un futuro di speranza per i bambini di Haiti. Filippo Ungaro
Save the Children aderisce ad AGIRE, l’Agenzia Italiana di Risposta alle Emergenze www.agire.it
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