“Fermare le attività di scavi minerari e di raffinazione nello stato dell’Orissa in India”

Amnesty International chiede al governo indiano e alla Vendana Resources di assicurare che la raffineria non sia ingrandita e i lavori di scavo della miniera non vadano avanti fino a quando gli attuali problemi non saranno stati risolti

 

In un rapporto presentato oggi a Delhi, Amnesty International ha accusato
il governo indiano di aver fornito informazioni insufficienti o fuorvianti
sul possibile impatto di due attivita’ portate avanti da imprese
sussidiarie della compagnia britannica Vedanta Resources: una raffineria
di alluminio e i lavori di scavo di una miniera di bauxite.

Il rapporto di Amnesty International, intitolato ‘Non minate la nostra
esistenza: come la raffineria e la miniera di bauxite devastano la vita in
India’, denuncia che la raffineria di alluminio della Vedanta Resources
sta inquinando l’aria e l’acqua nella zona di Lanjigarh, mettendo cosi’ a
rischio la salute delle popolazioni locali e il loro accesso all’acqua.

‘Una gigantesca raffineria incombe sulla popolazione, che respira aria
inquinata e vede ormai come una minaccia il fiume che costituisce una
delle principali fonti d’acqua della zona’ – ha dichiarato Ramesh
Gopalakrishnan, ricercatore di Amnesty International sull’Asia
meridionale. ‘La cosa scandalosa e’ che le persone piu’ colpite da questo
progetto sono quelle che hanno ricevuto meno informazioni’.

Gli adivasi (le popolazioni native dell’India), i dalit (gli intoccabili),
le donne e altre comunita’ emarginate che vivono nella parte piu’ remota
dello stato dell’Orissa hanno raccontato ad Amnesty International che le
autorita’ locali avevano detto loro che la raffineria avrebbe trasformato
la zona in una nuova Mumbai o in una sorta di Dubai.

L’Organismo statale di controllo sull’inquinamento ha documentato, a sua
volta, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua provocato dalla raffineria di
alluminio, confermando i riscontri di Amnesty International. Tuttavia non
e’ stato ancora attivato alcun monitoraggio sulla salute della
popolazione.

‘Una volta ci lavavamo nel fiume ma ora ho paura di portarci i miei figli.
Entrambi hanno avuto vesciche e irritazioni cutanee’ – ha raccontato una
madre ad Amnesty International. L’organizzazione per i diritti umani ha
verificato molti altri racconti simili da parte di persone che vivono nei
pressi della raffineria.

Nonostante questo e il fatto che la raffineria sia sorta in un ambiente
inadatto, nei pressi di un fiume e di insediamenti abitati, il governo sta
valutando un progetto che sestuplicherebbe la dimensione della raffineria.
Ne’ le autorita’ indiane ne’ la Vedanta Resources hanno informato le
comunita’ locali sull’aumento dell’inquinamento e sui suoi possibili
effetti.

La Orissa Mining Corporation e un’altra sussidiaria della Vedanta
Resources, a loro volta, stanno valutando d’iniziare i lavori di scavo
della miniera di bauxite sulle colline di Niyamgiri. Questo progetto
minaccia l’esistenza di una comunita’ di adivasi, i Dongria Kondh, 8000
persone che vivono da secoli sulla collina e che considerano quest’ultima
sacra ed essenziale per la loro sopravvivenza fisica, economica e
culturale. Tuttavia, non e’ stato istituito alcun meccanismo per chiedere
il consenso informato della comunita’.

‘Abbiamo gia’ visto cosa accade agli altri adivasi quando sono costretti a
lasciare le loro terre tradizionali: perdono tutto’ – ha dichiarato un
Dongria Kondh ad Amnesty International.

‘Gli abitanti dello stato dell’Orissa sono tra i piu’ poveri dell’India e
la loro salute e’ minacciata dalla raffineria. La loro voce e’ ignorata
dalla Vedanta Resources, dai suoi partner e dal governo locale. Sebbene le
loro vite e il futuro siano la posta in gioco, sono stati consultati in
modo inadeguato’ – ha commentato Gopalakrishnan.

Amnesty International chiede al governo indiano e alla Vendana Resources
di assicurare che la raffineria non sia ingrandita e i lavori di scavo
della miniera non vadano avanti fino a quando gli attuali problemi non
saranno stati risolti. L’organizzazione sollecita inoltre l’avvio di
consultazioni con la popolazione locale e chiede in particolare al governo
indiano di istituire un meccanismo per chiedere il consenso libero,
preventivo e informato dei Dongria Kondh.

Ulteriori informazioni

La raffineria di alluminio di Lanjigarh e’ diretta dalla Vedanta Aluminium
Ltd, di proprieta’ della Vedanta Resources per il 70,5 per cento e della
Sterlite India Ltd per il restante 29,5 per cento. Vedanta Resources
possiede il 59,9 per cento della Sterlite India.

Il progetto minerario dovrebbe essere portato avanti da una joint venture,
la South-west Orissa Bauxite Mining Corporation, formata per il 74 per
cento dalla Sterlite India e per il 26 per cento dalla Orissa Mining
Corporation, di proprieta’ statale.

I Dongria Kondh sono una comunita’ adivasi ‘in pericolo’, secondo quanto
stabilito da un comitato istituito dalla Corte suprema indiana.

Secondo il diritto internazionale, il governo indiano ha l’obbligo di
rispettare, proteggere e rafforzare i diritti umani, tra cui quelli
all’acqua e alla salute, nonche’ di proteggere i diritti delle popolazioni
native che vivono su terre e territori occupati per tradizione secolare.
Gli obblighi di protezione richiedono l’adozione, da parte dello stato, di
misure tali da assicurare che altri attori (come le imprese) non mettano a
rischio o violino i diritti umani. Se un governo viene meno all’obbligo di
protezione, cio’ non assolve le imprese dalla responsabilita’ per le loro
attivita’ e per l’impatto di queste ultime sui diritti umani Le imprese,
come minimo, devono rispettare tutti i diritti umani.

Il rapporto ‘Non minate la nostra esistenza: come la raffineria e la
miniera di bauxite devastano la vita in India’ viene pubblicato
nell’ambito della campagna “Io pretendo dignita”, lanciata nel maggio
2009 da Amnesty International per porre fine alle violazioni dei diritti
umani che creano e acuiscono la poverta’. La campagna sta mobilitando
persone di ogni parte del mondo per pretendere che i governi, le aziende e
altri in posizione di potere ascoltino la voce di coloro che vivono in
poverta’ e rispettino i loro diritti.

FINE DEL COMUNICATO Roma, 9 febbraio
2010

Il rapporto in lingua inglese ‘Non minate la nostra esistenza: come la
raffineria e la miniera di bauxite devastano la vita in India’ e’
disponibile all’indirizzo:
http://www.amnesty.it/India-diritti-umani-minacciati-da-attivita-Vedanta-Resources.html

Leggi il post ‘India: diritti umani minacciati dalla Vedanta Resources’
all’indirizzo: http://www.iopretendodignita.it/?q=node/337

Leggi tutti gli altri comunicati stampa all’indirizzo:
http://www.amnesty.it/archivio-tutte-news-comunicati.html

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