Piano Assetto Parco Veio: Legambiente, ricominciare al più presto procedura

Nel Dicembre scorso il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio ha adottato il Piano di Assetto, con il voto contrario del rappresentante delle associazioni ambientaliste… …compiendo il primo atto di una procedura che era attesa da 12 anni e che al termine prevede l’approvazione definitiva da parte della Regione Lazio. La Comunità del Parco, composta dai Sindaci e dalla Provincia di Roma, ha però subito espresso sul Piano parere negativo, rilevando una serie di vizi.
“Nel Piano del Parco di Veio ci sono scelte molto positive, ma sono anche molte le cose che non vanno che ne minano purtroppo le fondamenta, problemi che vanno risolti riaprendone la procedura di adozione e coinvolgendo le comunità locali –dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio–. E’ positivo che rispetto alla prima proposta del 2003, le zone di tutela ambientale siano aumentate da 1500 a 6000 ettari e quelle edificabili diminuite da 7000 a 2600 ettari, che ci sia attenzione per la multifunzionalità agricola e per le strutture di fruizione. Dall’altro lato, è impensabile che si preveda il completamento di nuclei ex abusivi in area agricola, che non si rispettino le prescrizioni dei Piani Paesistici Regionali e non convince la discontinuità delle aree contigue al Parco, che in alcune parti mancano del tutto. Per un Piano così importante è fondamentale la condivisione con i cittadini, le associazioni, i Comuni, sia con le procedure previste dalla legge che attraverso momenti di partecipazione, che probabilmente avrebbero anche anche permesso di risolvere prima alcune delle questioni critiche.”
Sulla partecipazione Legambiente ribadisce la necessità e l’obbligatorietà della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che invece il Parco di Veio non ha praticato prima della adozione.
“E’ impensabile perdere nuovamente l’occasione per adottare l’importante Piano del Parco di Veio, è interesse degli abitanti, delle associazioni, degli operatori economici che al più presto il Parco adotti uno strumento veramente valido ed efficace –conclude Parlati–. La revisione delle cose che non vanno deve essere fatta rapidamente, per evitare di compromettere le aree già tutelate dai Piani Paesistici, evitando anche anni e anni di contenzioso. Crediamo che il Consiglio Direttivo dell’Ente debba agire subito, riaprendo la procedura per realizzare un piano largamente partecipato e condiviso, che vedrà sicuramente accelerato il suo iter, per essere approvato speditamente dal nuovo Consiglio Regionale che si insedierà dopo le prossime elezioni regionali.”
Roma, 16 Febbraio 2010
L’Ufficio Stampa
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