“La verità sull’imprigionamento in Giappone del capitano Bethune di Sea Shepherd”

La baleniera Giapponese Shonan Maru 2 ha attraccato ieri, 12 marzo, nella baia di Tokyo con il capitano Peter Bethune, della Sea Shepherd Conservation Society, come prigioniero.

 

 

[COMUNICATO STAMPA]
I FUORILEGGE SONO I BRACCONIERI GIAPPONESI,
NON CHI DIFENDE LE BALENE NELLA RISERVA ANTARTICA.
IL CAPITANO BETHUNE NON HA ASSALTATO LA NAVE
GIAPPONESE, E’ SALITO A BORDO PER ARRESTARE
IL COMANDANTE GIAPPONESE PER I REATI COMMESSI.
13 marzo 2010

La baleniera Giapponese Shonan Maru 2 ha attraccato ieri, 12 marzo, nella baia di Tokyo con il capitano Peter Bethune, della Sea Shepherd Conservation Society, come prigioniero. La “colpa” del capitano Bethune è stata quella di fare il suo dovere come cittadino neozelandese contro le operazioni illegali di caccia alle balene compiute dai giapponesi.

“Come AgireOra Network seguiamo da anni le azioni di Sea Shepherd, che ammiriamo per il suo coraggio e capacità di agire direttamente per la salvaguardia degli animali e del loro ambiente. Abbiamo quindi seguito giorno per giorno la loro campagna ‘Waltzing Matilda’ del 2009-2010 di difesa delle balene della riserva antartica, dove la caccia è vietata da accordi internazionali, accordi che i giapponesi infrangono, e che Sea Shepherd si impegna invece a far rispettare, con un gruppo di coraggiosi volontari” affermano i rappresentanti del network animalista AgireOra. E continuano: “Abbiamo notato come alcuni media italiani abbiano riportato notizie del tutto inesatte sulla vicenda e vorremmo dare il nostro contributo per far sapere anche in Italia come sono andate realmente le cose.”

Il 6 gennaio scorso, i cacciatori giapponesi hanno deciso di distruggere la nave veloce e ipertecnologica di cui il capitano Bethune era comandante, l’Ady Gil, che assieme alle altre due navi di Sea Shepherd, la Steve Irwin e la Bob Barker, stava cercando di far rispettare i trattati internazionali e fermare le operazioni di bracconaggio dei giapponesi. L’azione giapponese è stata particolarmente vigliacca: l’Ady Gil e’ stata colpita mentre era ferma, non operativa. La nave giapponese Shonan Maru 2 ha fatto un improvviso e deliberato giro su se stessa per colpire l’Ady Gil a tutta velocita’, azionando contemporaneamente i cannoni ad acqua e le armi acustiche ad ampio raggio contro l’equipaggio dell’Ady Gil.

L’equipaggio di sei persone è riuscito a salvarsi la vita, ma la nave è affondata. Questo atto compiuto dalla Shonan Maru 2 è un reato gravissimo, e il responsabile ne è il comandante dell anave stessa.

Oltre un mese dopo, il 15 febbraio, il capitano Bethune, allo scopo di far rispettare la legge, è coraggiosamente salito a bordo della Shonan Maru 2 col favore delle tenebre, mentre la nave viaggiava a meno di 15 nodi. E’ rimasto sulla nave per piu’ di un’ora e mezza aspettando l’alba, in modo che l’elicottero di Sea Shepherd potesse essere sopra di lui a filmare la scena, e poi si e’ tranquillamente diretto verso la cabina di comando. Ha bussato e ha presentato al capitano il suo mandato di arresto come semplice cittadino (così come la legge prevede in queste circostanze), e una fattura per il valore della sua nave affondata, 1,5 milioni di dollari.

In seguito a questo il capitano è stato preso prigioniero dai giapponesi, e la Shonan Maru 2 è partita subito per portare il suo prigioniero in Giapponese, arrivando ieri 12 marzo.

Sea Shepherd Conservation Society è preparata per dare sostegno al capitano Bethune con un collegio di difesa legale di prim’ordine, e la Società sfrutterà questa straordinaria occasione per mettere alla gogna il governo giapponese e le vili attività dei suoi bracconieri.

Nonostante la crescente aggressività dei cacciatori giapponesi sperimentata quest’anno, l’equipaggio di Sea Shepherd e’ riuscito a disturbare le operazioni di caccia senza causare un solo incidente ai cacciatori.

Sea Shepherd è sicura che più di 500 balene siano state salvate quest’anno dall’operazione “Waltzing Matilda”. Nonostante la perdita della Ady Gil e l’imprigionamento del capitano Bethune, la campagna ha avuto un successo senza precedenti.

Afferma il capitano Paul Watson, fondatore e presidente di Sea Shepherd, nel resoconto finale della campagna: “Il nostro obbiettivo è semplice, dobbiamo affondare la flotta giapponese nei debiti, dobbiamo farli fallire. Questo è davvero l’unico linguaggio che comprendono, profitti e perdite, e il nostro compito è quello di ingigantire le loro perdite e abbattere i loro profitti. Il segreto del successo è quello di non arrendersi mai, non abbandonare mai la lotta.”

Comunicato di:
AgireOra Network
http://www.agireora.orginfo@agireora.org

AgireOra Network e’ un “contenitore” di iniziative su varie tematiche animaliste o ad esse legate, iniziative promosse da varie entita’ che aderiscono al Network o che sono “consulenti” scientifici o legislativi all’interno del Network.

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