Disoccupazione giovanile in Italia

Disoccupazione giovanile prodotta dalla precarietà. Italia penultima in classifica

Al 28, 2 % contro una media europea attorno al 20. Tiboni, CUB: “La soluzione è l’assunzione a tempo indeterminato dei precari, la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario, l’estensione degli ammortizzatori sociali con mantenimento dell’intera retribuzione”.

 

2 aprile 2010. “I dati parlano chiaro: da noi i disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono al 28,2 per cento, contro una media europea di circa il 20. Il resto sono chiacchiere”.

 

E’ senza giri di parole il commento di Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale della Confederazione Unitaria di Base, dopo la pubblicazione dei dati Istat relativi alla pubblicazione giovanile.

 

Il tasso più basso è stato registrato in Olanda, al 7,3%, quello nell’Europa comunitaria storica, con la Spagna al 40,7%, ma il più alto in assoluto è la maglia nera della Lettonia, al 41,3%.

 

“Insieme alla Spagna, siamo quelli messi peggio per la precarietà che ormai caratterizza il mercato del lavoro, in particolar modo quello giovanile” continua Tiboni.

 

“Le soluzioni che da tempo stiamo rivendicando sono prima di tutto l’assunzione a tempo indeterminato dei precari, la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario, come già praticato in Germania e l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori con mantenimento dell’intera retribuzione.

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Confederazione Unitaria di Base

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