“L’Aquila a pezzi”. inchiesta di Action Aid

ActionAid ha diffuso un’inchiesta in nove puntate con l’obiettivo di fare il punto sui reali benefici derivati dallo spostamento del G8 da La Maddalena a L’Aquila e dare voce alle persone colpite dal sisma.

Se ci occupiamo di questi argomenti è perché seguiamo sempre con molta attenzione i vertici del G8 perché gli otto grandi della terra si sono impegnati a fare molto contro la povertà. Ma le loro riunioni devono essere trasparenti, e i costi sostenuti resi pubblici e chiari: diversamente questi vertici perdono di credibilità.

Le nove puntate di L’Aquila a pezzi – realizzate da Cecilia Mastrantonio e Sebastiano Tecchio – danno voce a tanti tra coloro che sono stati colpiti dal sisma, ma che non sono stati assolutamente coinvolti nelle decisioni riguardo il loro futuro. Le persone più direttamente coinvolte, cioè quelle che hanno perso i propri cari, la propria casa, il proprio lavoro, sono state ben poco ascoltate.

L’inchiesta è stata realizzata anche pensando agli oltre 800 nostri sostenitori che vivono nelle terre colpite dal sisma, che da anni sostengono a distanza comunità del Sud del mondo e anche dopo il terremoto hanno continuato a farlo. L’Aquila a pezzi è dedicato a loro.

Questo è il link http://www.actionaid.it/it/media_center/video.html per visionarli dal web.

 

L’AQUILA A PEZZI

Un’inchiesta in nove puntate di ActionAid a un anno dal terremoto.

A cura di Cecilia Mastrantonio e Sebastiano Tecchio.

La video inchiesta ‘L’Aquila a pezzi’ nasce dalla volontà di ActionAid di mettere a disposizione la sua esperienza nella gestione delle emergenze. Del terremoto a L’Aquila e della ricostruzione si è infatti parlato molto, ma – minando la possibilità di una ricostruzione efficace – le voci che non sono state ascoltate sono proprio quelle di coloro che più direttamente sono stati colpiti dal sisma. Il loro futuro è stato deciso da altri.

Per far conoscere le loro storie, ActionAid ha realizzato “L’Aquila a pezzi”: nove episodi per una video inchiesta che vuole capire se davvero la comunità aquilana ha ottenuto qualche beneficio dallo spostamento del G8 da La Maddalena a L’Aquila e le modalità con le quali si sta attuando la ricostruzione.

Si riparte dunque da dove era arrivato “Le crepe nel G8”, che ActionAid ha diffuso del giugno del 2009, alla vigilia del meeting internazionale.

Episodio n.1: PROMESSE IN FRANTUMI

La ricaduta dell’evento G8 a L’Aquila ha avuto l’esito sperato?

Il primo dei nove episodi del “L’Aquila a pezzi” valuta i dichiarati benefici dello spostamento del G8 dalla Maddalena a L’Aquila.

Episodio n.2: I DIMENTICATI

Dalle tende alle case in 6 mesi?

Del terremoto a L’Aquila e della ricostruzione si è parlato moltissimo. Ma le persone direttamente colpite dal sisma sono state ben poco coinvolte nel ripensare il loro futuro.

Il secondo episodio raccoglie le testimonianze degli abitanti di Paganica, “I Dimenticati”.

Episodio n.3: NON È PROPRIO UNA VACANZA

Sono tornati tutti dalle ‘vacanze nel mare Adriatico’?

“Il progetto case” del dopo terremoto occupa molto spazio sui media, ma dei disagi di chi vive sulla costa spesso non se ne parla.

Il 3° episodio ha dato voce alle testimonianze di chi “propriamente” in vacanza non e’.

Episodio n. 4: UNA DIFFICILE IMPRESA

E il rilancio dell’economia?

La ricostruzione delle terre colpite non può prescindere dal rilancio dell’economia. Molti imprenditori, a L’Aquila e nei dintorni, hanno mostrato spirito di iniziativa, coraggio. Si sono dati da fare per favorire la rinascita della loro comunità. Purtroppo, sono stati quasi sempre abbandonati a sé stessi. Ma così, per usare le parole di un’imprenditrice, L’Aquila resta una città fantasma, e le case che sono state costruite sono solo dei dormitori.

Episodio n. 5: UNA CASA O TANTE C.A.S.E.

Un vero record?

Un luogo sicuro dove abitare è un diritto umano fondamentale. Nelle intenzioni dichiarate, il progetto CASE avrebbe dovuto, a tempo di record, assicurarlo a tutti coloro che hanno perso l’abitazione durante il terremoto. Ma in realtà ha dato un tetto solo a una parte degli sfollati che, in ogni caso, non sono state consultati nel progettare la loro nuova abitazione. Il progetto CASE è la migliore opzione possibile?

Episodio n. 6: MAP, COSA C’E’ DI MALE?

Cosa pensano gli aquilani delle ‘new town?’

Per saltare una fase dell’emergenza, spostando direttamente le persone dalle tende ad alloggi durevoli, sono state realizzate vere e proprie ‘new town’. Questo ha avuto però due effetti negativi. Primo, gli aquilani sono stati letteralmente sradicati dalle loro comunità; secondo, sono state sottratte importanti risorse alla ricostruzione della città. Nonostante ciò molte persone sono ancora senza un’abitazione. Eppure ad Onna…

Episodio n. 7: TANTE CASE NON FANNO UNA CITTA’.

Il passaggio diretto dalla tenda alla casa è stata davvero un’innovazione?

Il centro storico de L’Aquila ha un’importanza fondamentale: se non lo si ricostruisce, la città resta morta. E’ il parere del famoso urbanista Vezio De Lucia, fortemente preoccupato per come il progetto CASE ha frammentato la comunità aquilana. Quello che è stato presentato come una grande innovazione, il passaggio diretto dalla tenda alla casa, per De Lucia è stato invece un errore molto grave che ha messo “la casa contro la città”.

Episodio n. 8: VITA DA STUDENTE PRECARIO

L’Università tornerà ad essere motore dell’economia?

La ricostruzione non può prescindere dall’università. Non solo perché una società che non investe nella formazione dei giovani non ha futuro, ma anche perché quello de L’Aquila era il quarto polo universitario nazionale. Gli studenti avevano dunque un ruolo fondamentale nella vita della città, un ruolo che ancora non riescono a riassumere in pieno. A mancare sono le strutture e i servizi di base, il che rende molto incerto il futuro dell’università aquilana.

Episodio n. 9: LE SPERANZE

L’Aquila città civile?

Nel giorno del lutto e della memoria, le esperienze di auto-organizzazione degli aquilani per non perdere il diritto a ricostruire il futuro della loro città. I semi di chi non si rassegna.

ActionAid è un’organizzazione internazionale che lotta contro la povertà. E’ presente in circa 50 paesi dove ha creato un movimento capace di superare i confini nazionali, dando voce alle comunità stesse con cui lavora.

In Italia ActionAid è arrivata nel 1989 e ha proposto ai cittadini la formula dell’adozione a distanza, ottenendo un grande riscontro. Ad oggi circa 150.000 italiani aderiscono insieme ad ActionAid a questa forma di aiuto alle comunità più povere.

Nel corso degli ultimi dieci anni ActionAid ha avviato un intenso programma di campagne volte a eliminare alla radice le cause della povertà. Svolge dunque una funzione di denuncia delle politiche sfavorevoli ai poveri, si relaziona con le istituzioni, produce rapporti di ricerca sui temi connessi alla povertà. Sempre più si impegna in campagne pubbliche per promuovere i diritti umani e la lotta alle ingiustizie.

 

 

ActionAid Italia

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