“La parola ai senzatetto in Europa”

In Europa, la situazione dei senza tetto cambia molto da un paese all’altro. Nelle grandi città di alcuni di essi, siamo considerati come dei banditi che devono essere cacciati, se non addirittura messi in prigione!

Approfittiamo dell’anno europeo per la lotta contro la povertà, oltre alla decisione dell’Unione Europea di preoccuparsi dei senza tetto, per organizzare un’ampia consultazione di chi è stato e chi è ancora senza tetto nei paesi europei. Siamo sicuri che le nostre voci saranno ascoltate, poiché siamo riusciti (miracolo!) a essere incaricati a questo proposito dal Governo belga!

 

In Europa, la situazione dei senza tetto cambia molto da un paese all’altro. Nelle grandi città di alcuni di essi, siamo considerati come dei banditi che devono essere cacciati, se non addirittura messi in prigione! In altri, per fortuna, abbiamo dei diritti, un reddito minimo, case d’accoglienza e vengono assegnati degli alloggi sovvenzionati dallo Stato. Inoltre, svariati servizi aiutano in modo efficace le persone che vogliono ritrovare un alloggio.

Approfittiamo (1) dell’anno europeo per la lotta contro la povertà, oltre alla decisione dell’Unione Europea di preoccuparsi dei senza tetto, per organizzare un’ampia consultazione di chi è stato e chi è ancora senza tetto nei paesi europei. Siamo sicuri che le nostre voci saranno ascoltate, poiché siamo riusciti (miracolo!) a essere incaricati a questo proposito dal Governo belga!

È per questo motivo che invitiamo tutti gli amici della strada, chi lo è e chi non lo è più, a rispondere alle cinque semplici domande che troverete di seguito. Ovviamente la cosa migliore è di discuterne prima di rispondere: se fate parte di un’associazione, discutetene in gruppo. Attraverso il sito internet che abbiamo creato http://europeanhomeless2010.eu potete inviare le vostre risposte, caricarle sul blog e anche caricare dei brevi video. Il tutto sarà pubblicato di volta in volta sul sito fino al mese di settembre. Per quella data saremo certi di poter fare un rapporto ben illustrato al fine di difendere il nostro diritto di vivere con dignità davanti ai cittadini dell’Unione Europea.

 

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