Fare piena luce su responsabilità uccisione attivisti

Amnesty International chiede un’inchiesta internazionale sulle morti causate dal raid israeliano del 31 maggio, in acque internazionali, contro la flottiglia che intendeva portare aiuti a Gaza.

Il Segretario generale ad interim di Amnesty International, Claudio
Cordone, ha invocato un’inchiesta internazionale sulle morti causate dal
raid israeliano del 31 maggio, in acque internazionali, contro la
flottiglia che intendeva portare aiuti a Gaza.

‘Data la natura internazionale dell’accaduto e la continua mancanza di
indagini credibili, da parte di Israele, sulle violazioni dei diritti
umani nel contesto del conflitto di Gaza, si rende necessaria un’immediata
inchiesta internazionale’ – ha dichiarato Claudio Cordone.

‘Le autorita’ israeliane hanno la responsabilita’ primaria di indagare
sull’uso della forza letale da parte dei loro militari, cosi’ come su
quanto affermato da questi ultimi, e cioe’ che siano stati assaliti con
vari tipi di armi. Ma ai fini della credibilita’ e della trasparenza,
Israele dovrebbe invitare gli esperti delle Nazioni Unite a svolgere
indagini su quanto verificatosi il 31 maggio’ – ha aggiunto Cordone.

‘Al di la’ di questa tragedia, e’ comunque imperativo che Israele rimuova
senza indugio il blocco di Gaza, in quanto esso costituisce una forma di
punizione collettiva, in violazione del diritto internazionale, e colpisce
principalmente i gruppi piu’ vulnerabili della popolazione’ – ha concluso
Cordone.

Roma, 1 giugno 2010

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