Guida Blu 2010: Ventotene e Montalto le migliori spiagge del Lazio

Legambiente Lazio: “Serve cambio di passo verso la sostenibilità dei trasporti, della gestione dei rifiuti con la differenziata, dei consumi energetici con nuove fonti rinnovabili, ma anche contrastando il cemento sulle spiagge”.

 

SONO 22 LE “PERLE” MARINE E LACUSTRI DEL LAZIO NELLA GUIDA BLU 2010 DI LEGAMBIENTE E TOURING CLUB

Sul mare sventolano le 4 “vele” a Ventotene e Montalto di Castro (impegnata sul fronte energetico), seguite dalle 3 “vele” di Sperlonga e dalle 2 di Gaeta, Nettuno, Ostia, Ponza, Sabaudia, San Felice Circeo, Santa Marinella e Tarquinia. Anzio conferma la sua unica “vela”.
Sul fronte acqua dolce resta in vetta il lago di Martignano con 4 “vele”, mentre scendono le località sul lago di Bolsena; stabili a 3 “vele” Bracciano e Nemi, raggiunte quest’anno da Castel Gandolfo con il lago di Albano. Mantiene infine le sue 2 “vele” il lago di Vico.

Legambiente Lazio: “Serve cambio di passo verso la sostenibilità dei trasporti, della gestione dei rifiuti con la differenziata, dei consumi energetici con nuove fonti rinnovabili, ma anche contrastando il cemento sulle spiagge”.

Si conferma un quadro di sostanziale stabilità – con luci e ombre – per le ventidue perle del Lazio, tra località marine e lacustri, che anche quest’anno si sono guadagnate l’ambito premio delle “vele” della Guida Blu 2010 di Legambiente, edita dal Touring Club Italiano, che quest’anno festeggia la sua decima edizione con una veste grafica tutta nuova.

Anche nel 2010 nessuna località nella nostra regione può fregiarsi del top delle “5 vele”, quindi sul fronte del mare in vetta alla classifica rimane l’isola di Ventotene (Lt) con “4 vele”, raggiunta da Montalto di Castro (Vt) che guadagna una posizione. Conferma le sue 3 “vele” Sperlonga (Lt), mentre Gaeta (Lt) ne perde una e si ritrova nel gruppo delle “2 vele” che anche quest’anno vede insieme Sabaudia (Lt), Ostia (Rm), Ponza (Lt), San Felice Circeo (Lt), Santa Marinella (Rm) e Tarquinia (Vt). Guadagna le 2 “vele”, scalando una posizione, ancheNettuno (Rm); mentre Anzio (Rm) ne conferma una.

Anche sul fronte delle acque dolci nessuna località del Lazio raggiunge la vetta delle 5 “vele”. Ne conferma 4 soloAnguillara Sabazia (Rm) con il lago di Martignano; mentre Montefiascone (Vt) sul lago di Bolsena scende a 3 “vele”, dove restano stabili Bracciano (Rm) e Anguilara Sabazia (Rm) per il lago di Bracciano, insieme a Nemi(Rm) con il suo lago. Raggiungono le 3 “vele”, salendo di una posizione, anche Castel Gandolfo (Rm) con il lago di Albano e Trevignano Romano (Rm) con il lago di Bracciano. Bolsena (Vt), sull’omonimo lago, scende a 2 “vele”; posizione nella quale si confermano Ronciglione (Vt) e Caprarola (Vt) sul lago di Vico.

Luci e ombre delle località marine

L’isola di Ventotene conferma le sue eccellenze nei parametri ‘Sub’, ‘Mare e Spiaggia’ e ‘Uso del suolo/degrado paesaggio’, ma restano le ombre sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione ambientale, così come resta aperto il capitolo della gestione del territorio con il gravissimo dissesto idrogeologico che lo scorso aprile ha provocato la morte di due giovanissime studentesse romane; Montalto di Castro scala invece la classifica grazie ai buoni voti in campo energetico dovuti all’installazione della più grande centrale fotovoltaica d’Europa e alla dura presa di posizione contro l’ipotesi di un nefasto ritorno del nucleare, ma registra buoni voti anche per i parametri ‘Servizi pubblici’ e ‘Servizi ai disabili’; Sperlonga bene per ‘Aree costiere’ e ‘Mare e Spiaggia’, ma registra insufficienze nella ‘Mobilità’ e nei ‘Servizi ai disabili’; Gaeta perde una “vela” per il peggioramento della voce ‘Rifiuti’ e pesa anche la bassissima valutazione sul fronte ‘Mobilità’; stessi parametri che vedono invece migliorare Nettuno (in salita di una “vela”, nonostante i problemi legati al permanere di malfunzionamenti dei depuratori); Ostia conferma le scarse valutazioni per ‘Mobilità’, ‘Energia’, ‘Servizi ai disabili’ e ‘Sostenibilità’; stesse voci che gravano su Ponza, con l’aggiunta dei ‘Rifiuti’; Sabaudia e San Felice Circeo si difendono grazie al parametro ‘Oltre il mare’, mentre Santa Marinellasconta una brutta valutazione in tema di ‘Servizi ai disabili’; Tarquinia perde terreno sui ‘Rifiuti’ e Anzio – che in quel settore migliora lievemente, così come sull’offerta turistico-archeologica – sconta invece il parametro ‘Consumi idrici/Acque reflue’.

“Con la Guida Blu torniamo a segnalare i tanti e bellissimi luoghi della nostra costa, chi cerca una bella vacanza al mare ha una vasta scelta anche nel Lazio tra aree verdi e centri storici da valorizzare, dove anche quest’anno si evidenzia però la necessità di un cambio di passo verso la sostenibilità dei trasporti, della gestione dei rifiuti con la differenziata, dei consumi energetici con nuove fonti rinnovabili, ma anche contrastando il cemento sulle spiagge -dichiara Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio- Nove località marine su dodici evidenziano una decisa staticità, una peggiora e solo due fanno registrare un miglioramento: un contesto nel quale amministrazioni e imprese devono puntare con più convinzione sulla qualità, per recuperare nuovi flussi turistici e destagionalizzare le attività. In tal senso è positiva la nuova ‘Banca delle spiagge’ presentata dall’assessore al Turismo del Lazio, strumento digitale che deve essere utilizzato per implementare un innovativo piano regionale di utilizzo degli arenili e lo stesso nuovo piano delle coste, battendo l’erosione e contrastando i pericoli dei tratti di costa rocciosa per evitare assurde sciagure. La Regione ha una grande opportunità nella tutela e nella valorizzazione del nostro mare che è anche una grande responsabilità, da cogliere fino in fondo aprendo un allargato confronto con le parti sociali e le associazioni, nell’ambito della Cabina di regia del mare recentemente istituita dalla Giunta”.

Sui laghi qualcosa si muove

Sul fronte delle acque dolci la situazione del Lazio sembra mostrare qualche segnale di miglioramento, crescono infatti le località con la sufficienza nel parametro della ‘Sostenibilità’ (sono cinque su dieci). Anguillara Sabazia si conferma in vetta grazie ad un doppio 10 nei parametri ‘Uso del suolo/degrado paesaggio’ e ‘Aree costiere’ del lago di Martignano; in salita anche Trevignano Romano grazie alle buone prestazioni nei settori ‘Rifiuti’ e ‘Uso del suolo/degrado paesaggio’ del lago di Bracciano così come per Castel Gandolfo per il miglioramento delle condizioni del lago di Albano, nonostante i recenti problemi per alcuni scarichi abusivi dal lato di Albano; Montefiascone perde una “vela” sul lago di Bolsena con voti minimi sui ‘Rifiuti’; stabili le situazioni di Anguillara Sabazia e Braccianosull’omonimo lago, così come quella di Nemi, tutte località con voti alti per i parametri ‘Uso del suolo/degrado paesaggio’ e ‘Aree costiere’; in coda restano Bolsena, che perde una posizione anche per la pessima gestione dei ‘Rifiuti’, oltre a Caprarola e Ronciglione sul lago di Vico che perdono punti su ‘Produzioni tipiche’ e ‘Spiaggia’. In particolare nell’area del lago di Vico permane un forte uso di pesticidi che provocano fenomeni di eutrofizzazione con fioriture di alghe tossiche, di recente è stata poi riscontrata anche l’inquietante presenza di arsenico nei pressi del sito militare dismesso (che presumibilmente era destinato alla produzione di armi chimiche e di cui Legambiente ha sollecitato una immediata di bonifica).

“I mari e i laghi del Lazio rappresentano un enorme valore che va conservato con più attenzione, quei territori possono essere occasione di sviluppo, senza depredare le risorse meravigliose che custodiscono –dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio– In particolare sui laghi speriamo che il nuovo ruolo assegnato alle Province con il federalismo demaniale possa spronare la realizzazione di politiche più coordinate sulla gestione del ciclo delle acque, sui rifiuti e per il controllo della pressione turistica. Cioè nella direzione esattamente opposta alle richieste avanzate nuovamente dai balneari, quando parlano di ‘continuità temporale d’azione’ delle loro imprese: sul demanio del mare e dei laghi non permetteremo mai nessuna svendita né assurde concessioni decennali e in tal senso crediamo che non serva alcuna rivisitazione del regolamento attuativo della Legge Regionale 13/2007. Riqualificazione, innovazione e sostenibilità sono le parole d’ordine, da rendere concrete incoraggiando piuttosto le scelte di quegli imprenditori interessati ai mezzi pubblici, alla ciclabilità, alla raccolta differenziata, alle energie rinnovabili e al risparmio idrico, ai prodotti tipici e tradizionali, ma anche ai servizi per i diversamente abili”.

Roma, 11 giugno 2010

Ufficio stampa Legambiente Lazio

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