“Acquisire e demolire immobili insanabili del condono 2003”

Impressionanti dati Gemma su condoni falsi del 2003. Acquisire e demolire subito gli immobili insanabili.

LEGAMBIENTE LAZIO
Comunicato stampa

IMPRESSIONANTI DATI GEMMA SU CONDONI FALSI DEL 2003
ACQUISIRE E DEMOLIRE SUBITO GLI IMMOBILI INSANABILI

MONDIALI NUOTO: NESSUNO SCONTO ALLA ‘CRICCA’ DELLE PISCINE

“I numeri resi noti da Gemma sulle domande presentate al Comune di Roma con documentazione palesemente falsa per tentare di condonare immobili realizzati dopo la scadenza del 31 marzo 2003 sono impressionanti: fra le 28.072 pratiche esaminate nei primi quattro mesi di quest’anno sono stati pizzicati grazie ai confronti con le foto aeree ben 3.713 furbetti, pari al 13,2% del totale. Ma la situazione è ancor più grave, se si considera che alle costruzioni realizzate fuori dai termini della sanatoria vanno aggiunti i 6.503 immobili tirati su entro il 31 marzo 2003 ma in aree soggette a vincoli e le altre 2.099 spuntate come funghi nei parchi. Il Campidoglio deve respingere le domande di condono per questi 12.315 abusi insanabili e far partire immediatamente le pratiche di acquisizione pubblica ai fini della demolizione. Questi numeri testimoniano anche quanto sia sciagurata qualsiasi ipotesi di nuovo condono, compresa quella pericolosissima delle ‘case fantasma’”. È quanto afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, commentando le novità emerse durante le verifiche sulle domande di condono edilizio presentate a Roma.

“A proposito di abusi insanabili -aggiunge Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio- pretendiamo che non sia fatto alcuno sconto o ulteriore inaccettabile deroga, né sul piano delle autorizzazioni urbanistico-edilizie né su quello del pagamento degli oneri concessori, ai sodali della ‘cricca’ delle piscine che hanno lucrato sull’evento dei Mondiali di Nuoto. Anche in questo caso il Comune di Roma deve procedere senza indugi all’acquisizione pubblica delle strutture più volte certificate come insanabili ai fini di una loro rapida demolizione”.

Roma, 15 giugno 2010
Ufficio Stampa Legambiente Lazio

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