“Comuni Ricicloni 2010”, accelerare potenziamento raccolta differenziata

Sono 9 su 378 e tutti “piccoli” i Comuni del Lazio che sono riusciti ad entrare nella graduatoria dei “Comuni Ricicloni 2010” stilata da Legambiente.

 

LEGAMBIENTE LAZIO
Comunicato stampa

COMUNI RICICLONI 2010”
NEL LAZIO SOLO 9 PICCOLI COMUNI SUPERANO LA SOGLIA
DEL 50% NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI

ROMA E GLI ALTRI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA RESTANO AL PALO
LEGAMBIENTE: REGIONE CONTINUI A INVESTIRE RISORSE ADEGUATE

ORIOLO ROMANO PRIMO FRA COMUNI CENTRO ITALIA SOTTO I 10 MILA ABITANTI

 

Sono 9 su 378 e tutti “piccoli” i Comuni del Lazio che sono riusciti ad entrare nella graduatoria dei “Comuni Ricicloni 2010” stilata da Legambiente, che quest’anno ha alzato la soglia d’ingresso dal 45 al 50 per cento di raccolta differenziata rispetto a tutti i rifiuti urbani prodotti nel 2009, così come stabilito dalle norme comunitarie e dalla legge Finanziaria del 2007. Risultato: nessun capoluogo di provincia del Centro Italia (a partire da Roma) ha superato la soglia, così come nessun Comune della nostra regione con più di 10 mila abitanti.

Il riscatto arriva dai piccolissimi. A guidare la classifica nel Centro Italia dei Comuni virtuosi con meno di 10 mila abitanti è infatti un borgo del viterbese: Oriolo Romano che ha 3.723 abitanti, il 73,7% di raccolta differenziata (equivalente a 66,2 kg di CO2 pro capite risparmiati) e vanta un indice di buona gestione dei rifiuti pari a 81,58 [l’indice è un “voto” assegnato da Legambiente non legato solo alla differenziata, ma alla gestione complessiva dei rifiuti urbani: recupero di materia, riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento, efficacia del servizio].

A determinare l’alto indice di Oriolo Romano hanno contribuito, oltre comunque all’elevata percentuale di raccolta differenziata, una produzione pro capite di rifiuti urbani contenuta e inferiore a 0.92 kg al giorno, la presenza della piattaforma ecologica sul territorio comunale e l’introduzione di criteri ecologici nei bandi di gara per garantire acquisti verdi.

Nella classifica dei “Comuni Ricicloni 2010” del Centro Italia sotto i 10 mila abitanti sono entrati anche Sermoneta (LT) al 5° posto con un indice di buona gestione di 73.49 e il 69,4% di raccolta differenziata; Roccagorga (LT) all’ottavo posto con un indice di buona gestione di 68.48 e il 63,8% di differenziata; Lenola (LT) al nono posto con indice di buona gestione di 68.02 e il 61,8% di differenziata; Acquapendente (VT) all’11° posto con indice 65,29 e il 61,4% di differenziata; Nepi (VT) al 12° posto con indice 65.11 e il 59,3% di differenziata; Monte San Biagio (LT) al 16° posto con indice 54.42 e il 52,2% di differenziata; Trevignano Romano (RM) al 18° posto con indice 53.04 e il 54,0% di differenziata e Monterosi (VT) al 20° posto con indice 51.77 e il 50,1% di differenziata.

L’impegno e la tenacia dei piccoli Comuni sono incoraggianti e devono essere presi ad esempio anche dalle realtà più grandi -commenta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio- in questo senso non deve venire a mancare il sostegno della Regione, che deve continuare ad investire risorse adeguate per il potenziamento della raccolta differenziata, unica vera via d’uscita sostenibile per evitare il riproporsi dell’emergenza rifiuti anche nel Lazio. C’è tanta strada da fare ma il percorso è ormai avviato: per raggiungere l’obiettivo del 50% di raccolta differenziata entro il 2011 fissato dalla Regione ora bisogna accelerare, facendo avanzare nella direzione giusta le scelte delle Province, coinvolgendo i consorzi e tenendo sotto controllo l’intero sistema. La soluzione da perseguire con coraggio è quella della raccolta domiciliare, bisogna togliere una volta per tutte i cassonetti dalle strade, a Roma come negli altri capoluoghi o nei Comuni più piccoli. Una scelta importante per le tasche dei cittadini, che continuano a pagare inutilmente centinaia di milioni di euro all’anno per vedere seppelliti i propri rifiuti in discarica, ma anche per contrastare i cambiamenti climatici, visto che il riciclaggio riduce i consumi di petrolio e quindi le emissioni di anidride carbonica in atmosfera”.

Nell’ambito dei “Comuni Ricicloni 2010”, oltre ad Oriolo, sono stati premiati altri due Comuni laziali:

Lenola (LT) dal Consorzio Recupero Vetro “perché, accanto agli alti tassi di raccolta differenziata fatti registrare dal punto di vista quantitativo, ha saputo conseguire livelli qualitativi d’eccellenza grazie all’adozione di modalità di raccolta differenziata ottimali (monomateriale). L’applicazione di tale sistema ha permesso infatti di raggiungere e garantire efficienza, efficacia ed economicità sia delle operazioni di raccolta che delle successive fasi di recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio in vetro”;

Castelnuovo di Porto (RM) con la menzione speciale “Emergenti nell’emergenza” con la quale Legambiente segnala “i Comuni in aree critiche del Paese che emergono per impegno e risultati raggiunti grazie all’introduzione della raccolta differenziata porta a porta”. In particolare Castelnuovo di Porto ha introdotto questo sistema dall’ottobre 2009 per tutte le frazioni di rifiuti: i cassonetti stradali sono stati tolti ad eccezione delle campane per la raccolta del vetro. Le restanti frazioni sono conferibili presso la piattaforma ecologica comunale aperta ai circa 9.000 cittadini. I risultati raggiunti parlano chiaro: nei primi cinque mesi del 2010 la raccolta differenziata è salita al 64%.

Ma la situazione su scala regionale è ben meno rosea, considerato che i Comuni che superano il 50% di raccolta differenziata rappresentano solo il 2.4% del totale. Nel Lazio, infatti, nel corso del 2008 (dati ISPRA) la raccolta differenziata è rimasta al 12.9%, mentre l’85,7% dei rifiuti urbani, ben 2.864.068 tonnellate, sono finiti in discarica con una produzione pro-capite che continua ad essere tra le più alte d’Italia. Situazione grave nella Capitale, che contribuisce alla produzione di oltre la metà dei rifiuti della Regione e dove la raccolta differenziata secondo Ama sarebbe salita al 21% nel 2009.

La Capitale e i capoluoghi del Lazio si devono impegnare con più determinazione per la buona gestione complessiva dei rifiuti -conclude Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio- per portare Roma al 45% di raccolta differenziata entro il 2011 è necessario far passare almeno 1,2 milioni di romani al sistema porta a porta, che nei quartieri dove è in funzione sta dando ottimi risultati. Ma anche gli altri capoluoghi del Lazio devono svegliarsi e fare la loro parte, recuperando un ritardo nella raccolta differenziata che appare davvero inammissibile. È tempo di muoversi, le discariche sono sempre più piene e l’unica soluzione moderna per gestire i rifiuti è quella di riciclarli, bisogna fare leva sui Comuni virtuosi per estendere sempre di più le buone pratiche”.

 

Ufficio stampa Legambiente Lazio

www.legambientelazio.it

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