Oscure operazioni sembrano ruotare attorno alle preziose riserve idriche sotterranee dei Monti Reatini e in particolare dalle voci di ingenti investimenti -15 o 16 milioni di euro- del ‘regime autoritario’ libico.
Legambiente Lazio – Comunicato stampa
Massima vigilanza su “mire” libiche sulle riserve d’acqua dei Monti Reatini
FARE CHIAREZZA SU OPERAZIONE DA 15 MILIONI DI EURO AD ANTRODOCO
“L’acqua è un bene comune, pubblico e universale, come hanno appena ribadito quei milioni di cittadini italiani che hanno firmato per il referendum contro ogni ipotesi di sua privatizzazione. Per questo siamo molto preoccupati dalle oscure operazioni che sembrano ruotare attorno alle preziose riserve idriche sotterranee dei Monti Reatini e in particolare dalle voci di ingenti investimenti -15 o 16 milioni di euro- del ‘regime autoritario’ libico, come classificato nel 2008 da The Economist, nel Comune di Antrodoco per la realizzazione di un ‘hotel con annesso beauty center e uno stabilimento di imbottigliamento di acque minerali’. Chiediamo sia fatta piena chiarezza e ci apprestiamo alla massima vigilanza”. Così Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, sulle “mire” libiche sull’acqua dei Monti Reatini.
“Ci chiediamo inoltre quale possa essere l’interesse pubblico tale da giustificare un’operazione del genere senza alcuna gara per la scelta del partner, con l’ipotesi di cessioni di importanti beni in comodato gratuito o attraverso la costituzione di un’apposita società mista. E ancora, a poca distanza da Antrodoco -ricorda Parlati- ci sono le sorgenti del Peschiera, che forniscono acqua potabile di altissima qualità alla stragrande maggioranza dei romani. Non vorremmo che l’operazione del colonnello Gheddafi ad Antrodoco prefiguri un primo passo per una più ampia ‘conquista’ delle riserve idriche appenniniche”.
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