Il caso dell cane nel Tevere salvato da Carabiniere

La LAV ha inviato una lettera di plauso ai Carabinieri del Nucleo Subacquei di Roma che due giorni fa hanno salvato un cane tipo spinone caduto nel Tevere.

 

Comunicato Stampa LAV 1 ottobre 2010

CANE NEL TEVERE (ROMA) SALVATO DAI CARABINIERI, FORSE GETTATO DAL RACCORDO ANULARE.

LA LAV SOLLECITA EVENTUALE TESTIMONI A RIFERIRE NOTIZIE UTILI E INVIA LETTERA DI PLAUSO AI CC NUCLEO SUBACQUEI

La LAV ha inviato una lettera di plauso ai Carabinieri del Nucleo Subacquei di Roma che due giorni fa hanno salvato un cane tipo spinone caduto nel Tevere o, forse, gettato dal Raccordo Anulare nelle acque da qualche incosciente.

“Se fosse vera questa seconda ipotesi sarebbe un atto di inaudita brutalità, che poteva costare la vita al cane: un reato da perseguire con la massima severità – afferma Maurizio Santoloci, Direttore dell’Ufficio Legale della LAV – Invitiamo eventuali testimoni a riferire elementi utili alle Forze dell’Ordine per arrivare all’accertamento di ogni possibile responsabilità o il possessore del cane a prendere contatto con i Carabinieri”.

Secondo le informazioni pubblicate da organi di stampa, il cane si teneva a galla con una zampa appoggiata ad un ramo e sarebbe stato segnalato ai Carabinieri da alcuni frequentatori di un Circolo Canottieri secondo i quali il cane era in acqua probabilmente da un paio di giorni. Il quattro zampe è stato sottoposto alle necessarie cure veterinarie anche a causa dello stato di ipotermia riscontrato.

L’eventuale responsabile di questo maltrattamento rischia la reclusione da tre mesi a un anno (art. 544 ter del Codice penale) o una multa da 3 mila a 15 mila euro, pena aumentata della metà nel caso il maltrattamento porti l’animale alla morte.

“Un salvataggio davvero lodevole anche perché attuato da un organo speciale che non ha tra le sue competenze dirette la tutela degli animali – prosegue Maurizio Santoloci, Direttore dell’Ufficio Legale della LAV – Una nuova testimonianza, tra le numerose, del lavoro scrupoloso e delicato prestato dalle nostre forze dell’ordine, assolutamente prezioso per salvare la vita di esseri viventi, anche non umani, e per assicurare alla giustizia maltrattatori e malfattori”.

1 ottobre 2010

Ufficio Stampa LAV  www.lav.it

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