Trieste, 21 Ottobre: In piazza per non dimenticare l’emergenzialismo sanitario

COORDINAMENTO NO GREEN PASS E OLTRE – 15/10/2023

 

ATTENZIONE

A seguito del solito intervento repressivo della questura dobbiamo purtroppo dirvi che il luogo di ritrovo e partenza del corteo di sabato non sarà più Piazza Borsa ma Foro Ulpiano, sempre alle ore 15.00.
Coloro che si raduneranno in Piazza della Borsa troveranno ad accoglierli alcuni di noi. Da lì, insieme, cammineremo verso Foro Ulpiano.
È importante essere ancora più numerosi per dimostrare che le loro intimidazioni e provocazioni non ci scoraggiano dal manifestare.
Il valore della nostra lotta si vede anche dagli attacchi repressivi che riceviamo. Non dobbiamo demordere soprattutto oggi, nel precipitare della situazione sociale del nostro paese e nel contesto di una tendenza alla guerra globale sempre più pesante e sanguinosa.
Non dispediamoci, resistiamo!
Vi aspettiamo numerosi!!

 

Il prossimo 21 ottobre il Coordinamento No green pass torna a mobilitarsi con un corteo che ricorderà lo sgombero, effettuato dalla polizia il 18 ottobre 2021, dei manifestanti contrari alla certificazione vaccinale che due anni fa avevano occupato l’area antistante il varco IV del porto di Trieste. La partenza è fissata alle 15 da Foro Ulpiano.

“La manifestazione – si legge nella nota – vuole riaffermare il valore della mobilitazione popolare contro elementi di controllo digitale e rivendicare la necessità di libertà, pace e giustizia sociale. Diritti ancora più necessari in un momento nel quale si fa sempre più concreto il pericolo di una terza guerra mondiale, le condizioni di vita delle masse peggiorano e si cercano di imporre nuove forme di autoritarismo” (da: www.triesteprima.it).

 

PER NON DIMENTICARE

Cronologia dell’attacco alla libertà e alla vita in Italia con l’emergenzialismo sanitario

ANNO 2020

• 30 gennaio, primi casi ufficiali di Covid ma il virus circolava già nell’autunno 2019.
• 31 gennaio, proclamazione dello stato di emergenza per il Covid19.
• 2 febbraio, il dr. Burioni dichiara con assoluta certezza che il virus non sta circolando.
• 5 febbraio, istituzione del Comitato Tecnico Scientifico, più noto con la sigla CTS, che determina tutto ma non si assume nessuna responsabilità, delegando al governo le decisioni.
• Il presidente del consiglio Conte tronfio in televisione dice “siamo pronti!
• 15 febbraio, il ministro degli esteri Di Maio regala alla Cina due tonnellate di mascherine, che da lì a poco sarebbero diventate obbligatorie in Italia, con un appalto da 237 milioni di euro, pubblici, incassati dalla multinazionale FCA (ex Fiat).
• Fine febbraio, dopo aver rassicurato la popolazione civile, arriva la circolare di Speranza ai medici di famiglia in cui si dice “c’è una nuova infezione virale e non conosciamo la cura, isolate i malati, non andate a visitarli, non fate autopsie!” L’indicazione è: “tachipirina e vigile attesa”. Tutti i medici debbono seguire le direttive, pena la sospensione dall’albo.
• Qualche medico non seguirà le direttive del governo ed inizierà a curare le persone a domicilio con farmaci comuni (antibiotici, antinfiammatori, etc.) guarendo e salvando migliaia di persone. Ricordiamone alcuni: Cavanna, Stramezzi, Frajese, De Mari, De Donno con la plasmaterapia, l’associazione Ippocrate.org.
• Si diffonde il panico, accelerato dalla connivenza dei giornali e della televisione con i loro notiziari catastrofisti.
• 11 marzo – 3 maggio: confinamento di massa dell’intera popolazione. Non si può uscire se non con un’autocertificazione, o per motivi di lavoro, di salute o fare la spesa, senza uscire dal proprio comune:
– chiuse le scuole, i bar, ristoranti, negozi, teatri, musei, discoteche, annullate manifestazioni sportive e matrimoni, vietati addirittura i funerali;
– inizia il lavoro da casa (smartworking) e la “didattica a distanza” (DAD) con la chiusura delle scuole;
– la vita della popolazione viene scandita da atti amministrativi governativi, i famigerati DPCM, in barba ad ogni legalità costituzionale.
• 18 marzo: a Bergamo sfilano le bare dei “morti da Covid” sui mezzi militari, per spaventare la popolazione.
• Gradualmente a fine aprile si inizia ad aprire, poi estate in libertà e, ci dicono, convivenza con il Covid!
• 3 novembre, proclamato il coprifuoco notturno su tutto il territorio nazionale e nasce il “sistema a colori” per le regioni, designate in giallo, arancione o rosso a seconda dei contagi, che si protrarrà fino a giugno 2021, restringendo, a seconda della colorazione, le libertà personali e collettive della popolazione.
• 27 dicembre, in Europa c’è il “vaccine day”, il via ufficiale alla campagna vaccinale, con la sperimentazione di massa dei sieri mRNA.
• 31 dicembre inizia la distribuzione dei vaccini in Italia.

ANNO 2021

• 13 febbraio, inizio mandato del banchiere Draghi che durerà fino al 22 ottobre 2022.
• 1° marzo, il generale Figliuolo, già a capo di missioni militari della Nato in diversi teatri di guerra, viene nominato commissario all’emergenza Covid19.
• 5 marzo – 6 aprile, primo DPCM Draghi che ricalcherà i divieti di Conte con divieto di spostamento tra Regioni, raggiungere le seconde case. In vista delle festività pasquali viene indetta una zona rossa nazionale per i giorni 3 e 4 aprile! Vengono inoltre confermati il coprifuoco dalle 22 alle 5.00 per le zone rosse ed arancione.
• 1° aprile, introdotto l’obbligo vaccinale per tutto il personale sanitario.
• 10 giugno, Camilla Canepa, diciottenne di Sestri Levante (Genova), muore a causa della vaccinazione eseguita quindici giorni prima, durante un open day di somministrazione dei vaccini rivolto specificatamente ai giovani.
• 18 giugno, inizio del Certificato Covid Digitale Europeo, cosiddetto GREEN PASS (o passaporto vaccinale), questo per facilitare la libera e sicura circolazione dei cittadini UE. Lo si acquisisce dopo vaccinazione o guarigione da Covid 19.
• 22 luglio Draghi afferma: “NON TI VACCINI, TI AMMALI, MUORI. OPPURE FAI MORIRE”.
• 6 agosto, GREEN PASS, da vaccino, guarigione o tampone, obbligatorio per molte attività.
• 1° settembre, GREEN PASS obbligatorio per accedere ai trasporti pubblici, per i dipendenti della scuola e dell’università.
• 15 ottobre, GREEN PASS obbligatorio per entrare in qualsiasi posto di lavoro.
• 26 novembre, con decreto-legge si stabilisce l’obbligo per il personale scolastico, militare e di polizia a partire da metà dicembre.

ANNO 2022

• Dall’8 gennaio al 15 giugno, estensione dell’obbligo vaccinale anche per gli OVER 50 pena sanzione amministrativa di 100 euro.
• 1° febbraio, GREEN PASS rafforzato, ottenibile solo con l’iniezione del vaccino o per guarigione, per accedere ad uffici e trasporti pubblici, poste, banche; il presidente del Friuli Venezia Giulia, Fedriga, si vanta di aver proposto la misura a Draghi.
• 15 febbraio, GRENN PASS rafforzato per accedere ai posti di lavoro per gli ultracinquantenni.
• 24 febbraio, la Russia interviene nella guerra in Ucraina, cessa progressivamente l’attenzione politica e mediatica per la “pandemia” di Covid19.
• 1° aprile fine dello stato di emergenza e fine delle zone a colori; mascherine ancora obbligatorie per accedere a teatri, cinema e mezzi di trasporto. L’obbligo del GREEN PASS base o rafforzato permane fino al 30 aprile per bar, ristoranti etc. Ma fino al 31 dicembre per RSA ed ospedali.
• Resta fino al 1° novembre l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, non più per il personale scolastico, universitario, forze di sicurezza e difesa.
• 1° novembre, sospensione del procedimento di sanzione amministrativa per la vaccinazione obbligatoria per gli OVER 50.

ANNO 2023

• 9 febbraio, la Corte Costituzionale, con la sentenza 14/2023, avvalla l’obbligo vaccinale: “il rischio remoto, non eliminabile, che si possano verificare eventi avversi anche gravi sulla salute del singolo, non rende di per sé costituzionalmente illegittima la previsione di un trattamento sanitario obbligatorio, ma costituisce semmai titolo all’indennizzo”.
• 1° maggio, arriva lo stop all’obbligo generale di mascherine negli ospedali, rimanendo per determinati reparti e a discrezione delle Direzioni Sanitarie.

UN DISASTRO SANITARIO

Non c’è stato paese al mondo che abbia vissuto un sistema così pesante, ricattatorio e caotico di regole per la (non) gestione pandemica come il nostro. Eppure abbiamo avuto quasi 190 mila morti su 60 milioni di abitanti. Un numero in proporzione paragonabile a quelli del Brasile del “negazionista” Bolsonaro e agli Usa dove non c’è un vero e proprio sistema sanitario pubblico e di gran lunga inferiore a quella dello Bielorussia di Lukashenko (dove non sono stati applicati confinamenti e vaccini obbligatori) e 120 mila morti in più del Giappone, che ha il doppio dei nostri abitanti.
Le responsabilità di tutto questo sono della classe politica e dei potentati economici che hanno smantellato, nei decenni precedenti, la sanità pubblica, in particolare quella territoriale, delle criminali direttive del ministro della sanità di Speranza, del panico assoluto sparso dai mass media e dal culto dei “sieri salvifici” che sono stati presentati come unica soluzione della “pandemia”. La verità è che non solo i vaccini non hanno tutelato chi li ha assunti, non impedendo nemmeno il contagio, ma si sono rivelati pericolosi, provocando danni al sistema cardiaco e non solo, talvolta mortali (l’Agenzia italiana del farmaco è riuscita ad ammettere 971 morti alla fine del 2022).
In conclusione, si può dire che il sistema è riuscito a perseguitare i sani e a lasciar morire i malati, tramutando un virus affrontabile con razionalità e cura in un flagello sanitario, sociale, economico e politico.

QUALE GIUSTIZIA?

Il tribunale dei ministri ha archiviato il procedimento nei confronti di Conte, Speranza, il presidente della regione Lombardia Fontana e altri per la diffusione dell’infezione, nei primi mesi del 2020, nella provincia di Bergamo e non solo. In quella fase vi furono pressioni evidenti da parte di Confindustria affinché la produzione industriale e la distribuzione delle merci andasse avanti indisturbata e i politici a livello nazionale e regionale vi si inchinarono. L’inchiesta della procura di Bergamo nascondeva però l’idea della legittimità dei confinamenti di massa e delle zone rosse per impedire la diffusione del virus e quindi in sé l’azione della magistratura avrebbe finito per avallare questo impianto.
Sulla gestione del covid, viene istituita una “commissione d’inchiesta parlamentare”, che Mattarella, nel suo fanatismo “sanitarista” ha già attaccato, ma della cui attività pare la classe politica non dovrà temere probabilmente nulla, perché già attualmente la commissione sanità del senato ha già deciso che non si occuperà delle questioni relative allo stato d’emergenza. L’unica “giustizia” che abbiamo visto all’opera è stata quella di chi si è ribellato ai ricatti e alle imposizioni di regime, disobbedendo, rifiutando di esibire il green pass, manifestando nelle piazze di tutto il paese… Solo nella consapevolezza e nella lotta popolare, c’è la speranza di una società migliore.

INFORMAZIONI SULLA VISITA DOMICILIARE

La visita domiciliare è parte integrante dei compiti del medico di famiglia e viene effettuata se una persona non può muoversi, con febbre alta o per impedimenti reali, ad esempio l’intrasferibilità di un anziano che abita al quinto piano senza ascensore.
Spetta al medico valutare se è il caso o meno di andare a domicilio e di tale valutazione ne risponde personalmente. Tuttavia una valutazione scorretta sulle condizioni di gravità che determini il “rifiuto alla visita” (a domicilio) il medico può incorrere in sanzioni disciplinari ed anche in denunce penali e precisamente quella del “rifiuto di atti d’ufficio”!
Molti medici durante la “pandemia”, con la scusa di rispettare le direttive criminali di Speranza sono venuti meno al giuramento di Ippocrate, lasciando le persone al loro destino.

NON DIMENTICARE
RESTARE CONSAPEVOLI E VIGILI
CONTINUARE A LOTTARE

Trieste, 15 ottobre 2023, nel secondo anniversario dell’infame GREEN PASS

COORDINAMENTO NO GREEN PASS E OLTRE – nogreenpasstrieste@riseup.net

 

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