L’Unione Inquilini a Livorno organizza i picchetti antisfratto e chiede alle istituzioni locali di intervenire per garantire il passaggio da casa a casa. Manifestazione a Roma, 16 ottobre 2010.
COMUNICATO STAMPA
MANIFESTAZIONE 16 OTTOBRE :” LA CASA E’ UN BENE COMUNE ! L’UNIONE INQUILINI ALLA MANIFESTAZIONE DEL 16 OTTOBRE” LETTERA DEL SEGRETARIO NAZIONALE DELL’UNIONE INQUILINI WALTER DE CESARIS.
“Chi perde il lavoro, perde la casa !”
E’ la parola d’ordine con la quale l’Unione Inquilini a Livorno organizza i picchetti antisfratto e chiede alle istituzioni locali di intervenire per garantire il passaggio da casa a casa.
Quella espressione esprime l’attualità di una condizione più generale: l’estensione della precarietà, dalla condizione del lavoro ai tempi di vita.
E’ questo il motivo per il quale scendiamo in piazza il 16 ottobre assieme ai lavoratori, alla FIOM e alle associazioni e i movimenti che hanno aderito alla manifestazione.
La violenza classista di questo governo non ha uguali. L’ultimo esempio è emblematico.
Nel silenzio generale, purtroppo anche delle opposizioni parlamentari, si sta perpetrando l’ennesimo furto di stato. Viviamo la più grave emergenza per gli sfratti per morosità dall’ultimo dopoguerra (sono ormai divenuti oltre l’85% delle sentenze, arrivando in un solo anno a oltre 50 mila). E il governo cosa fa?
Con una mano, nella finanziaria, falcidia il fondo sociale per l’affitto (lo stanziamento è un quarto di quanto fosse 10 anni fa), con l’altra, con il decreto sul federalismo fiscale regala due miliardi di euro ai proprietari, introducendo la cedolare secca, ovvero una tassa piatta del 20% sugli affitti percepiti. Dal primo gennaio 2011, un proprietario, a prescindere dal suo reddito, dalla quantità di patrimonio che possiede e dall’affitto che chiede, pagherà una imposta fissa del 20% sui canoni che riceve.
Più uno è ricco, più immobili possiede, più pratica affitti da rapina e più ci guadagna.
Oltre il danno, la beffa: vale solo per i padroni; per gli inquilini non c’è la possibilità di estendere la detrazione, almeno di una parte dell’affitto pagato. Sarebbe una misura intelligente anche per combattere realmente l’evasione fiscale che nel settore abitativo è enorme. Ma l’intelligenza arretra, quando si tratta di difendere gli interessi della rendita, in particolare di quella speculativa, su cui pesano responsabilità enormi per l’esplosione della bolla immobiliare.
La lotta alla precarietà è anche lotta contro la precarietà abitativa, contro il licenziamento dalla vita che è lo sfratto.
Vogliamo ammortizzatori sociali anche per gli inquilini, a partire da una misura minima e che riguarda la civiltà della società in cui si vive: nessuna persona che avrebbe diritto a una casa popolare e non può averla perché non ce ne sono (oltre 650 mila sono le domande che giacciono nei cassetti dei comuni per l’impossibilità a farvi fronte), nessun anziano, nessuna persona che, a causa della crisi, subisce la perdita del proprio lavoro o è messo in cassa integrazione deve essere sfrattata !
Già, lo pratichiamo, assieme a tanti altri, con i picchetti antisfratto nelle città. Per noi sono la stessa cosa dei picchetti dei lavoratori quando c’è lo sciopero.
Chiediamo che divenga una richiesta di tutti ! Occorre connettere le lotte !
Sono passati oltre 40 anni dall’ultimo sciopero generale per la casa. Era la fine di novembre del 1969.
La questione del diritto alla casa non deve essere più un recinto per sindacati inquilini, movimenti di lotta, comitati di base: deve diventare una questione centrale di un nuovo movimento operaio.
Per questo, vogliamo batterci affinché il 16 ottobre sia solo l’inizio.
Unione Inquilini
Segreteria Nazionale
Via Cavour 101 – 00185 Roma
Tel 06/4745711 – fax 06 4882374
Internet www.unioneinquilini.it