“Nel Lazio l’88% dei Comuni ha abitazioni in aree a rischio”
I nuovi dati di “Ecosistema rischio 2010” l’indagine di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile.
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I nuovi dati di “Ecosistema rischio 2010” l’indagine di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile.
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I nuovi dati di “Ecosistema rischio 2010” l’indagine di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile.
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Anche se non è possibile imbottire un panino con la Divina Commedia la cultura, intesa nel senso più ampio del temine, è un genere di prima necessità che non si limita a produrre posti di lavoro.
L’Italia taglia ancora i suoi contributi alla cooperazione allo sviluppo, a meno di un mese dalla chiusura dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sugli Obiettivi del Millennio.
I dati e la classifica di Ecosistema Urbano di Legambiente non sono affatto sbagliati né tanto meno ideologici, sono semplicemente dati, peraltro tutti forniti da fonti comunali o comunque istituzionali.
Read More ““Ecosistema Urbano 2010: dati giusti, attendiamo risposte nel merito””
I dati e la classifica di Ecosistema Urbano di Legambiente non sono affatto sbagliati né tanto meno ideologici, sono semplicemente dati, peraltro tutti forniti da fonti comunali o comunque istituzionali.
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Verrà consegnato con la busta paga di novembre il modulo con cui si richiede ai lavoratori metalmeccanici il pagamento del “contributo sindacale straordinario”.
Read More ““I lavoratori rifiutino il ‘contributo straordinario’””
“Il fondo contributo affitto con la legge finanziaria per il 2011 è di fatto azzerato, si tratta di un atto politicamente e socialmente rivoltante”.
Read More ““Socialmente incivile l’azzeramento di fatto del fondo contributo affitti””
La Camera approva una legge illegittima e incostituzionale che tende a trasformare il diritto del lavoro in una specie di diritto commerciale.
Read More “Collegato al lavoro, “Legge illegittima e incostituzionale””
FAND e FISH hanno promosso una sensibilizzazione presso i Parlamentari e questa azione ha provocato la presentazione – sia alla Camera che al Senato – di alcune interrogazioni ai Ministri competenti.
Roma, 19 ottobre 2010
Con impianto di selezione rifiuti a Guidonia discarica aperta per anni
“Caro Sindaco, dopo che il danno è fatto a sopportare anche la beffa non ci stiamo proprio. Abbiamo sempre sostenuto che per chiudere la discarica di Guidonia bisogna bloccare l’impianto di selezione dei rifiuti nell’area dell’Inviolata e ripensare l’intera gestione dell’immondizia nell’ambito territoriale, puntando sulla riduzione della produzione, su politiche per il riuso ed estendendo a tutta la popolazione la raccolta differenziata porta a porta. La differenza tra capacità potenziale annua di 190mila tonnellate e capacità reale dimezzata per quell’impianto semplicemente non esiste e quindi abbiamo ragione ad affermare che i cittadini sono stati presi in giro per l’ennesima volta”. È questo quanto Legambiente torna a dichiarare dopo le polemiche dei giorni scorsi con il Sindaco Rubeis, per bocca di Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, e di Stefano Roggi, presidente del Circolo Legambiente di Guidonia, quando mancano ormai poche ore al nuovo Consiglio comunale sul tema.
Legambiente è precisa nel replicare, visto che sarebbe evidentemente già abbastanza ridicolo costruire un impianto enormemente più grande per poi sotto utilizzarlo, ma in più non risultano in nessuno dei documenti ufficiali in possesso degli ambientalisti le osservazioni del Comune di Guidonia. Nella copia del Verbale della Conferenza dei Servizi del 5/03/2010 non c’è traccia di nessuna richiesta di ridimensionamento dell’impianto rispetto al progetto presentato. Al Verbale sono, peraltro, allegate due note del Comune di Guidonia Montecelio: quella con prot. 18103 che non eccepisce nulla rispetto alla capacità recettiva dell’impianto in progetto e la Convenzione tra il Comune di Guidonia e CO.LA.RI. dove non si parla di quantitativi di rifiuti ricevibili.
Tralasciando la ridicola e fasulla polemica sui fallimenti, vista la decennale presenza dell’attuale Sindaco nell’Amministrazione comunale prima come Assessore e poi come Consigliere di opposizione, rimangono i fatti: la Regione Lazio ha autorizzato, nel Parco Archeologico dell’Inviolata, un impianto di trattamento meccanico biologico di TMB da 190.000 tonnellate all’anno ed un impianto per il compostaggio della frazione verde da 27.000 tonnellate anno, per un totale di 217.000 tonnellate anno, senza tenere in alcun conto l’ipotesi di ridimensionamento dell’impianto, cavallo di battaglia del Sindaco di Guidonia in tutte le discussioni avvenute sul tema rifiuti.
“Altro che chiusura della discarica dell’Inviolata, dopo decenni di continui annunci ci ritroviamo autorizzato un bel nuovo invaso -continuano Parlati e Roggi- Insomma piuttosto che difendere un impianto indifendibile, che servirà a mantenere in vita la discarica, il Sindaco di Guidonia avrebbe dovuto farsi promotore della richiesta di chiudere quel buco nero. In tal senso, ricordiamo anche che l’impianto di selezione, non servirà assolutamente per la differenziata, visto che tratterà solo ciò che rimane dopo aver separato i rifiuti con la differenziata: in linea generale, dall’impianto uscirà circa un terzo di CDR da bruciare in impianti di incenerimento, un terzo di FOS frazione organica stabilizzata che al momento andrà a finire in discarica visto che contiene sostanze pericolose, e un ultimo terzo di scarti che andranno anch’essi a finire in discarica. Insomma la montagna partorisce un topolino, visto che delle 190.000 tonnellate due terzi circa continueranno a venire sotterrate nella discarica dell’Inviolata”.
“Per chiudere una discarica ormai esaurita non se ne sarebbe certo dovuta realizzare una nuova nello stesso luogo, con annesso impianto, una scelta che rinnoverà il matrimonio eterno tra Guidonia e i rifiuti -concludono Parlati e Roggi– Per affrontare seriamente il problema dei rifiuti, quella della raccolta differenziata è l’unica strada vera, bisogna far divenire questa parte quella largamente maggioritaria nella gestione dei rifiuti, altrimenti sarà impossibile ridurre l’uso delle discariche”.
Ufficio stampa Legambiente Lazio
www.legambientelazio.it
Roma, 19 ottobre 2010
Con impianto di selezione rifiuti a Guidonia discarica aperta per anni
“Caro Sindaco, dopo che il danno è fatto a sopportare anche la beffa non ci stiamo proprio. Abbiamo sempre sostenuto che per chiudere la discarica di Guidonia bisogna bloccare l’impianto di selezione dei rifiuti nell’area dell’Inviolata e ripensare l’intera gestione dell’immondizia nell’ambito territoriale, puntando sulla riduzione della produzione, su politiche per il riuso ed estendendo a tutta la popolazione la raccolta differenziata porta a porta. La differenza tra capacità potenziale annua di 190mila tonnellate e capacità reale dimezzata per quell’impianto semplicemente non esiste e quindi abbiamo ragione ad affermare che i cittadini sono stati presi in giro per l’ennesima volta”. È questo quanto Legambiente torna a dichiarare dopo le polemiche dei giorni scorsi con il Sindaco Rubeis, per bocca di Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, e di Stefano Roggi, presidente del Circolo Legambiente di Guidonia, quando mancano ormai poche ore al nuovo Consiglio comunale sul tema.
Legambiente è precisa nel replicare, visto che sarebbe evidentemente già abbastanza ridicolo costruire un impianto enormemente più grande per poi sotto utilizzarlo, ma in più non risultano in nessuno dei documenti ufficiali in possesso degli ambientalisti le osservazioni del Comune di Guidonia. Nella copia del Verbale della Conferenza dei Servizi del 5/03/2010 non c’è traccia di nessuna richiesta di ridimensionamento dell’impianto rispetto al progetto presentato. Al Verbale sono, peraltro, allegate due note del Comune di Guidonia Montecelio: quella con prot. 18103 che non eccepisce nulla rispetto alla capacità recettiva dell’impianto in progetto e la Convenzione tra il Comune di Guidonia e CO.LA.RI. dove non si parla di quantitativi di rifiuti ricevibili.
Tralasciando la ridicola e fasulla polemica sui fallimenti, vista la decennale presenza dell’attuale Sindaco nell’Amministrazione comunale prima come Assessore e poi come Consigliere di opposizione, rimangono i fatti: la Regione Lazio ha autorizzato, nel Parco Archeologico dell’Inviolata, un impianto di trattamento meccanico biologico di TMB da 190.000 tonnellate all’anno ed un impianto per il compostaggio della frazione verde da 27.000 tonnellate anno, per un totale di 217.000 tonnellate anno, senza tenere in alcun conto l’ipotesi di ridimensionamento dell’impianto, cavallo di battaglia del Sindaco di Guidonia in tutte le discussioni avvenute sul tema rifiuti.
“Altro che chiusura della discarica dell’Inviolata, dopo decenni di continui annunci ci ritroviamo autorizzato un bel nuovo invaso -continuano Parlati e Roggi- Insomma piuttosto che difendere un impianto indifendibile, che servirà a mantenere in vita la discarica, il Sindaco di Guidonia avrebbe dovuto farsi promotore della richiesta di chiudere quel buco nero. In tal senso, ricordiamo anche che l’impianto di selezione, non servirà assolutamente per la differenziata, visto che tratterà solo ciò che rimane dopo aver separato i rifiuti con la differenziata: in linea generale, dall’impianto uscirà circa un terzo di CDR da bruciare in impianti di incenerimento, un terzo di FOS frazione organica stabilizzata che al momento andrà a finire in discarica visto che contiene sostanze pericolose, e un ultimo terzo di scarti che andranno anch’essi a finire in discarica. Insomma la montagna partorisce un topolino, visto che delle 190.000 tonnellate due terzi circa continueranno a venire sotterrate nella discarica dell’Inviolata”.
“Per chiudere una discarica ormai esaurita non se ne sarebbe certo dovuta realizzare una nuova nello stesso luogo, con annesso impianto, una scelta che rinnoverà il matrimonio eterno tra Guidonia e i rifiuti -concludono Parlati e Roggi– Per affrontare seriamente il problema dei rifiuti, quella della raccolta differenziata è l’unica strada vera, bisogna far divenire questa parte quella largamente maggioritaria nella gestione dei rifiuti, altrimenti sarà impossibile ridurre l’uso delle discariche”.
Ufficio stampa Legambiente Lazio
www.legambientelazio.it