Il blocco degli sfratti per finita locazione per le categorie protette approvato in via definitiva dal Parlamento nel Decreto Milleproroghe non è sufficiente.
COMUNICATO STAMPA
Roma, 16 febbraio 2011
IL DECRETO MILLEPROROGHE SUGLI SFRATTI E’ INSUFFICIENTE!
GLI INQUILINI DEGLI ENTI PREVIDENZIALI MANIFESTANO DOMANI GIOVEDI’ 17 ORE 10 IN VIA VENETO 56 DAL MINISTRO SACCONI!
Per chiedere la moratoria degli sfratti, anche quelli per morosità incolpevole, il blocco degli aumenti degli affitti e delle vendite a terzi degli alloggi degli enti in dismissione, la difesa dei posti di lavoro dei 350 dipendenti dell’Enasarco.
Il blocco degli sfratti per finita locazione per le categorie protette approvato in via definitiva dal Parlamento nel Decreto Milleproroghe non è sufficiente.
Il quadro generale dell’emergenza abitativa e in particolare la situazione romana ci consegna numeri drammatici che sono sicuramente davanti a tutti, con storie individuali di una condizione di sofferenza che si va stratificando e sta aggredendo ceti sociali un tempo al sicuro.
Gli inquilini degli enti privatizzati sono un esempio in questo senso. Nella sola città di Roma decine di migliaia di persone rischiano di perdere l’alloggio e stanno diventando morose per l’incalzare degli affitti, superiori ai propri redditi, o diventano insolventi verso mutui non sostenibili.
L’avvio del piano di dismissione dell’intero patrimonio abitativo messo in atto dall’Enasarco (15.000 alloggi solo a Roma) non farà che aggravare questa situazione, con l’effetto collaterale di mettere alla porta i 350 lavoratori portieri e pulitori della Fondazione.
Occorre approvare una moratoria degli sfratti, compresi quelli per morosità incolpevole insieme al blocco degli aumenti degli affitti (a Roma e in alcune città italiane lievitati anche del 200-300% dal 2001), e delle vendite a terzi degli alloggi degli enti in dismissione – sia pubblici che privati (Enti previdenziali, Fondi pensione, Fondi immobiliari e Istituti assicurativi): questo consentirebbe di togliere la pistola puntata alla tempia degli inquilini, ma anche degli amministratori che dovranno occuparsi delle migliaia, soprattutto anziani, di cittadini che perderanno l’alloggio in cui vivono anche da più di quarant’anni.
In questa fase dove si torna a parlare di “piano casa” va colta un’opportunità storica che offra al governo la possibilità di dare una risposta immediata alle aspettative di milioni di persone.
Chiediamo al Ministro Sacconi e al Governo italiano l’apertura di un tavolo inter-istituzionale, con la partecipazione dei movimenti e delle altre forze sindacali e sociali, per promuovere l’attuazione di questo percorso e in particolare predisporre con urgenza le seguenti iniziative:
fermare la gestione immobiliarista degli Enti privatizzati e assicurativi, dei Fondi pensione e di quelli immobiliari (le famose SGR), richiamandoli alla loro funzione etico-sociale di gestione della cosa pubblica; la difesa dei posti di lavoro dei 350 lavoratori dell’Enasarco.
Per l’AS.I.A. – USB
Angelo Fascetti