Gruppi di rifugiati, principalmente Eritrei, sono prigionieri e trattenuti in campi di tortura nella zona di El-Arish (Sinai) da trafficanti, mentre sono in viaggio dal Sinai verso Israele.
Roma, 7 marzo 2011
Gruppi di rifugiati, principalmente Eritrei, sono prigionieri e trattenuti in campi di tortura nella zona di El-Arish (Sinai) da trafficanti, mentre sono in viaggio dal Sinai verso Israele. Per il rilascio di ogni prigioniero i trafficanti richiedono riscatti di migliaia di dollari. I metodi utilizzati per esercitare pressione sui parenti dei prigionieri affinché paghino il riscatto sono violenze e torture continue sugli ostaggi. I trafficanti telefonano ai parenti in modo che possano sentire le grida di dolore per telefono. I sopravvissuti denunciano l’uso sistematico della violenza, tra cui pugni, schiaffi, calci e frustate. Le forme di tortura comprendono la sepoltura nella sabbia, le scosse elettriche, la sospensione per le mani e le gambe, le ustioni con spranghe di ferro incandescente, gli abusi sessuali e gli stupri.
A Tel Aviv- Jaffa, i volontari della Open Clinic di Physicians for Human Rights-Israele (PHR-Israele) curano circa 700 persone prive di status amministrativo ogni mese. Circa un anno fa, il personale della clinica ha cominciato a notare una crescita costante del numero di richiedenti asilo provenienti dalla prigione Saharonim (Israele) che chiedevano di abortire. Parlando con queste donne si è scoperto che molte di loro erano state violentate nel deserto del Sinai, lungo il cammino verso Israele.
Il 14 dicembre 2010, PHR-Israele ha pubblicato un primo rapporto in cui descrive l’atroce viaggio dei rifugiati e dei richiedenti asilo provenienti dall’Egitto e in cammino verso Israele. Questo rapporto è stato redatto sulla base dei colloqui con i pazienti, molti dei quali appena arrivati in Israele. Dopo la pubblicazione del rapporto, i volontari della Open Clinic hanno continuato a raccogliere testimonianze e informazioni sulle atrocità nel Sinai. Questo nuovo rapporto è un aggiornamento del precedente e si basa su 284 colloqui e altre informazioni raccolte da attivisti e gruppi per i diritti umani in tutto il mondo.
Medici per i Diritti Umani (MEDU) si unisce a PHR-Israele nel chiedere ai rappresentanti della comunità internazionale di:
– Agire in accordo con le competenti autorità egiziane per localizzare e liberare i rifugiati e richiedenti asilo ancora tenuti prigionieri e in attesa di riscatto.
– Assicurare, dopo il rilascio, una soluzione organica per la protezione di queste persone che includa, tra le altre cose, il passaggio sicuro verso un paese terzo.
– Agire presso le forze armate egiziane per porre fine alla loro pratica di colpire i rifugiati che attraversano il confine dall’Egitto a Israele.
Per ulteriori informazioni:
PHR Israele: Yael Marom 052-5563485 phr.media@gmail.com
Medici per i Diritti Umani (MEDU): 334-3929765/06-97844892 info@mediciperidirittiumani.org
Medici per i Diritti Umani (MEDU) e Physicians for Human Rights –Israele fanno parte della International Federation of Health and Human Rights Organisations (IFHHRO) e collaborano in progetti sanitari nei Territori occupati palestinesi.
La salute è un diritto di tutti.
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