Enasarco, diritto abitazione anziani, successo dei sindacati inquilini

Definite le modalità di esercizio del diritto di usufrutto e di abitazione da parte degli ultrasessantasettenni.

 

Roma 1 aprile 2011
NOTA ALLE SEDI UNIONE INQUILINI
ENASARCO, IMPORTANTE VITTORIA DEI SINDACATI INQUILINI PER LA TUTELA DEGLI INQUILINI ANZIANI: CONQUISTATO IL DIRITTO DI ABITAZIONE A VITA CON PAGAMENTO DELLO STESSO CANONE ATTUALE. 
RICAPITOLIAMO I PASSI IN AVANTI E QUELLI CHE DOBBIAMO ANCORA FARE

Ieri si è raggiunto un ulteriore importante passo in avanti nella definizione di tutele reali a favore degli inquilini, sulla base dell’accordo firmato dalle Organizzazioni Sindacali con la Fondazione Enasarco.
Sono state, infatti, definite le modalità di esercizio del diritto di usufrutto e di abitazione da parte degli ultrasessantasettenni.
Per la prima volta in un accordo sindacale, viene stabilito una forma di tutela fondamentale e che innova anche rispetto alle tutele legislative che erano state conquistate per gli inquilini degli enti previdenziali pubblici.
Infatti, accanto alla definizione delle modalità attraverso le quali si esercita l’acquisto dell’usufrutto da parete degli inquilini anziani (cui si applicano gli sconti del 30% più ulteriore 10% relativo alle vendite), si definisce anche il valore del diritto di abitazione, che corrisponde a un numero di annualità del canone di locazione compreso da un minimo di 1 e 8 anni. 
In pratica, il nucleo familiare composto da anziani con più di 67 anni potrà rimanere a vita nell’alloggio continuando a pagare il medesimo canone corrisposto al momento dell’esercizio del diritto di prelazione e per un massimo di 8 anni.
Vorremmo ricapitolare le tutele previste per gli anziani (con più di 67 anni) e che, di fatto, coprono tutte le casistiche possibili, determinando una tutela completa:
la possibilità di acquisto, come per tutti gli altri inquilini;
possono decidere di far acquistare a un proprio parente (fino al 4° grado) mantenendo il diritto di abitazione a vita;
possono acquistare l’usufrutto, secondo le tabelle specificate nell’accordo;
possono acquistare il diritto di abitazione a vita, continuando a pagare lo stesso affitto (per un tempo limitato tra 1 e 8 anni).
Vorremmo ribadire, l’insieme delle novità che sono intervenute in questa prima fase, dalla firma del disciplinare per l’acquisto collettivo, e che abbiamo conquistato, anche grazie alla nostra iniziativa diretta:
è stato chiarito, con una nota del consiglio del notariato che risponde a una nostra specifica richiesta, come i prezzi stabiliti dall’accordo con l’Enasarco vadano intesi come prezzi massimi e non come prezzi imposti. Ciò permette la facoltà di poter trovare condizioni migliorative per i rogiti.
È stato chiarito come il termine previsto di 15 giorni dal rogito per la definizione del contenzioso eventualmente pendente, vada inteso come presa visione e accettazione delle pendenze pregresse, mentre il pagamento effettivo delle medesime può avvenire anche successivamente e fino al rogito.
Le tutele previste in caso di non acquisto non vanno opzionate. Esse sono la conseguenza automatica che risulta dal fatto di non acquistare.
Ricordiamo, inoltre, che, nel disciplinare che chiarisce le modalità di effettuazione dell’acquisto collettivo è stato inserito un punto fondamentale e che riguarda il diritto all’informazione preventiva, prima dell’invio delle lettere di prelazione, presso la commissione congiunta tra Fondazione e organizzazioni sindacali circa i prezzi definiti dall’Enasarco e poi congruiti dall’Agenzia del Territorio. Per le organizzazioni sindacali degli inquilini, presenti nella commissione, è questo uno strumento per verificare la corrispondenza con i criteri fissati nell’accordo.
Ci sono ancora questioni rilevanti su cui siamo impegnati attivamente.
Stiamo verificando la possibilità effettiva di coinvolgere la Regione per l’attivazione dei mutui agevolati; stiamo in attesa di verificare le modalità con le quali l’Enasarco definirà la questione del servizio di portierato e pulizia, fermo restando la riserva che abbiamo già formalmente avanzato. 
Come più volte sottolineato dalla nostra Organizzazione, in questa situazione di carenza legislativa in materia di dismissioni immobiliari da parte degli entri previdenziali privatizzati, l’accordo è l’unico strumento in grado di determinare tutele e garanzie efficaci.
Piena trasparenza, applicazione rigorosa e più favorevole possibile per la tutela degli inquilini dell’accordo: questa è la strada che intendiamo perseguire con un rapporto di apertura e coinvolgimento dei comitati inquilini.

Unione Inquilini
Segreteria Nazionale

 

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