Unicredit si rifiuta di esaminare l’offerta della cordata di imprenditori intenzionati ad acquistare i terreni su cui sorge la Novaceta. Domani mattina conferenza stampa della CUB, e domani pomeriggio incontro con il prefetto.
19 luglio 2011. Indisponibilità a esaminare l’offerta, è la dicitura utilizzata con cui Unicredit ha rifiutato a priori l’offerta di acquisto dei terreni su cui sorge la Novaceta, da parte di Avalon, azienda di riferimento che ha dietro a sé una cordata di imprenditori stranieri interessati alla produzione di questo prodotto “made in Italy”, il filo di acetato di cellulosa.
Proprio per questo, domattina alle 11.00 la CUB ha organizzato una conferenza stampa, antistante al presidio di piazza Cordusio, a Milano, sede di Unicredit, iniziato ieri mattina (e che si protrarrà fino a venerdì compreso, ndr) nella quale spiegherà la situazione, con tanto di motivi di questo rifiuto, sostanzialmente legati al gioco di interessi speculativi orbitanti dietro ai suddetti terreni.
Inoltre, nel pomeriggio di domani, alle 18, la Prefettura ha invitato le parti, dall’amministratore delegato di Unicredit Leasing, dottor Massimiliano Moi, al presidente del Consorzio Colanai, dottor Fabrizio Berardi, ai vertici di Avalon, alle parti sociali e al curatore fallimentare di Novaceta, dottor Carlo Giraudo, a un tavolo di confronto al fine di dirimere la questione Novaceta al più presto.
Contestualmente all’incontro, dalle 17 alle 19 i lavoratori Novaceta hanno organizzato un presidio presso la stessa Prefettura di corso Monforte.
Ricordiamo che quest’azienda di Magenta, attualmente dichiarata fallita e, come indicato sopra, in procinto di essere acquistata, occupa 160 lavoratori a cui è stata rinnovata la cassa integrazione straordinaria.
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Confederazione Unitaria di Base