Tranvieri e ferrovieri scioperano venerdì. Signore, CUB-Trasporti: “Il CCNL scaduto da quasi quattro anni, sia per i Ferrovieri sia per gli autoferrotranvieri”. 19 luglio 2011. CUB-Trasporti, per venerdì prossimo ha indetto l’ennesimo sciopero per il CCNL della Mobilità “scaduto da 42 mesi, quasi quattro anni, sia per i Ferrovieri sia per gli autoferrotranvieri”.
Dalle ore 21.00 di giovedì 21 luglio alle ore 21.00 di venerdì 22 luglio sciopereranno macchinisti, capistazione biglietterie, assistenza, manovratori e i pulitori di treni e stazioni, mentre uffici amministrativi e officine l’intera giornata del 22 luglio; gli autoferrotranvieri scioperano 24 ore, del 22 luglio, con orari diversi in ogni città, a Milano bus, tram e metrò fermi dalle 8.45 alle 15.00 e dalle 18.00 al termine del servizio, mentre uffici, officine, parcheggi, ausiliari della sosta e Radiobus l’intera giornata del 22 luglio.
Aziende, sindacati confederali ed autonomi stanno contrattando proposte di rinnovo del contratto collettivo nazionale della Mobilità irricevibili, quando tranvieri e ferrovieri si oppongono all’aumento dell’orario di lavoro a 46 ore settimanali, a 200 ore l’anno di straordinario obbligatorio, al risarcimento del danno dei mezzi in caso d’incidente, al mancato pagamento dei primi giorni di malattia.
“La morale di lorsignori è che la crisi, i tagli ai comuni e alle regioni, gli stipendi ed i benefit dei nostri lottizzati dirigenti, gli attacchi degli speculatori, la finanziaria e altro ancora, dobbiamo pagarla noi lavoratori rimettendoci lo stato sociale, il lavoro e lo stipendio, la pensione e la salute” afferma Claudio Signore, di CUB-Trasporti “Della crisi dei salari e dei redditi delle nostre famiglie, della nostra salute e sicurezza non gli importa! Tutti pronti a minacciarci che potrebbe andare anche peggio”.
“Un contratto nazionale che oltre a recuperare il potere d’acquisto degli stipendi deve migliorare le condizioni di lavoro e di vita di Ferrovieri ed Autoferrotranvieri. L’aumento della produttività si deve ottenere con l’aumento della velocità commerciale, e il miglioramento del servizio passa anche dalla “umanizzazione” dei turni di lavoro, nonché dal miglioramento del parco macchine”.
Sul versante ferrovie, i motivi principali della mobilitazione sono il paventato aumento dell’orario del carico di lavoro per tutte le categorie (una media 38 ore ma fino anche a 46 settimanali), ridurre i giorni di ferie, senza nessun aumento salariale, una maggiore discrezionalità aziendale nella gestione delle ferie e dei turni, riduzioni di personale, e una ferma opposizione alla volontà di ridurre la clausola sociale per gli appalti a una mera formalità.
“Aggiungo che la sottomissione dei sindacati concertativi è disarmante, che dopo quasi 4 anni di silenzi e trattative segrete, con nessuna assemblea nei luoghi di lavoro, escono allo scoperto indicendo uno sciopero di pura facciata per gli stessi giorni con le stesse modalità” conclude Signore.
Confederazione Unitaria di Base