Lettera ad Altero Mattioli che ha chiesto la sospensione dello sciopero di ferrovieri e autoferrotranvieri previsto per venerdì. Signore, CUB-Trasporti: “
Sciopero dei mezzi, risposta al ministro
19 luglio 2011. “Onorevole ministro…” è l’incipit della lettera in risposta all’invito di quest’ultimo a sospendere lo sciopero dei trasporti previsto per venerdì prossimo.
“CUB-Trasporti ha indetto il terzo sciopero dei lavoratori Autoferrotranvieri e delle Attività Ferroviarie, a sostegno del rinnovo del CCNL della Mobilità, scaduto da 42 mesi, inizialmente per il 23 giugno scorso” informa Claudio Signore di CUB-Trasporti “e solo dopo tre indicazioni della Commissione di Garanzia, due revoche ed una riformulazione siamo riusciti ad indirlo per i giorni 21 e 22 luglio prossimi, ricevendo il giudizio di piena legittimità da parte della Commissione di Garanzia, unico organo istituzionale deputato al contemperamento tra il diritto di circolazione dei cittadini ed il diritto costituzionale di sciopero dei lavoratori”.
“In questi quattro anni di trattativa le controparti datoriali non hanno voluto incontrarci nemmeno dietro l’obbligo di legge (146/90) in occasione delle procedure obbligatorie di conciliazione e raffreddamento, nemmeno in sede istituzionale presso il Ministero del Lavoro” incalza Signore “In vero in occasione dell’ultima riunione per lo svolgimento delle citate procedure è risultato assente anche il ministero dei trasporti” prosegue Signore “Da qui le nostre segnalazioni, ultima quella del 25/05/11 che però, nonostante l’evidente violazione alle leggi che regolano il diritto di sciopero da parte delle controparti datoriali, non è stato preso alcun provvedimento né dalla commissione di Garanzia né dalle istituzioni tutte”.
Quattro anni di trattativa, da cui CUB-Trasporti è stata esclusa, in cui le parti datoriali hanno più volte strumentalizzato le proprie richieste, alzando ad ogni incontro il livello dello scontro e delle richieste, irridendo anche agli sforzi e al senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali presenti ai tavoli e dello stesso Ministero dei Trasporti, e soprattutto della pazienza dei lavoratori.
“CUB-Trasporti è immediatamente disponibile a sospendere lo sciopero, ma solo nel caso in cui, anche con la sua mediazione, si riconosca da subito ai lavoratori del settore il corrispettivo economico pari alla perdita di potere d’acquisto, calcolando i quattro anni di inflazione e i dovuti arretrati, riservando la parte normativa al proseguo della trattativa” conclude Signore.
Confederazione Unitaria di Base
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Milano, 17 luglio 2011
Ministro delle Infrastrutture
e dei Trasporti fax: 06 44267370
06 44234159
E p.c.
Presidente del Senato fax: 06 67062022
Presidente della Camera fax: 06 67603522
Presidente del Consiglio dei Ministri
fax: 06 67793543
06 68997064
Ministro del Lavoro
e delle Politiche Sociali fax: 06 48161441
Commissione di Garanzia fax: 06 94539680
(2 pag.)
Oggetto: Vs del 15/07/11 prot. 0028179 – invito a sospendere lo sciopero dei trasporti del 21 e 22 luglio 2011
Onorevole ministro,
la Cub Trasporti ha indetto il terzo sciopero dei lavoratori Autoferrotranvieri e delle Attività Ferroviarie, a sostegno del rinnovo del CCNL della Mobilità, scaduto da 42 mesi, inizialmente per il 23 giugno scorso. Solo dopo tre indicazioni della Commissione di Garanzia, due revoche ed una riformulazione siamo riusciti ad indirlo per i giorni 21 e 22 luglio prossimi, ricevendo il giudizio di piena legittimità da parte della Commissione di Garanzia, unico organo istituzionale deputato al contemperamento tra il diritto di circolazione dei cittadini ed il diritto costituzionale di sciopero dei lavoratori.
In questi quattro anni di trattativa le controparti datoriali non hanno voluto incontrarci nemmeno dietro l’obbligo di legge (146/90) in occasione delle procedure obbligatorie di conciliazione e raffreddamento, nemmeno in sede istituzionale presso il Ministero del Lavoro. Solo Asstra si è sempre presentata, ma senza nessuna volontà di affrontare alcun tema e sempre con lo stesso pretesto della titolarità alle trattative.
In vero in occasione dell’ultima riunione per lo svolgimento delle citate procedure è risultato assente anche il ministero dei trasporti.
Da qui le nostre segnalazioni, ultima quella del 25/05/11 che però, nonostante l’evidente violazione alle leggi che regolano il diritto di sciopero da parte delle controparti datoriali, non è stato preso alcun provvedimento ne dalla commissione di Garanzia ne dalle istituzioni tutte.
Ciò che ci intessa veramente è il diritto dei lavoratori della Mobilità a vedersi riconosciuto il rinnovo del CCNL, specie per il recupero, anche se parziale, del potere d’acquisto dei salari così provati, non solo dalla “ultima” crisi, bensì da anni di “caduta libera”.
Nel merito di questi quattro anni di trattativa – dalla quale siamo esclusi – le parti datoriali hanno più volte strumentalizzato le proprie richieste, alzando ad ogni incontro il livello dello scontro e delle richieste, irridendo anche agli sforzi e al senso di responsabilità delle OO.SS. presenti ai tavoli ed dello stesso Ministero dei Trasporti.
Sono arrivati a chiedere, ad esempio, che un conducente di autobus lavori per 46 ore medie settimanali fino ad un massimo di 60, tra l’altro, in violazione alle norme del codice della strada ed europee. Oppure che un macchinista (“unico” naturalmente) inizi a lavorare a Milano e finisca a Piacenza. Sono arrivati al punto di chiedere ai conducenti di assumersi il rischio d’impresa attraverso il risarcimento del danno fino a diecimila Euro in caso d’incidente che, con i ritmi di lavoro che si prospettano, sono destinati ad aumentare come drammaticamente successo anni or sono con la “liberalizzazione” del trasporto merci su gomma. Il tutto in una categoria che non ha nemmeno il riconoscimento delle malattie professionali ed è stata riconosciuta come usurante (sic!).
Per ciò esposto, il suo appello al senso di responsabilità, se pur sempre auspicabile, ci sembra di parte. Ci sembra che le OO.SS., e soprattutto i lavoratori in questi quattro anni, il senso di responsabilità lo abbiano ampliamente dimostrato, diversamente dalle organizzazioni datoriali alle quali lei, Signor Ministro, non rivolge alcun appello.
Con rammarico, ad ogni sciopero, siamo consci dei disagi ai cittadini, ma mai come in questa occasione la responsabilità non può che ricadere esclusivamente sull’intransigenza, la strumentalizzazione e la tracotanza delle associazioni datoriali.
I lavoratori del settore sono insidacabilmente legittimati ad esercitare il diritto di sciopero sia dalla Commissione di Garanzia – che nel suo giudizio di legittimità per l’agitazione del 21 e 22 luglio p.v. ha decretato che il diritto alla circolazione a allo sciopero sono pienamente contemperati -, sia dai quattro anni di mancato adeguamento del potere d’acquisto dei salari, sia dalle esorbitanti richieste datoriali, sia dalle prese di posizione unilaterali del Ministero dei Trasporti.
Diversamente, in questo caso, sarebbero i lavoratori a vedersi negato il diritto di sciopero in violazione degli articoli 39 e 40 della Costituzione Italiana.
La Cub Trasporti è immediatamente disponibile a sospendere lo sciopero, ma solo nel caso in cui, anche con la sua mediazione, si riconosca da subito ai lavoratori del settore il corrispettivo economico pari alla perdita di potere d’acquisto, calcolando i quattro anni di inflazione e i dovuti arretrati, riservando la parte normativa al proseguio della trattativa.
Distinti saluti
Il Coordinatore Nazionale CUB Trasporti
Claudio Signore
Confederazione Unitaria di Base Trasporti
Viale Lombardia 20 Milano – tel. 0270631804 fax 0270602409
cubtrasportinazional@libero.it – www.cub.it – www.cubvideo.it
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Trasporti: rinnovo del contratto? No, grazie
Tranvieri e ferrovieri scioperano venerdì. Signore, CUB-Trasporti: “Il CCNL scaduto da quasi quattro anni, sia per i Ferrovieri sia per gli autoferrotranvieri”.
19 luglio 2011. CUB-Trasporti, per venerdì prossimo ha indetto l’ennesimo sciopero per il CCNL della Mobilità “scaduto da 42 mesi, quasi quattro anni, sia per i Ferrovieri sia per gli autoferrotranvieri”.
Dalle ore 21.00 di giovedì 21 luglio alle ore 21.00 di venerdì 22 luglio sciopereranno macchinisti, capistazione biglietterie, assistenza, manovratori e i pulitori di treni e stazioni, mentre uffici amministrativi e officine l’intera giornata del 22 luglio; gli autoferrotranvieri scioperano 24 ore, del 22 luglio, con orari diversi in ogni città, a Milano bus, tram e metrò fermi dalle 8.45 alle 15.00 e dalle 18.00 al termine del servizio, mentre uffici, officine, parcheggi, ausiliari della sosta e Radiobus l’intera giornata del 22 luglio.
Aziende, sindacati confederali ed autonomi stanno contrattando proposte di rinnovo del contratto collettivo nazionale della Mobilità irricevibili, quando tranvieri e ferrovieri si oppongono all’aumento dell’orario di lavoro a 46 ore settimanali, a 200 ore l’anno di straordinario obbligatorio, al risarcimento del danno dei mezzi in caso d’incidente, al mancato pagamento dei primi giorni di malattia.
“La morale di lorsignori è che la crisi, i tagli ai comuni e alle regioni, gli stipendi ed i benefit dei nostri lottizzati dirigenti, gli attacchi degli speculatori, la finanziaria e altro ancora, dobbiamo pagarla noi lavoratori rimettendoci lo stato sociale, il lavoro e lo stipendio, la pensione e la salute” afferma Claudio Signore, di CUB-Trasporti “Della crisi dei salari e dei redditi delle nostre famiglie, della nostra salute e sicurezza non gli importa! Tutti pronti a minacciarci che potrebbe andare anche peggio”.
“Un contratto nazionale che oltre a recuperare il potere d’acquisto degli stipendi deve migliorare le condizioni di lavoro e di vita di Ferrovieri ed Autoferrotranvieri. L’aumento della produttività si deve ottenere con l’aumento della velocità commerciale, e il miglioramento del servizio passa anche dalla “umanizzazione” dei turni di lavoro, nonché dal miglioramento del parco macchine”.
Sul versante ferrovie, i motivi principali della mobilitazione sono il paventato aumento dell’orario del carico di lavoro per tutte le categorie (una media 38 ore ma fino anche a 46 settimanali), ridurre i giorni di ferie, senza nessun aumento salariale, una maggiore discrezionalità aziendale nella gestione delle ferie e dei turni, riduzioni di personale, e una ferma opposizione alla volontà di ridurre la clausola sociale per gli appalti a una mera formalità.
“Aggiungo che la sottomissione dei sindacati concertativi è disarmante, che dopo quasi 4 anni di silenzi e trattative segrete, con nessuna assemblea nei luoghi di lavoro, escono allo scoperto indicendo uno sciopero di pura facciata per gli stessi giorni con le stesse modalità” conclude Signore.
Confederazione Unitaria di Base