“Pensione respinta ai lavoratori in mobilità lunga”

Pensione respinta ai lavoratori in mobilità lunga. La CUB scrive al Ministro.
3 agosto 2011. “Sperando che a seguito di questa lettera (vedi file allegato) il Ministro, in altre faccende affaccendato, non lasci 35mila lavoratori in mezzo a una strada” commenta Carlo Pariani della CUB, riguardo al problema dei lavoratori in mobilità, a cui l’Inps respinge le domande di pensione, a causa del D.L. N 78, del 31 maggio 2010, con il quale il Governo ha introdotto la finestra di 13 mesi per tutti i lavoratori che andranno in pensione a partire dal 2011.
“In base alla legge del 2010 solo 10.000 lavoratori in mobilità lunga e corta, possono accedere alla pensione con i requisiti della legge Dini, (57 anni e 35 anni di contributi), la popolazione stimata dei lavoratori interessati alla mobilità lunga, 6000 di cui 2000 Fiat, e mobilità per aziende fallite o in concordato preventivo è di 45.000 lavoratori di cui 35.000 si troverebbero a non poter accedere alla pensione” dichiara Pariani . “La circolare 90 del 24 giugno 2011 stabilisce che l’inps possa erogare l’indennità di mobilità per i mesi mancanti al raggiungimento della pensione, ma per fare questo è necessario un decreto del ministero del lavoro e delle finanze che al momento non è ancora stato emanato”
Il risultato è che l’Inps sta mandando ai lavoratori in mobilità lunga e non che dovevano andare in pensione a luglio una lettera come in allegato nella quale comunica che la loro pensione è sospesa.
“Per questa ragione abbiamo scritto al ministero del lavoro una lettera ( vedi allegato) nella quale chiediamo un intervento urgente per eliminare il vincolo previsto dalla legge dei 10.000 lavoratori che possono accedere alla pensione e in subordine di emettere un decreto urgente per consentire all’inps di erogare l’indennità di mobilità ai lavoratori” prosegue Pariani. “Ricordo che nel 2010, quando il governo ha emesso il decreto sull’istituzione della finestra di 13 mesi per accedere alla pensione e del vincolo dei 10,000 lavoratori in mobilità, i sindacati confederali hanno di fatto approvato tale decreto, non a caso in queste settimane, di fronte ai lavoratori che non possono andare in pensione, tacciono”.
Ad altri lavoratori, che sarebbero andati in pensione da ottobre in poi, alcune sedi Inps stanno già allertando che non potranno andare in pensione perché eccedono il numero massimo, il 10.000 di cui sopra previsto dalla legge, che comunque implica una decurtazione salariale che supera la metà di quanto avrebbero percepito con la pensione.
Ricordiamo che con gli accordi del giugno 2007 il gruppo Fiat aveva messo in mobilità, 3.000 lavoratori, di cui 2.000 in mobilità lunga sui 6.000 previsti a livello nazionale.
“Su tutta questa vicenda abbiamo però già allertato i nostri uffici legali per valutare le possibili implicazioni” conclude il sindacalista FLMUniti-CUB.

Confederazione Unitaria di Base

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