Alessandro Guarino, coordinatore di Intersos in Yemen, racconta cosa sta accadendo in queste ore nella capitale dello Yemen.
COMUNICATO STAMPA
YEMEN, DALL’UFFICIO DI SANA’A LA TESTIMONIANZA DEL COORDINATORE INTERSOS
Sana’a, 19.09.01. ‘Dal nostro ufficio si sentono da ore forti esplosioni e raffiche di continuo. La Prima divisione armata del generale Ali Moshen ha allargato il suo raggio di azione e sono in corso degli scontri con l’esercito’. E’ Alessandro Guarino, coordinatore di Intersos in Yemen a raccontare cosa sta accadendo in queste ore nella capitale.
‘Vediamo aerei militari che sorvolano l’area degli scontri dove oggi ci sono gia’ stati oltre 20 morti. Tutta la zona e’ chiusa con check point e non si puo’ entrare. Chi sta nell’area non si muove. Alcuni di questi check point sono a ridosso del nostro ufficio’. Gli scontri sono cominciati ieri dopo una marcia dei manifestanti antigovernativi che si e’ svolta in aree normalmente non “utilizzate” per i cortei, provocando la forte reazione dell’esercito. ‘Si parla anche di una possibile manovra volta a cercare lo scontro ma niente puo’ essere confermato. I movimenti in citta’ sono pochi. L’aeroporto rimane aperto ma puo’ esser raggiunto solo su strade alternative a quella principale dove stanno avvenendo gli scontri’.
‘La gente ha paura ed e’ tesa’ spiega l’operatore umanitario di INTERSOS. ‘Ad inizio settimana c’erano grandi speranze che finalmente il piano previsto con l’iniziativa dei paesi del Golfo andasse in porto e venisse finalmente approvato dal Presidente Saleh. Quanto sta succedendo riporta tutto ad uno stato di indeterminazione e fa temere il peggio, con scontri armati da guerra civile’.
‘A Sana’a oggi il nostro drop in center, il centro di accoglienza per rifugiati e donne vittime di violenza, sta risentendo degli scontri in strada soprattutto perché lo staff yemenita rischia molto ad avventurarsi fuori di casa per raggiungere il centro. Ad Aden, dove comunque c’è tensione, si continua a dare assistenza ai rifugiati, migranti e sfollati che avevano lasciato Abyan dopo le violenze dei mesi scorsi’ continua Alessandro Guarino. ‘Per adesso non è chiaro qual e’ l’effetto umanitario che avranno questi scontri, capire se ci saranno movimenti di sfollati o ritorni in massa verso i villaggi di origine. Ma davvero è ancora presto per dirlo’.
INTERSOS dall’inizio delle violenze in Yemen sta portando soccorso alla popolazione yemenita sfollata a San’a, ad Aden e ad Harad, a pochi chilometri dal confine con l’Arabia Saudita, insieme al lavoro che svolge dal 2008 in favore dei rifugiati e migranti dal Corno d’Africa.
Ufficio Stampa INTERSOS