Atac annuncia disdetta dal contratto con Metrebus, Legambiente: è gravissimo, a pagare saranno i cittadini. Chiediamo che si apra confronto con associazioni e comitati.
Legambiente Lazio- Comunicato stampa
Roma, 2 novembre 2011
“Apprendiamo con estrema preoccupazione l’annuncio dell’uscita di Atac dal consorzio Metrebus a partire da gennaio 2012 – ha detto Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. La decisione non sarebbe affatto indolore, anzi a pagarne il prezzo più alto sarebbero come al solito i cittadini pendolari che ogni giorno si servono della rete integrata per i loro spostamenti. L’integrazione tariffaria tra i vari mezzi pubblici è stata un’importantissima introduzione degli anni ’90, ora sarebbe come tornare indietro di 20 anni penalizzando chi viene da fuori Roma e dalle estreme periferie romane verso il cuore della città.”
Ogni giorno, più di mezzo milione di pendolari si muove coi mezzi pubblici verso la Capitale: circa 360mila sui treni della rete metropolitana, 75mila sulla ferrovia Roma Nord, 90mila sulla ferrovia Roma-Lido e molti altri sulle tratte servite da Cotral.
“Il Metrebus non si tocca, basta con le minacce e stop a tagli del servizio, licenziamenti, serve un miglioramento della qualità, ancor di più in questi anni nei quali i numeri del pendolarismo continuano a crescere – ha continuato Avenali-. Se il motivo di queste notizie fossero, poi, scaramucce politiche tra Regione, Comune e Atac, o addirittura l’assenza di un indirizzo politico a favore del trasporto pubblico da parte dell’amministrazione, allora saremmo alla follia. Chiediamo a tutti un’assunzione di responsabilità: di mezzo c’è la delicatissima questione della mobilità di quelle fasce di popolazione -spesso le più deboli- che fanno affidamento per i loro spostamenti sul trasporto pubblico. È ora che Regione e Comune convochino incontri specifici con le associazioni, i sindacati, i comitati: tra annunci di tagli in manovra finanziaria, aumenti del biglietto e licenziamenti dei lavoratori, il servizio pubblico è sempre più appeso a un filo e da parte delle istituzioni non c’è nessuna ricerca del confronto con chi quotidianamente lavora sul tema.”
Ufficio stampa Legambiente Lazio