Caso Tizian. Uno choc nell’incredula Modena

C’era il “tutto esaurito” alla Feltrinelli di Modena, domenica 15 gennaio per assistere alla presentazione del libro di Giovanni Tizian e manifestargli solidarietà.

Tanta solidarietà dopo sei anni di reazioni fredde ai suoi cento articoli
 di Paolo Tomassone


OSSIGENO – Modena, 17 gen 2012 – C’era il “tutto esaurito” alla Feltrinelli di Modena, domenica 15 gennaio per assistere alla presentazione del libro di Giovanni Tizian e manifestargli solidarietà. Un’affluenza alta che ha “scaldato il cuore” al giornalista “classe 1982” che da oltre due settimane è costretto a vivere con due poliziotti di scorta, e non si sa per quanto tempo dovrà continuare a tutelare così la sua incolumità.
Domenica erano tutti con lui, i modenesi. Ma prima? Non si può dire che abbiano suscitato altrettanta mobilitazione le decine di clamorose inchieste pubblicate dal 2006 ad oggi, il centinaio di articoli sulla Gazzetta di Modena, molti con la firma di Giovanni Tizian. Racconti dettagliati delle modalità con le quali i metodi mafiosi mettono radici. Citazione di atti giudiziari e ricostruzioni precise di indagini e interrogatori che hanno  fotografato passo dopo passo la marcia della malavita per infiltrarsi, al nord Italia, in Emilia-Romagna, nel tessuto economico e sociale, tra il silenzio e l’indifferenza dei molti. Il coraggio del cronista che ha denunciato questi fatti – e anche il coraggio di chi ha creduto nei suoi studi e nel suo lavoro e ha pubblicato gli articoli – hanno fatto sensazione, hanno destato stupore e incredulità, ma non c’è mai stato un movimento popolare di sostegno paragonabile a quello che si sta verificando in questi giorni, da quando si è saputo che quel giornalista vive sotto scorta.
In questi anni neppure il mondo politico ha compreso la gravità del fenomeno documentato da Tizian negli articoli e descritto in maniera più organica e dettagliata nel suo libro Gotica. ‘ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea. Adesso, gettando uno sguardo all’indietro, si vede che quel quadro allarmante non ha spaventato più di tanto né i partiti, né le associazioni di categoria, né i sindacati. Eppure in quelle inchieste sono raccontati, ad esempio, impressionanti intrecci tra appalti e aziende “fantasma” nel settore dell’edilizia. Molti sono stati sordi e ciechi. Ma non tutti. Chi è ben informato fa notare che il lavoro di Giovanni non è stato sterile. Alcuni strumenti dell’Osservatorio provinciale sugli appalti sono stati affinati nel corso degli anni anche tenendo conto di alcuni di quegli articoli pubblicati sul quotidiano locale.
Di infiltrazioni mafiose a Modena si parlava anche prima del 2006, prima che Giovanni Tizian cominciasse a scrivere i suoi articoli. Ma non se ne parlava in maniera così precisa, scrupolosa ed estesa, ricorda il caposervizio della Gazzetta di Modena Giovanni Gualmini. «Posso assicurare – afferma Gualmini – che ciò che Tizian ha scritto in un centinaio di articoli, è soltanto una parte del suo immenso lavoro di ricerca ».
Dal 2006 sono passati sei anni. In questi anni, riportando atti e interrogatori della magistratura, i giornali hanno scritto che nella città emiliana la “mala” aveva in mano cantieri edili, che l’usura era un fenomeno comune in alcuni ambienti, che la vendita di droga era diventata un’attività come un’altra. E di fronte a tutto questo? Nessuna clamorosa reazione, solo qualche comunicato stampa per esprimere indignazione.
«Le “paginate” di Tizian – spiega Gualmini – hanno fotografato un quadro inquietante dell’attività malavitosa che si consuma in città e in provincia, ma il tema non ha mai attecchito più di tanto, non c’è mai stato un feedback forte: è arrivato appena qualche segnale dalla società civile e da qualche singolo sindacalista. Oggi invece la vicenda personale di questo giovane giornalista sta suscitando un movimento di solidarietà che fa ben sperare».

Sull’onda emotiva suscitata dalla notizia della scorta, la solidarietà a Giovanni Tizian è arrivata da ogni parte: dalle istituzioni, dalle associazioni, dal Pd, dal Pdl, dalla Lega Nord, dall’Udc, da tutti i partiti. Cosa significa? Cosa succederà adesso? È solo emozione o è una prova di maturità? È il segnale di una  sensibilità che fino alla scorsa settimana non si avvertiva a Modena? E’ tutto da vedere. Ma è giusto sperare che sia così. Che, come piace pensare a Tizian, “quando il gioco si fa duro, la città decide di cominciare a giocare seriamente”.
         Paolo Tomassone per Ossigeno

GIOVANNI TIZIAN: VOGLIO ANDARE AVANTI
LEGGI l’ intervista ad Articolo 21

 

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *