A rischio la pineta di Labaro per far posto a centro sportivo Lazio volley

Per realizzare il Centro Sportivo della S.S Lazio Volley occorrerà espiantare più di 100 grandi pini marittimi nel Parco del Labaro, Legambiente Lazio non ci sta e sostiene la mobilitazione dei cittadini.

Roma, 23 gennaio 2012

 

Legambiente Lazio – Comunicato stampa

Labaro, Legambiente: a rischio la pineta di Comencini arriva il centro sportivo della Lazio

 

Per realizzare il Centro Sportivo della S.S Lazio Volley occorrerà espiantare più di 100 grandi pini marittimi nel Parco del Labaro, Legambiente Lazio non ci sta e sostiene la mobilitazione dei cittadini dei Comitati del quartiere Colli d’Oro – pubblicata sulle pagine della cronaca di Roma dalla Repubblica. La storia di questo progetto, finora del tutto sconosciuto, è lunga: nasce nel 2006 al tempo della ex Giunta ed è stato poi confermato da Alemanno.
Il Parco del Labaro è una pineta estesa per circa 9 ettari. Il progetto, del valore di 10 milioni di Euro, viene presentato quale “opera di riqualificazione” del Parco. Su un’area complessivamente estesa per circa 90.000 mq, il Centro Sportivo investirà circa 50.000 mq, con le seguenti funzioni: un palazzetto dello sport di 1.100 posti per il volley, 3 palestre /fitness, un edificio con servizi amministrativi comprensivo di funzioni di ristoro, un edificio per spogliatoi per le attività natatorie, un ulteriore edificio con due piscine al piano di copertura, in modo da essere utilizzabile indipendentemente dalle stagioni, parcheggi, localizzati in aree esterne al Parco del Labaro.
“Stop alla sciagurata cementificazione del parco del Labaro, altro che riqualificazione, con l’impianto sportivo “Casa Lazio” i cittadini avranno pure la beffa di veder sparire, con una concessione di ben 45 anni, buona parte dell’area verde pubblica già consegnata ai cittadini in cambio di altre cubature, frutto di una vecchia compensazione urbanistica -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Palazzetto dello sport, palestre, ristoro, altre due piscine come non fossero bastate quelle dei mondiali di nuoto, per di più probabilmente saranno un doppio regalo alla Polisportiva SS Lazio, visto che toglieranno un po’ di problemi al mega progetto dello Stadio delle Aquile, che Lotito vorrebbe realizzare poco più in là, sulla Via Tiberina.”
Con il progetto previsto nel Parco del Labaro, la S.S. Lazio colloca infatti un “pezzo” della propria Polisportiva, “sbiancando” così un “pezzo” di quanto previsto sulla Via Tiberina per la Cittadella dello Sport. Ciò farà si che il Dott. Lotito potrà presentare un nuovo progetto, ridimensionato nelle volumetrie rispetto all’iniziale proposta: e poiché il “motore economico” di tutta l’operazione sono le funzioni residenziali, potrà anche ridimensionare queste funzioni, proprio perché quel “pezzo” sarà collocato al Parco del Labaro. Il quale, a questo punto, potrebbe assumere la funzione di “avamposto” dell’intera operazione. Già perché il Parco del Labaro si trova in quella stessa direttrice.
“Tiberina, Tiberina, il Dott. Lotito si avvicina. Non siamo certo stupiti dalla consonanza di atti Amministrativi nei confronti dei desideri del Dott. Lotito, ma la politica ora dovrà fare i conti con la mobilitazione dei cittadini -afferma Mauro Veronesi, responsabile territorio di Legambiente Lazio-. Legambiente Lazio ha aderito alla mobilitazione, che prevede anche una raccolta di firme contro il progetto e il consenso tra i residenti si allarga. Scriveremo in questi giorni al Corpo Forestale dello Stato per sollecitare un intervento contro l’abbattimento dei bellissimi pini e per verificare tutte le autorizzazioni, ma chiediamo subito all’Amministrazione comunale di sospendere i risultati del Bando del 2006. Niente furberie, il Sindaco non può da un lato rinviare la questione degli stadi a una folle legge nazionale, mentre contemporaneamente di fatto avvia l’operazione su quella stessa direttrice urbanistica.”

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