“Sfollati, malnutrizione e povertà le emergenze umanitarie Yemen”

‘Siamo in un clima di tensione, lo Yemen vive l’attesa del voto di martedì prossimo come un paese spaccato e sempre più in emergenza: crisi economica, incertezza e scontri tra fazioni stanno gettando in ginocchio il paese’.

 

COMUNICATO STAMPA
INTERSOS IN YEMEN: ‘SFOLLATI, MALNUTRIZIONE E POVERTA’ LE EMERGENZE UMANITARIE IN UN PAESE INSTABILE’

 

‘Siamo in un clima di tensione, lo Yemen vive l’attesa del voto di martedì prossimo come un paese spaccato e sempre più in emergenza: crisi economica, incertezza e scontri tra fazioni stanno gettando in ginocchio il paese’. A parlare da Sana’a è William Strangio, Responsabile INTERSOS in Yemen, alla vigilia delle elezioni del 21 febbraio prossimo che vedono il vicepresidente Mansour Hadi unico candidato a successore del presidente Saleh, dimessosi dopo 33 anni al potere. Le spinte separatiste al sud e al nord, la radicata presenza di gruppi estremisti e la grave situazione economica e sociale tengono lo Yemen in uno stato di instabilità, in cui la transizione democratica appare a rischio, dopo un anno di proteste che hanno sfiorato la guerra civile.

‘La luce elettrica arriva solo per 2-3 ore nelle case, il prezzo del petrolio è raddoppiato dallo scorso luglio e con questo tutti i prezzi alimentari, compresa l’acqua che per la maggior parte degli yemeniti non c’è e viene comprata dalle autocisterne.’ Racconta ancora William, ‘a Sana’a in queste ore c’è una calma relativa, non si registrano attentati o scontri mentre ad Aden le minacce di nuove violenze ci inducono a adottare misure severe di sicurezza per il nostro staff per continuare a portare soccorso agli sfollati e ai rifugiati, che hanno raggiunto ormai cifre eccezionali in tutto lo Yemen’ continua Strangio.

Oltre 100.000 persone sono sfollate nei sobborghi di Aden e ricevono assistenza da INTERSOS. Le famiglie fuggite dagli scontri armati tra truppe governative e milizie islamiste a Zinjibar, nella regione di Abyan, sono alloggiate dall’estate scorsa in 75 scuole della città e in alloggi di fortuna.

‘Ci sono due diritti in conflitto’ spiega il capomissione INTERSOS, ‘quello degli sfollati a trovare accoglienza e riparo e quello dell’educazione delle migliaia di ragazzi e ragazze che non possono andare a scuola’.
Abbiamo distribuito beni di prima necessità ai nuclei familiari per sopravvivere lontano da casa. Con il nostro Team di protezione diamo sostegno psicosociale a donne e bambini scappati dalle violenze, prendiamo in carico i casi più gravi di disagio psicologico e attraverso i ‘child friendly space’, luoghi protetti per l’infanzia, ci prendiamo cura dei minori sfollati’. I continui combattimenti e attentati nell’area di Abyan non permettono agli sfollati di rientrare nelle loro case e la crisi umanitaria è inasprita dalle dure condizioni economiche che stanno impoverendo lo Yemen.

‘La richiesta condivisa che arriva dalla popolazione civile è di risollevare le condizioni di vita quotidiana, restituire dignità, sicurezza e diritti. Ogni cambiamento dovrà mettere al centro i bisogni di chi sta subendo gli effetti disastrosi della crisi, oggi circa 750.000 bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione, di questi mezzo milione è a rischio sopravvivenza se non verrà loro fornito supporto alimentare adeguato’ conclude Strangio da Sana’a.

INTERSOS dall’inizio delle violenze e dei disordini nel 2011 sta portando soccorso alla popolazione yemenita sfollata a San’a, ad Aden e ad Harad, a pochi chilometri dal confine con l’Arabia Saudita, continuando il lavoro che svolge dal 2008 in favore dei rifugiati e migranti dal Corno d’Africa. Lo staff formato da oltre 100 operatori umanitari nazionali e internazionali in Yemen indirizza l’aiuto non solo sulle esigenze fisiche dei più fragili tra le vittime, ma interviene anche nell’aspetto psico-sociale e sui bisogni di assistenza psicologica, di protezione, di accesso all’acqua potabile e di miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie.

Ufficio Stampa INTERSOS

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