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Precari in piazza per difendere la scuola pubblica

I lavoratori riuniti nell’assemblea hanno deciso di rilanciare la lotta in difesa della scuola pubblica bene comune e scenderanno in piazza il 24 febbraio per una manifestazione di carattere nazionale .

A scuola c’è Profumo di aziendalizzazione

I precari di nuovo in piazza il 24 febbraio

Nella partecipata assemblea dei lavoratori precari della scuola che si è svolta a Roma lo scorso 15 gennaio, si è denunciato come il cambio di governo non solo non abbia prodotto una inversione di tendenza rispetto alle sciagurate politiche del precedente – aggravando anzi la situazione con provvedimenti come l’innalzamento dell’età pensionabile -, ma non abbia neanche predisposto alcun piano di rifinanziamento dell’istruzione pubblica, premessa necessaria a qualsiasi ulteriore provvedimento. Si sono invece susseguite estemporanee e fumose dichiarazioni del Ministro Profumo, come, “per dare spazio ai giovani”, l’idea di un concorso su posti neanche garantiti; una modalità di reclutamento che tra l’altro pone attualmente in discussione i diritti acquisiti dai precari presenti nelle graduatorie; il potenziamento dell’autonomia, con i risultati che si iniziano già a vedere in Lombardia dove si autorizza la chiamata diretta degli insegnanti da parte dei presidi.

Di fronte a questo “profumo” di aziendalizzazione, i lavoratori riuniti nell’assemblea hanno deciso di rilanciare la lotta in difesa della scuola pubblica bene comune e scenderanno in piazza il 24 febbraio per una manifestazione di carattere nazionale su base territoriale: a Roma alle ore 14 a viale Trastevere (sede del ministero), dove una delegazione sarà ricevuta al MIUR e sarà consegnata al ministro Profumo la lettera/documento realizzata dall’assemblea nazionale del 15 gennaio, e in tante altre città, tutti decisi e uniti per dire BASTA ai tagli e alle false promesse; NO al concorso; NO alla chiamata diretta dei presidi e all’aziendalizzazione e alla privatizzazione del sistema d’istruzione statale; e per PRETENDERE, ancora una volta, un serio piano di RIFINANZIAMENTO che restituisca le risorse tagliate dalla finanziaria 133 del 2008; l’immediato sblocco del turn over e l’assunzione in ruolo di tutti i lavoratori precari; l’utilizzo delle graduatorie provinciali come unico sistema di reclutamento, nel quale includere tutti gli abilitati esclusi e gli abilitandi in Scienze della formazione primaria, Strumento musicale e Cobaslid; l’accesso diretto ad un percorso abilitante, e di seguito il loro inserimento a pettine nelle graduatorie, per i lavoratori che abbiano almeno 360 giorni di servizio nella scuola statale; l’abolizione della distinzione tra organico di fatto e di diritto e l’assunzione in ruolo su tutti i posti in organico; l’equiparazione giuridica tra docenti precari e di ruolo; la restituzione dello scatto stipendiale per i neoassunti ed il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.

I lavoratori dell’assemblea del 15 gennaio.

 

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