‘La Tav non ci porta a Lione in tre ore, ma ad Atene in cinque minuti’: così recitava uno dei tanti cartelli che abbiamo letto durante la manifestazione di sabato scorso in Val Susa. Manifestazione a Roma, 3 Marzo. Quel cartello, nella sua semplicità, conteneva una profonda verità sulla lotta della popolazione valsusina: non è una lotta solamente per difendere una stupenda area agricolo-boschiva di montagna con una fiorente economia, ma parla a tutti noi degli effetti, anche finanziari, che le scellerate politiche delle grandi opere producono nel nostro paese.
Diamo alcune informazioni esemplificative:
– la TAV Torino-Lione, se realizzata, costerà (salvo eventuali sforamenti di budget) almeno 23 miliardi di euro di soldi pubblici;
– l’attuale tratta ferroviaria in funzione (ammodernata da qualche anno e con pochi ritocchi trasformabile in alta velocità), che ha due linee di binari, registra un utilizzo inferiore al 40% del suo potenziale e nessuno studio indipendente e serio prevede una crescita del traffico nei prossimi venti anni tale da saturare la linea (a dire il vero negli ultimi anni il traffico ferroviario è diminuito);
– l’alta velocità è realizzata principalmente per il traffico passeggeri e dunque non riduce la presenza del traffico commerciale in valle;
– il progetto è fortemente nocivo almeno per 3 ragioni incontestabili: la presenza di amianto nelle montagne che si vogliono bucare, l’essiccamento di falde acquifere, la distruzione di boschi e terreni agricoli e l’inquinamento da onde magnetiche derivante dal passaggio delle linee vicino alle abitazioni;
– la realizzazione della linea potrà avvenire solo con la sospensione della democrazia, di cui la violenza di ieri sera sui manifestanti seduti a mani alzate e poi inseguiti e malmenati senza distinzione di età fin dentro i locali del paese è solo un ennesimo assaggio così come le illegalità delle procedure di esproprio dei terreni; proprio per la strenua difesa del territorio Luca, contadino della valle, è quasi morto cadendo dal traliccio e nemmeno questo è bastato a fermare la lobby della TAV.
Ci sembrano queste ragioni più che sufficienti, che si aggiungono a quanto abbiamo già scritto nei precedenti comunicati, per sentire la lotta NO TAV un momento essenziale per migliorare le nostre condizioni di vita e la società in cui viviamo.
Per questo invitiamo tutte e tutti a partecipare alla manifestazione indetta a Roma per
SABATO 3 MARZO ALLE ORE 15
Da Piazzale Tiburtino (S. Lorenzo)
Questo un video esemplificativo delle violenze di ieri sera:
http://video.repubblica.it/dossier/battaglia-no-tav/irruzione-della-polizia-in-un-bar-a-caccia-dei-notav/89285/87678
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