Ultimo round per negoziato sulla Terra

Si apre lunedì 5 marzo l’ultima fase del negoziato tra i Governi e la società civile per redigere le “Linee guida volontarie sulla gestione responsabile della terra, dei territori di pesca e delle foreste”.


COMUNICATO STAMPA
TERRA, MARE E TERRITORIO PER NUTRIRE
LA NOSTRA DIGNITÀ E I POPOLI DEL MONDO

DAL 5-9 MARZO: ULTIMO ROUND PER IL NEGOZIATO
INTERNAZIONALE SULLA TERRA IN FAO
LA MOBILITAZIONE DELLE ORGANIZZAZIONI SOCIALI E DELLE ONG ITALIANE


Lunedì 5 marzo, ore 13.00 conferenza stampa internazionale dei delegati della società civile per presentare le rivendicazioni dentro la FAO. Venerdì 9 marzo, ore 13.00 conferenza stampa davanti la FAO per la chiusura del negoziato e i suoi risultati.


2 marzo 2012. Si apre lunedì 5 marzo l’ultima fase del negoziato tra i Governi e la società civile per redigere le “Linee guida volontarie sulla gestione responsabile della terra, dei territori di pesca e delle foreste” nell’ambito del Comitato per la Sicurezza Alimentare (CFS) della FAO.
Le associazioni italiane A.I.A.B, CROCEVIA, FAIR e TERRA NUOVA sostengono e partecipano alle mobilitazioni dei delegati dei movimenti e delle organizzazioni sociali che rappresentano i piccoli produttori di cibo (contadini, pescatori artigianali, Popoli Indigeni, pastori nomadi, giovani e donne rurali).

Le linee guida volontarie sono uno strumento del sistema delle Nazioni Unite che fissa elementi necessari, ma non obbligatori, per l’azione dei Governi che nell’ultima sessione di trattative hanno raggiunto l’accordo sui due terzi del testo. Uno strumento richiesto con forza anche dai movimenti sociali, considerando che sulle questioni della terra spesso i più basilari diritti umani vengono violati, in particolare il diritto al cibo e a produrre cibo. Le organizzazioni sociali hanno sviluppato un lungo processo interno di consultazioni in tutti i continenti, sostenute dall’IPC (Comitato Internazionale per la Sovranità Alimentare) per elaborare la propria versione delle Linee Guida, utilizzata poi nella negoziazione con i Governi.

La presenza organizzata dei piccoli produttori di cibo e di organizzazioni della società civile dentro al negoziato stesso, come partecipanti effettivi e paritetici, è lì a ricordare – imponendo la discussione sulle decisioni proposte, spesso parola per parola – che senza di loro gli accordi di governo non hanno capacità di impatto e che si esce dalla crisi solo adottando strumenti assolutamente innovativi, originali, mettendo in discussione le regole di mercato e la religione liberista.I delegati si impegneranno nella parte delle Linee Guida che resta da negoziare per:

  1. Proteggere le comunità locali dagli investimenti e altri tipi di trasferimenti di diritti che minacciano il loro controllo e accesso sicuro sulla terra agricola.
  2. Dare priorità alle riforme che prevedano la restituzione o la ridistribuzione delle terre per i piccoli produttori di cibo (Riforma Agraria). Metter limiti all’estensione della proprietà privata della terra.
  3. Assicurare la protezione giuridica dei diritti d’uso delle terre e dei diritti umani connessi all’uso delle terre.
  4. Rafforzare il riconoscimento e la salvaguardia dei diritti fondiari e dei sistemi di gestione della terra dei popoli Indigeni e delle comunità tradizionali.
  5. Riconoscere e proteggere i diritti collettivi e gli Usi Civici stabiliti sulle terre pubbliche e/o comuni.
  6. Rafforzare i sistemi di implementazione, monitoraggio e valutazione delle attività degli Stati nell’applicazione delle Linee Guida.
  7. Rafforzare le responsabilità e la capacità di risposta degli Stati di fronte ai cambiamenti climatici, ai disastri naturali ed ai conflitti violenti, per garantire il rispetto o il ripristino dei diritti di accesso ed uso delle terre da parte delle popolazioni locali colpite, in particolare i piccoli produttori di cibo.

La battaglia per un cambio profondo delle politiche globali su terra, alimentazione e agricoltura è ancora lunga, difficile, e gli esiti non sono affatto scontati.

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