Proteggere gli aquilotti dai falconieri in Sicilia, curare la “Caretta caretta” ferita dalle reti a strascico al largo di Manfredonia, costruire un recinto per gli uccelli acquatici in difficoltà nel litorale laziale, sono gli obiettivi dell’iniziativa.
Roma, 16.3.2012 – Comunicato stampa
DOMENICA 25 Marzo 2012 VENDITA ALL’ASTA di 125 FOTOGRAFIE di NATURA
Roma, piazza Margana, 41 – ore 16
UN’ASTA PER LA NATURA
Proteggere gli aquilotti dai falconieri in Sicilia, curare la “Caretta caretta” ferita dalle reti a strascico al largo di Manfredonia, costruire un recinto per gli uccelli acquatici in difficoltà nel litorale laziale. Sono questi i progetti di WWF, LEGAMBIENTE e LIPU che l’associazione culturale Obiettivo Mediterraneo vuole contribuire a sostenere con i proventi della vendita all’asta delle foto del “1° Festival della Fotografia Naturalistica sulla biodiversità in ambiente mediterraneo” – organizzato in Ottobre 2011 con il contributo della Provincia di Roma – messe a disposizione per gentile concessione dei fotografi.
Fermare i falconieri e il traffico illegale di animali rari. Più rara dell’Aquila Reale, la bellissima Aquila del Bonelli (dal nome dell’ornitologo Franco Bonelli che la scoprì nel 1811) è una specie in pericolo di estinzione a livello internazionale. Praticamente assente nel resto del territorio italiano, vive ormai solo in Sicilia dove le poche coppie nidificanti, non più di 20/25, sono soggette alle persecuzioni dirette – abbattimenti e prelievo dei piccoli dai nidi – da parte di trafficanti e falconieri. Più di 20 pulcini, secondo le stime del WWF, sono stati rubati ai nidi dal 2008 ad oggi, mettendo così in serio pericolo una popolazione già fragile e alimentando il mercato illegale del traffico di animali. Il progetto del WWF che Obiettivo Mediterraneo vuole sostenere con “l’asta delle foto di natura” riguarda il monitoraggio e la sorveglianza dei siti riproduttivi più esposti al bracconaggio anche con l’acquisto di foto-trappole (che costano circa € 298,00 l’una) e di trasmettitori satellitari per il “marcaggio”dei giovani pronti all’involo.
Dalla discarica all’oasi. Una delle zone più degradate del litorale romano dove Pier Paolo Pasolini trovò la morte nel 1975, l’Idroscalo di Ostia Lido alla foce del Tevere, oggi rappresenta una sfida vinta. Infatti in quella che era una discarica a cielo aperto, è stata realizzata una splendida area naturalistica-il Centro Habitat Mediterraneo LIPU Ostia- in grado di attirare un numero crescente di visitatori. Sono ben 200 le specie di uccelli qui censite, con nidificanti come le morette tabaccate e l’airone rosso, che ha nel centro la più importante colonia del Lazio. Senza dimenticare i cigni reali che vennero salvati dai bracconieri e che dal 2003 hanno eletto questo lago come luogo ideale dove metter su famiglia. I fondi raccolti serviranno a contribuire alla realizzazione del nuovo recinto per uccelli acquatici del Centro, una struttura dedicata ad ospitare esemplari feriti in fase di reintroduzione in natura o non recuperabili, che impedisca l’accesso ai predatori.
La tartaruga salvata dalle reti. Oltre 100 esemplari della tartaruga marina “Caretta caretta”, vittime delle reti a strascico, sono stati recuperati e curati solo nell’ultimo anno dagli operatori del Centro Recupero Oasi di Lago Salso, creato da Legambiente. La specie è sensibile a molte delle attività umane tra cui il turismo nelle aree di riproduzione e la pesca. Mentre l’attività riproduttiva è generalmente concentrata in alcuni importanti siti, che teoricamente si possono proteggere, l’impatto della pesca sugli individui a mare rappresenta un problema gravissimo. Si stima che alcune decine di tartarughe vengano catturate ogni anno da vari attrezzi da pesca, tra cui le reti a strascico e molte non sopravvivono. Il centro Legambiente di Manfredonia si occupa appunto della cura delle tartarughe marine ferite e del loro rilascio a mare una volta guarite. Con la vendita delle fotografie del Festival, si vuole sostenere l’attività del centro ed in particolare l’acquisto di farmaci e di attrezzature come il nuovo riscaldatore per l’acqua e una lampada a spettro solare con timer, necessario per tenere stabile la temperatura, che costa circa 200euro.(PVVufficiostampa Patti Vailati Valiani)
Roma – 23–25 MARZO 2012 – Sala Margana – Piazza Margana, n.41- Esposizione: 23 marzo (10,00 – 18,00) 24 marzo (10,00 – 19,30) 25 marzo (10,00 – 13,00) Asta: 25 marzo dalle ore 16.00 – Batte l’asta Davide Sestieri – Catalogo disponibile in sala
DOMENICA 25 Marzo 2012 VENDITA ALL’ASTA di 125 FOTOGRAFIE di NATURA
Roma, piazza Margana, 41 – ore 16
UN’ASTA PER LA NATURA
Alcune curiosità raccontate dalle Associazioni che promuovono i tre progetti ai quali Obiettivo Mediterraneo contribuirà con la vendita delle fotografie gentilmente messe a disposizione dai fotografi.
Centopiedi la tartaruga marina di Manfredonia (Legambiente):
”Centopiedi” è una Caretta caretta trovata alle isole Tremiti da un pittore del luogo (soprannominato centopiedi), arrivata al Centro di recupero di Manfredonia su una nave che porta acqua potabile alle isole. Al momento del suo recupero era piuttosto malconcia senza che si riuscisse a capire quale fosse il suo problema poi, durante il trasporto sulla nave, dal corpo di Centopiedi è fuoriuscito del catrame. Per questo Centopiedi, ora curata e liberata è diventata il simbolo della lotta all’inquinamento e soprattutto alle trivellazioni in Adriatico.
La natura che rinasce alla foce del Tevere (Lipu):
Nel 2002 arrivarono sul Litorale Romano 3 cigni reali. Si spostavano liberi tra la nostra oasi, il fiume Tevere, il mare ed il Porto di Ostia, divennero delle vere e proprie star, tanto da comparire persino in trasmissioni televisive nazionali. Durante un giorno di tempesta i tre animali, per sfuggire al maltempo, si spostarono a Sud di qualche decina di km. Giunti stremati presso Anzio, sfortuna volle che si posassero a tiro di un bracconiere che non esitò a sparare uccidendo uno dei cigni. Si riuscì a catturare i cigni superstiti per riportarli indietro, il trasporto avvenne in automobile, nel portabagagli, con le loro teste che guardavano attraverso i finestrini fra gli sguardi sbigottiti di decine di automobilisti. Grande fu l’emozione nella stagione successiva per la nascita di sei cignetti che sguazzavano con i loro genitori nel lago dell’Oasi tra tante specie ben più rare come aironi rossi e morette tabaccate.
Il nido depredato dell’ Aquila del Bonelli (Wwf):
“Seguire le varie fasi della riproduzione, vedere due giovani aquilotti crescere nel nido è un’emozione, ma anche una grande responsabilità, un continuo stare in tensione, un continuo pensare se domani saranno ancora lì. Ed ecco che, dopo settimane di sopralluoghi, quando sai che da un giorno all’altro i piccoli potranno cominciare a sbattere le ali per prepararsi al grande evento, arrivi sul canyon e ti trovi davanti ad un nido vuoto. Vedere due aquile in cielo che nervosamente sorvolano la valle chiamando inutilmente dei piccoli che nessuno più vedrà volare nei cieli di Sicilia, fa male, fa perdere le speranze. Questo è quello che è successo due anni fa sul sito di Sutera (Cl) e che non deve più succedere”. Ecco il racconto di uno dei tanti volontari del WWF che nel periodo della nidificazione si occupano, 24ore su 24, del monitoraggio e la sorveglianza dei siti riproduttivi dell’Aquila del Bonelli, in Sicilia.