Unione Inquilini su Affitti, cedolare secca e DDL sul mercato del lavoro

Dichiarazione di Walter De Cesaris – segretario nazionale Unione Inquilini.

 

 

Roma 6 aprile 2012

Comunicato Stampa

DETRAZIONI PER GLI AFFTTI, CEDOLARE SECCA E DDL SUL MERCATO DEL LAVORO: NON SI FINANZIANO GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI TOGLIENDONE UN ALTRO

“Veniamo a sapere che una delle forme di finanziamento della cosiddetta riforma del mercato del lavoro sarebbe la riduzione della detrazione forfettaria dal 15% al 5% della rendita derivante dagli affitti per i proprietari che non accedono alla cedolare secca. A prima vista sembra una bufala: la cedolare secca è stata introdotta dal governo Berlusconi per ridurre l’imposizione fiscale ai proprietari e non per aumentarla. I problemi che quell’intervento ha posto sono i seguenti: ha ridotto drasticamente il vantaggio fiscale per coloro che affittano a canone calmierato, quindi ha favorito il libero mercato speculativo dei canoni; tra i proprietari ha avvantaggiato sensibilmente i più ricchi e quelli che praticano i prezzi da libero mercato (giungendo a ridurre l’imposizione di oltre il 50%) e ha penalizzato i più poveri e coloro che scelgono il canale degli affitti concordati (perché godevano di una ulteriore riduzione del 30% e quindi, rispetto all’intero importo dell’affitto, la tassazione era inferiore alle soglie della cedolare secca).

Ora il governo persevera nell’errore: il punto non è distinguere tra chi sceglie la cedolare secca e chi invece la vecchia tassazione per scaglioni di reddito. Il punto è distinguere tra chi opta per il canale degli affitti concordati e chi invece preferisce la speculazione del libero mercato. Noi siamo sempre stati a favore dell’eliminazione di ogni incentivazione al libero mercato: se chiedi la massima remunerazione possibile perché lo Stato dovrebbe spendere soldi per incentivarti ? E’ giusto invece che lo Stato incentivi fiscalmente chi accetta canoni compatibili.

C’è un’altra ragione di critica fortissima. Viviamo una situazione catastrofica sul fronte del diritto alla casa: ormai il 90% degli sfratti emessi è per morosità e 650 mila famiglie attendono invano una cassa popolare di cui avrebbero diritto; nella varie manovre estive, è stato azzerato il contributo all’affitto per le famiglie più povere e l’Italia conferma il triste primato di Paese europeo con la minor offerta di alloggi di carattere sociale. In questa situazione, il prelievo alla rendita immobiliare speculativa (il libero mercato) e parassitaria (lo sfitto) deve rimanere nel settore per finanziare la politica sociale della casa e non essere distolta in assurda, odiosa e contraddittoria guerra tra poveri. I disoccupati, i cassa integrati e i precari perdono la casa (quando ce l’hanno) e non riescono ad accederci (quando non ce la hanno). E’ una presa in giro, uno squallido gioco delle tre carte, finanziare un ammortizzatore sociale, togliendone un altro.

Un ultima annotazione. La cedolare secca è per singoli privati; enti e società non possono utilizzarla. Nelle case popolari si paga l’affitto sociale, negli enti pubblici (almeno in molti) il canone concordato. Non è che alla fine ad essere penalizzati saranno solo questi ? Si vuole arrivare all’assurdo che sono le case popolari a finanziare lo Stato, invece del contrario, come avviene nel resto del mondo?

Noi proponiamo, in alternativa, alla decisione del governo Monti un intervento fiscale che elimini completamente ogni privilegio al libero mercato (come la detrazione forfettaria o la cedolare secca). Anzi, chiediamo che si faccia ancora di più, giungendo a una penalizzazione fortissima dell’enorme patrimonio sfitto (che spesso copre l’evasione fiscale). Gli incentivi devono restare solo per il canale concordato. Il ricavato deve essere investito nella politica sociale della casa e, in particolare, per aumentare l’offerta di alloggi a canone sociale.

Proporremo, quindi, ai gruppi parlamentari precisi emendamenti in questa direzione.”

Unione Inquilini
Segreteria Nazionale
Via Cavour 101 – 00184 Roma
Tel.06 4745711 – fax o6 4882374
Sito www.unioneinquilini.it

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