Mobilitazione a Roma in Piazza Montecitorio per ricordare l’atto di epurazione in Rai deciso 10 anni fa dall’allora Presidente Berlusconi, con la cacciata di Santoro, Biagi e Luttazzi. Roma, 18 Aprile 2012.
Compie oggi 10 anni la vergogna delle vergogne del ventennio berlusconiano: lo scandaloso Editto Bulgaro del 18 aprile 2002, con il quale veniva ordinata l’esclusione dalla presenza nella televisione pubblica di professionisti del calibro di Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi. Per ricordare, anzi per non dimenticare e per far sì che non accada mai più, la mobilitazione di MoveOn Italia è un atto dovuto e indispensabile.
Ragioni e radici dell’Editto Bulgaro
http://www.youtube.com/watch?v=D5w6_qo46Gw
In tale occasione sarà consegnata al Presidente del Consiglio, Mario Monti una lettera ufficiale di richiesta di intervento sulle attese iniziative di riforma del governo del servizio pubblico televisivo del nostro paese.
Seguono: Lettera aperta al Presidente del Consiglio Mario Monti e Bozza di riforma La RAI ai cittadini
Egregio Presidente,
Il 25 aprile è la Festa della Liberazione. Oggi 18 aprile, ad una settimana da quella importante ricorrenza, ricordiamo tristemente il cosiddetto Editto Bulgaro, frutto inequivocabile della condizione patologica in cui versava e versa tuttora il servizio pubblico televisivo in Italia.
Per liberare il paese si organizzò la Resistenza, ad opera dei Partigiani: uomini, donne, giovani, anziani, preti, militari, persone di diversi ceti sociali, di diverse idee politiche e religiose, che avevano in comune la volontà di lottare personalmente, ognuno con i propri mezzi, per ottenere in patria la democrazia, il rispetto della libertà individuale e l’uguaglianza.
Per liberare la RAI stiamo organizzando una Nuova Resistenza ad opera dei Cittadini: cittadini comuni, politici di ogni estrazione, professionisti del mondo dell’informazione, dello spettacolo e della cultura, uomini e donne uniti dalla volontà di lottare personalmente, ognuno con i propri mezzi, per garantire alla patria, ancora una volta, la democrazia, il rispetto della libertà individuale e l’uguaglianza.
Combatteremo con le armi del buon senso e della ragione, signor Presidente, per fermarci solo al raggiunto obiettivo di attuazione della proposta di legge che caldeggiamo con il sostegno e l’approvazione, oltre che in rappresentanza, di moltissimi nostri connazionali.
Davanti alla discussione sulla RAI di queste ore da parte dei partiti noi cittadini non possiamo infatti più stare solo fermi a guardare. Rischiamo, incredibilmente, che si vada a votare alle prossime elezioni politiche, ancora una volta, con un sistema di informazione da paese semi democratico.
L’unica condizione possibile per noi è – questo il nostro appello – l’inderogabile impegno da prendere da parte della politica nel far approvare in tempi brevi, non appena sarà costituito il prossimo Parlamento, tre leggi basilari in un sistema democratico: Riforma “La Rai ai Cittadini”, Legge sul Conflitto di Interessi e Antitrust
Fiduciosi nella considerazione che vorrà riservarci, unendo alla presente la bozza di proposta a cui hanno collaborato e stanno contribuendo autorevoli e qualificate personalità e professionalità, ringraziamo dell’attenzione, formulando i migliori auguri di buon lavoro.
MoveOn Italia
La RAI ai cittadini
I PUNTI SU CUI SI BASA LA PROPOSTA DI RIFORMA
Prendendo ad esempio i modelli di gestione più avanzati in Europa, ma anche le proposte di riforma della Rai tendenti a garantire qualità e autonomia proponiamo in 5 punti una riforma che assicuri non solo la necessaria efficienza aziendale, ma anche l’assoluta indipendenza editoriale del servizio pubblico.
1. Chiediamo il superamento dell’anomalia per la quale l’azionista del servizio pubblico è il Ministero dell’Economia.
2. Al posto della Commissione parlamentare di Vigilanza, chiediamo la costituzione di un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui membri dovrebbero essere in maggioranza nominati dalla società civile (11 su 20). Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri proprietari di un’azienda che finanziano tramite il canone, eleggono direttamente 6 componenti (*). Cinque sono nominati da rappresentanti di settore (sindacati, artisti, autori, accademici, fornitori di contenuti). Dei rimanenti 9 membri, 3 verrebbero eletti dagli enti locali (Regioni-conferenza permanente stati regioni, Province-l’Upi e Comuni-Anci) e 6 nominati dal Parlamento (**).
3. Il Consiglio nomina i vertici della concessionaria del servizio pubblico (il CdA Rai), selezionati mediante concorsi pubblici in base a criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza. Ad esso sono attribuite competenze di indirizzo e vigilanza.
4. Il Consiglio nomina altresì i componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, assicurando, anche in questo caso, i criteri della selezione trasparente, dell’indipendenza e del massimo di qualificazione.
5. Il Consiglio si pone al servizio degli utenti Rai, facilitando modalità interattive di controllo e di valutazione e garantendo ai cittadini un uso consapevole e attivo di tutti i media gestiti dal servizio pubblico.
* (Secondo le modalità proposte da Zaccaria, AC 4559) – ** (Ipotesi de Zulueta-Giulietti, AC 1460)
Conflitto di Interessi e Antitrust – Congiuntamente e in continuità con la proposta “La RAI ai cittadini”, MoveOn Italia è impegnata nella definizione delle linee guida per iniziative che incidano su due ulteriori temi di vitale importanza democratica: il conflitto di interessi e l’antitrust. Per garantire la libertà e il pluralismo dell’informazione questa riforma non può infatti prescindere da una netta e chiara separazione, definita per legge, tra l’esercizio del potere politico e la proprietà o la capacità di influenzare i media. E’ altresì necessario fissare limiti di concentrazione che un’unica società dei media sia autorizzata a controllare in uno o più mercati rilevanti.
Hanno aderito: Tana de Zulueta, Moni Ovadia, Loris Mazzetti (“Vieni via con me” – Che tempo che fa”), Sabina Guzzanti, Ugo Mattei (“Beni Comuni”), Corrado Guzzanti, Francesca Fornario, Carlo Freccero, Lidia Ravera, Corradino Mineo, Lorella Zanardo (autrice de “Il corpo delle donne”), Giulia Innocenzi, Roberto Zaccaria, Udo Gumpel, Giovanni Anversa (RaiTre “Racconti di vita”), Michele Gambino, Roberto Natale, Massimo Marnetto, Arturo di Corinto, Santo Della Volpe, Silvia Bencivelli, Nicola D’Angelo, Maria Luisa Busi, Tiziana Ferrario, Maurizio Sciarra (100 autori), Wolfgang Achtner, Carmine Fotia, Vittoria Iacovella, Giuseppe De Marzo (A sud), Fabrizio Federici (Ansa), Sergio Bellucci, Gianni Orlandi, Giulietto Chiesa, Simona Coppini, Federico Lunadei, Grazia Di Michele, Simona Sala (Tg1), Giuliana Sgrena, Antonella Martone, Giovanni Mangano, Lorenzo Marsili (European Alternatives), Carlo Verna, Giuseppe Giulietti, Vincenzo Vita, Claudio Fava, Giuseppe Civati, Nichi Vendola, Antonio Di Pietro, Carlo Rognoni, Antonello Falomi, Fabio Granata, Giorgio Merlo, Niccolò Rinaldi, Angelo Bonelli,
Condividono il percorso: Articolo 21, Usigrai, Fnsi, Libertà e Giustizia, A Sud, “100 autori”, Rete Viola, Liberacittadinanza, IndigneRai, Il Popolo Viola, TILT, Alternativa, Il Teatro Valle Occupato, Errori di Stampa, Il Comitato del Sole, Libertà e partecipazione, European Alternatives
Sostiene l’iniziativa: Stefano Rodotà