Iraq. Quando la guerra fa male anche dopo la guerra

Sono anni che Ali aspetta il suo momento, e come lui altre migliaia di iracheni che vivono in Giordania. Non posso fare altro che attendere il loro turno, se mai verra’.

 

 

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Approfondimenti


Iraq. Quando la guerra fa male anche dopo la guerra
Sono anni che Ali aspetta il suo momento, e come lui altre migliaia di iracheni che vivono in Giordania. Non posso fare altro che attendere il loro turno, se mai verra’. Una telefonata che tarda ad arrivare e che dovrebbe confermare la loro “idoneita’” a realizzare il sogno di “reinsediamento” in un altro paese. Da adolescente, tra il 2007 e il 2010, Ali ha lavorato per le forze della coalizione che hanno invaso il suo paese, ed e’ per questo che lui e la sua famiglia sperano di avere piu’ chance degli altri.


Ecco cosa accade ai cittadini italiani arrestati in Palestina
Negli ultimi 15 giorni sono stati 7 gli attivisti internazionali fermati, aggrediti, arrestati o espulsi da Israele. Tra i fermati anche Giorgio Catalan, arrestato lo scorso 11 aprile a Hebron, e che verra’ rimpatriato oggi in Italia. Marco invece, rifiutando espulsione e rimpatrio, sara’ processato domenica prossima.

Giornata dei prigionieri politici palestinesi: 1.600 scioperi della fame a oltranza
In Palestina il 17 aprile di ogni anno si celebra la Giornata dei Prigionieri Politici. Per l’occasione, 1.600 detenuti hanno intrapreso uno sciopero della fame a oltranza per protestare contro le incarcerazioni illegali e le violazioni dei diritti umani. Tra manifestazioni e repressioni, si attende anche la liberazione di Khader Adnan.

La Turchia e l’elasticita’ europea sulla questione curda
Prosegue lo sciopero della fame delle quindici persone che a Strasburgo protestano da quasi due mesi per chiedere maggiori diritti per la popolazione curda in Turchia e per la liberta’ di Abdullah Ocalan. Sul versante interno, continua il processo al Kck, accusato di legami con i ‘terroristi’, e si rafforzano i timori per la sorte del Bdp.

La valle di Wadi Khaled, la zona d’ombra del conflitto siriano
Prima un kalashnikov AK47 valeva circa 850 dollari. In due soli mesi ha raggiunto una cifra che puo’ variare dai 1,450 dollari, se acquistato nella zona di Beirut, ai 2000, se comprato nella zona di Tripoli.
Corruzione e impunita’, il cancro dell’Afghanistan
“E’ come se stessimo buttando i nostri soldi al vento- spiega al Guardian l’ex ambasciatore inglese a Kabul William Patey – se gli afghani non provano nemmeno a fare uno sforzo, gli inglesi avranno buoni argomenti per non supportare piu’ la missione”.

Iraq. E se la ExxonMobil stesse bluffando?
Negli ultimi giorni si susseguono voci su possibili sblocchi dell’affaire ExxonMobil, che da diversi mesi contribuisce a mantenere alta la tensione tra Baghdad ed Erbil. Tuttavia, l’incongruenza delle “versioni ufficiali” dimostra come la compagnia Usa sia diventata il nuovo terreno di scontro tra le forze politiche.

Bahrein, nessuno parli al condannato. Ma crescono le proteste contro la Formula 1
Dopo il trasferimento in un ospedale militare, nessuna notizia di Abdulhadi al-Khawaja. A dieci giorni dall’inizio del Gran Premio in Bahrein.

Voci dal campo


Lettera dalle carceri marocchine. Parla il detenuto n. 7000096
Ezedine Erroussi, studente all’universita’ di Taza, e’ in carcere dal 1o dicembre scorso. Da oltre tre mesi ha avviato uno sciopero della fame per protestare contro la sentenza di condanna (5 mesi per appartenenza ad un gruppo illegale) e per denunciare gli abusi subiti al momento dell’arresto. “Sono poco piu’ di un cadavere disteso giorno e notte”, fa sapere il ragazzo nel corso di una lettera-choc in cui testimonia le violenze della “nuova era democratica”.
Resistenza nonviolenta in Palestina. Dalle terre liberate di Bil’in alla sopraffazione di Hebron
Si chiude con l’aggressione dell’esercito israeliano, arresti e feriti la seconda giornata di lavori della VI Conferenza Internazionale di Bil’in, organizzata dai Comitati Popolari palestinesi di Resistenza nonviolenta. La violenza e’ esplosa nel cuore della citta’ vecchia di Hebron, portando all’attenzione ancora una volta la questione della colonizzazione israeliana dei Territori Palestinesi
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Il successo della campagna “Benvenuti in Palestina”
La missione “Welcome to Palestine” infine ce l’ha fatta. Non sembri trionfalismo visionario, ce l’ha fatta non significa infatti che i circa 1500 attivisti siano riusciti a rompere il muro di complicita’ che consente a Israele di esercitare il suo illegale potere sul mondo. Oltre che sui Territori Palestinesi.
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Analisi e focus


Afghanistan, e’ arrivata la “primavera talebana”
I mujaheddin dell’Emirato islamico hanno lanciato una serie di attacchi simultanei contro le forze di sicurezza a Kabul, Paktia, Nangarhar e Logar. I taliban appartenenti al gruppo Haqqani Network – un movimento semi-autonomo e fortemente ideologizzato – hanno guadagnato posizioni tatticamente vantaggiose collocandosi ai piani piu’ alti degli edifici delle aree di Charahi Zanbaq e Wazir Akbar Khan, nel cuore di Kabul.
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Chi arma i ribelli anti-Assad?
Il presidente Bashar al-Assad ha accettato i sei punti dell’ex segretario delle Nazioni Unite, ma a condizione che l’Esercito Libero Siriano deponga le armi. Ma cosa e’ veramente l’Els? E chi lo arma?
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Tunisia e Shari’a, una riflessione per chi grida a un Califfato nel cuore del Mediterraneo
L’articolo del New York Times mostrava l’immagine-simbolo della rivolta tunisina, l’orologio della piazza 7 novembre 1987, di fatto presidiata da “oltranzisti di destra”, come vengono percepiti i salafiti. La fotografia non mentiva: chi scrive e’ rimasto tanto incuriosito da quella folla, da fermare il taxi sul quale era montato per ascoltare gli slogan e leggere gli striscioni.
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Rapporti, dossier e traduzioni


Bahrein: la F1 scalda i motori, ma gli attivisti occupano l’ambasciata a Londra
Siamo pacifici, ma non ci arrenderemo: ad una settimana dal Gran Premio, e’ ancora alta la tensione in Bahrein. E a Londra.
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L’Iraq e i suoi tre mesi senza gli americani
L’Iraq taglia il traguardo dei primi 90 giorni senza la presenza americana con 315 attentati, contro i 414 degli ultimi tre mesi del 2011. Nonostante il relativo miglioramento della situazione, Baghdad resta teatro di una media di 1-2 attacchi al giorno, ma vista l’instabilita’ politica la situazione potrebbe degenerare nel corso di quest’anno.
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Siria, profughi: ecco il piano d’emergenza dell’Onu
Dopo un anno di violenze, i siriani scappati in Giordania, Libano, Turchia e Iraq sarebbero almeno 40 mila. Sono i numeri dell’UNHCR (Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati), che avverte: ‘se le condizioni di sicurezza non dovessero cambiare, l’esodo potrebbe diventare inarrestabile’. E sebbene si stia gia’ intervenendo per rispondere ai bisogni primari delle persone in fuga, per affrontare l’emergenza l’Onu e le ong coinvolte hanno messo a punto una strategia comune e coordinata per assistere e proteggere soprattutto i piu’ deboli.
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Multimedia

Parla l’attivista italiano arrestato durante la missione “Benvenuti in Palestina”
“Sono stato arrestato insieme ad altri internazionali, li ho convinti a fare con me lo sciopero della fame”. Il racconto a Osservatorio Iraq di Marco, attivista italiano e partecipante della missione “Benvenuti in Palestina” sul suo arrivo all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, lo scorso 15 aprile. Il fermo, poi l’arresto e le condizioni in cella, in sciopero della fame. Infine il rimpatrio in Italia.
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Restiamo Umani. Intervista a Vittorio Arrigoni

Campagne e iniziative

Turchia, “Non toccate il mio studente!”
Gli accademici turchi hanno lanciato una campagna per sostenere i loro studenti che vivono sotto la minaccia crescente di finire in prigione solo per aver esercitato la liberta’ d’espressione. Lo slogan, “Ogrencime dokunma!” (Non toccate il mio studente!), sta circolando in vari campus universitari dove gli studenti sono stati arbitrariamente arrestati sulla base di presunti legami con “organizzazioni terroristiche”.
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 Blog

Gentili lettori, vi ricordiamo l’appuntamento domenicale con i blog dei redattori di Osservatorioiraq.it,

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