“Torri radio e Tv fanno strage di uccelli”

Quasi sette milioni di uccelli vengono uccisi ogni anno, mentre migrano verso Centro e Sud America, dalle imponenti torri per telecomunicazioni disseminate negli Stati Uniti e in Canada.

 

Torri radio e Tv fanno strage di uccelli

La denuncia di un gruppo di ricercatori dell’Università
della California del Sud

di Carlo Lavalle (La Stampa 28/04/2012)

 

Quasi sette milioni di uccelli vengono uccisi ogni anno, mentre migrano verso Centro e Sud America, dalle imponenti torri per telecomunicazioni disseminate negli Stati Uniti e in Canada.

Sono i dati della contabilità di una strage registrati dallo studio della University of Southern California (USC), presente da aprile sulla rivista PLoS ONE .

“E’ una tragedia che non dovrebbe accadere”, ha dichiarato Travis Longcore, docente presso l’Istituto di Scienze Spaziali dell’USC e a capo di questa ricerca rivelatrice di una distruzione dell’avifauna di notevole ampiezza, 27 volte i numeri del disastro ambientale del 1989 dovuto alla fuoriuscita di petrolio dalla nave Exxon Valdez che provocò la morte di 250.000 uccelli.

Secondo lo studio più alte sono le torri, che a volte possono raggiungere centinaia di metri di altezza, maggiore è la minaccia. Una piccola minoranza di grandi strutture, 1.040 su 84.000 rilevate, è da sola responsabile dello sterminio di 4,5 milioni di uccelli.

La maggior parte dei volatili, parte dei quali di elevato interesse sotto il profilo conservativo, viene decimata dai tiranti che sostengono gli imponenti impianti di trasmissione.

Molti uccelli divengono vittime perché attratti delle luci piazzate sulle torri allo scopo di tenere gli aerei a distanza di sicurezza. Specialmente quando c’è maltempo le specie migratorie sono spinte dalla copertura nuvolosa a scendere a quote più basse. Le nubi fanno perdere punti di riferimento ai pennuti che cadono sotto l’incantesimo dei sistemi di illuminazione artificiale, soprattutto delle luci rosse fisse. Gli uccelli disorientati cominciano a girare intorno alle torri senza essere in grado di volare via andando a sbattere inevitabilmente contro cavi e fili che si trasformano in trappole mortali.

Gli autori suggeriscono alcune misure per evitare l’ecatombe. Priorità assoluta la semplice eliminazione delle luci rosse fisse – sostituite da lampeggianti o luci stroboscopiche, negli impianti di trasmissione maggiori o uguali a 150 metri di altezza, corrispondenti al 6% delle strutture illuminate – con la quale si potrebbe ridurre la mortalità del 45% salvando la vita a circa 2,5 milioni di uccelli. Inoltre, per mitigare l’effetto fatale sarebbe auspicabile diminuire il numero di grandi torri che andrebbero per giunta realizzate senza essere sorrette da cavi.

Longcore e colleghi, la cui attività di ricerca è stata finanziata da Urban Wildlands Group, Environment Canada, American Bird Conservancy e Defenders of Wildlife, hanno cominciato dal 2005 a raccogliere e analizzare dati provenienti da studi sul campo condotti negli Stati Uniti. Il team ha esaminato solamente i risultati di quei lavori che hanno documentato l’eccidio di uccelli per almeno un anno e in alcuni casi lungo decenni. L’indagine non ha preso in considerazione per le stime sulla mortalità gli impianti più bassi concentrandosi su torri di una certa altezza in genere appartenenti al sistema delle telecomunicazioni radio-televisive.

http://www3.lastampa.it/lazampa/articolo/lstp/452096/

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