Editoriale: “Che cos’è questo nostro congresso”? – Il saluto ai delegati dell’Unione Inquilini
Che cos’è questo nostro congresso?
Ci si incontra, ci si “riconosce”. Si starà insieme viaggiando per questa lunga penisola, si pranzerà e si farà colazione, parleremo, ascolteremo. Quasi antiche e nuovissime solidarietà, in un miracolo di associazione indipendente, volontaria, davvero libera.
Avrete potuto conoscerci anche in altro modo: tra poco – probabilmente entro il mese di giugno -, il sito web www.unioneinquilini.it registrerà un milione di visitatori, con un incremento eccezionale a partire dalla primavera del 2009, con la nuova veste del sito.
Ma tra gli attivisti altri mezzi di comunicazione si sono spontaneamente sviluppati, gli stessi che producono informazione e suscitano amicizie e ricreano altre reti di solidarietà. La modernità si è innestata nell’unica realtà associativa, scaturita nel 1968 nei quartieri popolari di Milano, che ha oltrepassato i decenni senza degenerare e tanto meno affondare nei rimpianti e nelle recriminazioni. L’Unione Inquilini è ancora oggi spontaneamente collegata a quella ispirazione.
E’ dura; non scegliamo noi di patire l’oppressione; non è una “missione” per guadagnarci chissà quali meriti; l’oppressione e la voglia di ribellarsi – repressa ma non soffocata – proviene dal popolo che si incontra nelle nostre sedi, nella consulenza che spesso ha il carattere del pronto soccorso; nell’ansia dello sfratto ormai fissato, e nella necessità di difenderci dall’ingiustizia.
Le nostre vittorie sono rappresentate – quando questo avviene ed avviene! -. dalle vertenze andate a buon fine nei confronti di padroni avidi ed evasori, ma soprattutto quando si fuoriesce dalla precarietà, e questo è possibile se da sfrattato e senza casa si diventa assegnatario. E’ una nuova dignità, è qualcosa più della speranza.
Ecco, l’Unione Inquilini ha profonde radici tra migliaia di famiglie che abitano nelle case popolari, esse saranno rappresentate da decine di delegati in questo congresso. Qui si tratta di affermare una nuova coesione sociale, un modo di vivere non conflittuale ma cooperante; impresa ardua, per le abitudini individuali che spesso confliggono con la vita comunitaria. Il nostro compito è anche quello di rinvigorire i comitati che reggono la baracca, che – senza alcun compenso… non sono amministratori! – cercano di contrapporre un ordine non autoritario al degrado che macera e fa germinare prepotenza e livore.
L’Unione Inquilini sta in questa società con tenace quotidiana testimonianza di alternative necessarie e possibili. Per questo ci sentiamo compagni di strada ad altri come noi. L’elenco, passa dalla Val di Susa, ai banchini del popolo dell’acqua, ai ribelli alla tracotanza dei tanti Marchionne, ai picchetti che oppongono la dignità del lavoro alla distruzione di interi distretti industriali. E ad altro ancora. Alcuni di loro saranno con noi al Congresso in una Tavola Rotonda nel pomeriggio di questo sabato.
Ma c’è qualcos’altro che non può essere sottaciuto: non siamo solo movimento, non solo resistenza. Dal ’68 ad oggi ci siamo misurati con lo Stato, con i Comuni, con le Regioni: abbiamo contestato molti Governi, sperato in alcuni. Non indifferenti alla produzione legislativa, ai piani casa di un tempo, al nessun piano di questi tempi. Che sarà di questo paese nei prossimi mesi? Rivolte, sommosse, disoDa bbedienza civile? Il brontolio cresce, ci si parla, ci si confida: ce lo dicono non solo i maggiormente sfruttati, i precari totali. Che qualcosa si spacchi, ne esca
un rivolgimento…Di tutto questo ed altro, inevitabilmente, se ne discuterà e tanto in questi giorni di magg
Auguri di buon congresso!
La redazione di www.unioneinquilini.it
3 maggio 2012.
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da Sesto San Giovanni
http://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/2012/05/03/706415-capannoni_case_cost.shtml
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Da Cologno
http://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/2012/05/02/706266-aler-cologno-degrado.shtml
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Da Pisa
http://www.gonews.it/articolo_133341_Anche-lUnione-Inquilini-Firenze-dire-inceneritori-alle-alternative.html
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COMUNICATO da rete salute e territorio Sesto San Giovanni
Nella ricorrenza del 1° Maggio, Festa dei lavoratori, da un comunicato striminzito apprendiamo che la presente Giunta, in vista delle elezioni comunali del 6-7 Maggio, ha deciso di approvare definitivamente il Piano Falck e di consegnare la città delle fabbriche, della resistenza partigiana e del lavoro ad un futuro infausto, condizionato da a un rapporto succube alla proprietà delle aree e viziato dalle inchieste della Magistratura per presunte tangenti legate al raddoppio delle volumetrie.
Riteniamo che la chiusura dei giochi sul futuro di tutti i cittadini con la discussione del piano esclusivamente all’interno della Giunta Comunale rappresenti l’ennesimo sfregio alla città ed alla sua storia.
Uno sfregio che si amplifica nel momento in cui la comunicazione ufficiale viene data senza la presentazione in pubblico delle controdeduzioni alle osservazioni presentate dalle associazioni e dai singoli cittadini. L’ennesimo segno della scarsa partecipazione che i partiti di questa Giunta sono in grado di promuovere molto probabilmente dovuta all’incapacità di sostenere una discussione sui contenuti del progetto.
Inoltre, riteniamo che una scelta così importante non possa essere presa in tutta fretta solo per non scontentare le banche proprietarie dell’area, dal momento che pregiudica seriamente il futuro delle persone che vivono in città. L’amministrazione comunale giustifica la fretta nell’approvzione del piano con la partecipazione all’assegnazione della Cittadella della salute ma oltre ad essere un’evidente forzatura ostacolera’ il risultato in quanto l’assenza nel piano di questo progetto non favorira’ la scelta della nostra citta’. Questo conferma la scarsa attenzione con cui l’attuale Giunta ha affrontato lo sviluppo della citta’ in cui abitiamo e come le decisioni prese condizioneranno negativamente il nostro futuro
La rete salute e territorio nei prossimi mesi raccoglierà le firme per promuovere un referendum abrogativo del piano Falck.
Rete Salute e Territorio
Sesto San Giovanni
