CUB: lettera aperta a Napolitano e Monti contro il riciclaggio

Lo specifico riferimento è al clamoroso caso (raccontato nella puntata di Report, del 15 aprile di quest’anno, il cui titolo del servizio era “Il Gioco delle Parti”) del Banco Desio.

 

CUB: lettera aperta a Napolitano e Monti contro il riciclaggio

 

Milano, 16 maggio 2012. “Caro Presidente della Repubblica, caro Presidente del Consiglio… “ è l’inizio della lettera aperta inviata a Giorgio Napolitano e a Mario Monti da parte della CUB, il cui oggetto è la lotta al riciclaggio di denaro e il trasferimento illecito di capitali all’estero.

Lo specifico riferimento è al clamoroso caso (raccontato nella puntata di Report, del 15 aprile di quest’anno, il cui titolo del servizio era “Il Gioco delle Parti”) del Banco Desio, un istituto di credito che aveva messo in piedi un meccanismo per permettere ai propri clienti di trasferire illecitamente all’estero somme di denaro, ricordando che la persona che ha letteralmente scoperchiato questo vaso di Pandora è stato illegittimamente licenziato.

“Presidente Napolitano, Presidente Monti fateci vedere, ognuno nel proprio ruolo, – in un caso semplice e chiaro come quello di Banco Desio – che esiste qualche personaggio politico/istituzionale – in questo Paese – con un minimo di dignità e di coerenza…” si legge nella missiva, poiché proprio Napolitano ha recentemente dichiarato: “Gli evasori sono indegni di chiamarsi Italiani”.

Come già peraltro richiesto nell’incontro con esponenti di spicco di Bankitalia, il 20 settembre 2011, durante un presidio organizzato dalla CUB davanti la sede di Milano, occorre che Banco di Desio e della Brianza S.p.A. e le sue società controllate vengano commissariate e vendute ad altro soggetto economico.

Confederazione Unitaria di Base

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Maggio 2012

 

Presidente della Repubblica

Dott. Giorgio Napolitano

Palazzo del Quirinale 00187 Roma

            

Presidente del Consiglio

Dott. Mario Monti

Palazzo Chigi – Piazza Colonna, 370 00187 Roma    

                                                        

Oggetto: Combattere concretamente il riciclaggio (lettera aperta) 



Caro Presidente della Repubblica, caro Presidente del Consiglio,questa lettera aperta è simbolicamente datata – non a caso – il primo maggio festa di tutti i lavoratori.I lavoratori, i pensionati e coloro che pagano, pagheranno ed hanno sempre pagato le tasse sono stati recentemente colpiti senza pietà dal Governo in carica che è stato “proposto”  dalla Presidenza della Repubblica.Invece di colpire i problemi dalla radice recuperando centinaia di miliardi all’anno dall’evasione fiscale, dal riciclaggio e dalla corruzione imperante nel Paese, le uniche misure fino ad ora adottate sono state percepite dalla gente come a senso unico ed inique.Tanti proclami a proposito di evasione fiscale e di riciclaggio, ma quando si presenta un caso chiaro ed anche clamoroso nella sua evidenza, nessuno di quelli che avevano pontificato fino ad un minuto prima si adopera affinché non siano colpiti sempre e solo i soliti noti: i lavoratori, i pensionati e gli onesti.C’è un caso clamoroso evidenziato dalla trasmissione REPORT andata in onda il 15 aprile 2012 che è stata vista da più di 5 milioni di Italiani nonostante l’ora tarda: il caso Banco Desio (il servizio si intitolava “Il Gioco delle Parti”). Si tratta di una banca Italiana che da anni aveva messo in piedi un meccanismo ben oliato e strutturato per permettere ai propri clienti più abbienti di trasferire somme grandi a piacere all’estero. Un meccanismo sofisticato attraverso il quale evasione fiscale e riciclaggio di dimensioni milionarie sono andati a braccetto per anni con evidenti enormi danni per la Comunità.Nel frattempo chi ha scoperchiato il vaso, un nostro iscritto che è stato intervistato nel servizio andato in onda su REPORT, ha perso il lavoro essendo stato licenziato ritorsivamente dalla banca!Presidente Napolitano, Presidente Monti fateci vedere, ognuno nel proprio ruolo, – in un caso semplice e chiaro come quello di Banco Desio – che esiste qualche personaggio politico/istituzionale – in questo Paese – con un minimo di dignità e di coerenza.Lei – Presidente Napolitano – ha recentemente efficacemente dichiarato: “Gli evasori sono indegni di chiamarsi Italiani”.Ed una banca che fa riciclaggio e che fa evadere centinaia e centinaia di clienti come la si dovrebbe definire: “Indegna di operare in Italia”?   Cosa intendete fare nell’immediatezza per il caso Banco Desio?Occorre smettere di ragionare solamente in astratto quando si tratta di vicende che non riguardano la povera gente!Secondo noi – come già peraltro richiesto  nell’incontro  con esponenti di spicco di BANKITALIA il 20 settembre scorso durante un Presidio davanti la sede di Milano – occorre che Banco di Desio e della Brianza S.p.A. e le sue società controllate vengano commissariate e vendute ad altro soggetto economico.Non è più il tempo di sterili dichiarazioni, oggi occorre agire:  i milioni di lavoratori oppressi da salari insufficienti e da un carico fiscale “incivile” ed i 5 milioni di Italiani sintonizzati su REPORT debbono poter finalmente vedere fatti concreti.  Organismi economici, politici e di controllo che non combattano gli illeciti o addirittura li consentano nella quotidiana operatività vanno perseguiti ad ogni livello, in ogni modo consentito ed in ogni luogo dal momento che costituiscono un pericolo paragonabile se non superiore a quello della moltitudine di mafie e di entità criminali organizzate oggi presenti e/o capaci di operare in ogni territorio a livello mondiale.”


Distinti saluti. 


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