Enpa e la Lav hanno inviato una seconda diffida a Zoomarine per i progetti di terapie assistite con gli animali pubblicizzati di recente.
Comunicato stampa di Enpa e LAV del 9 giugno 2012
Zoomarine: Enpa e Lav diffidano nuovamente la struttura e invitano le Istituzioni alla verifica e al rispetto delle normative vigenti.
Enpa e la Lav hanno inviato una seconda diffida a Zoomarine per i progetti di terapie assistite con gli animali pubblicizzati di recente, cui faranno seguito ulteriori opportune azioni legali, se la struttura, unitamente al Bioparco, non si adegueranno al rispetto delle normative vigenti.
Le Associazioni si sono appellate agli Enti preposti al controllo e alla verifica della corretta applicazione delle normative – Ministero della Salute, Ministero dell’Ambiente, Corpo forestale dello Stato- affinché non si verifichino più comportamenti illegittimi per i quali le Associazioni non solo debbano evidenziare gli episodi di mancato rispetto della normativa, ma debbano richiamare le Istituzioni a garantire la corretta applicazione di norme consolidate.
La struttura cui già in passato il Corpo forestale dello Stato elevo’ una multa di 30 mila euro, ha infatti annunciato la realizzazione di progetti di terapia assistita con i delfini, attività del tutto vietata da specifica normativa. Zoomarine riapre e le attività di interazione con gli animali, anche con i delfini, sono esplicitamente indicati sul suo sito internet.
Tali progetti non solo violano la legge 73/05 sulle strutture di cattività ma ancor più apertamente lo specifico decreto n. 496/2002 relativamente alle modalità di detenzione dei delfini, ma inducono a considerare che simili attività siano lecite e soprattutto lasciano intendere ai familiari di persone affette da diverse patologie neurologiche e psicologiche, che sia positivo parteciparvi.
E’ doveroso ricordare che i precetti contenuti nella normativa aderiscono principalmente a riconosciute ed evidenti indicazioni scientifiche che traggono la loro motivazione dai rischi sanitari che chiunque entri in contatto, o peggio in vasca con dei delfini, possa rischiare. Vi sono infatti numerose patologie che possono essere trasmesse scambievolmente da specie a specie e c’è anche da considerare la pericolosità intrinseca di un animale che per quanto addestrato, resta comunque una specie selvatica dotata di 100 denti e dal peso di quasi 400 chili. Sono infatti noti numerosi incidenti anche molto gravi avvenuti durante i programmi di nuoto con i delfini o i progetti di terapie assistite in Paesi in cui tutto cio’ è concesso. Oltre al fatto che vi sia da considerare quanto sia stressante e avvilente per i delfini dover subire un’ ulteriore invasione dei piccoli spazi concessi loro. Infatti le statistiche evidenziano come gli esemplari sottoposti a questi tipo di ulteriore attività controllata dall’uomo, siano ancor più stressati e sia necessario sostituirli continuamente.
Considerato che le risposte ricevute dalle Associazioni evidenziano le palesi incompetenze o peggio ancora le furbizie che si celano dietro spregiudicate iniziative che se non fossero illegali sarebbero comunque criticabili, le Associazioni auspicano che gli Enti preposti per legge applichino correttamente la normativa fino all’ultimo articolo; in caso contrario Enpa e LAV si riservano di avviare le opportune azioni legali.
9 giugno 2012
Ufficio stampa LAV www.lav.it