“Procura indaghi su Malagrotta”

Malagrotta, Legambiente: situazione davvero grave, allarme. Verbali commissione antimafia sconcertanti, Procura indaghi.

 

 

Legambiente Lazio – Comunicato stampa

Roma, 20 giugno 2012

“Lo studio epidemiologico su Malagrotta evidenzia una situazione di allarme davvero molto grave, in quell’area ci sono morti e ricoveri superiori ad altre aree della città -afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Attraverso dei precisi inquinanti presi come marcatori si correlano le residenze dei cittadini con gli impianti inquinanti per la sola componente aria per ora: con l’idrogeno solforato sono state verificate le emissioni puzzolenti della discarica, con gli ossidi di zolfo quelle della raffineria e con le polveri sottili quelle dell’inceneritore degli ospedalieri. Lo studio del Dipartimento di Epidemiologia è chiarissimo, ora sta al Comune di Roma rispondere, chiudere davvero Malagrotta con la differenziata, verificare il funzionamento dell’inceneritore, accompagnare la dismissione delle attività di raffinazione.”

“I verbali della commissione antimafia sono sconcertanti: emerge chiaramente che la situazione in cui si trovano Malagrotta e la città di Roma dipendono dalla non volontà della politica di attuare una corretta gestione dei rifiuti e quindi tutelare i cittadini ma piutosto quella di rispondere ad altre logiche e altri interessi. In questo modo i danni alla salute dei cittadini, all’ambiente, economici sono enormi, la Procura accertati e persegua le responsabilità -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. In particolare, poi, sul trattamento dei rifiuti bisogna convertire subito gli impianti di TMB al massimo recupero di materia per il riciclaggio piuttosto che alla produzione di CDR, così da togliere subito il tal quale dalla discarica. Malagrotta non chiuderà mai se si continuerà a giocare al toto-discarica, il piano per il porta a porta ora c’è, basta perdere tempo prezioso.”

L’Ufficio stampa Legambiente Lazio

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