La rabbia dei dipendenti pubblici in piazza

“Il governo Monti con la spending review dà vita ad una vera e propria macelleria sociale ed a farne le spese saranno i cittadini tutti ed in particolare i lavoratori della Pubblica Amministrazione”.

 

comunicato stampa

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LA RABBIA DEI DIPENDENTI PUBBLICI IN PIAZZA.

“Il governo Monti con la spending review dà vita ad una vera e propria macelleria sociale ed a farne le spese saranno i cittadini tutti ed in particolare i lavoratori della Pubblica Amministrazione” dichiara Massimo Betti dell’ Esecutivo Nazionale della Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego.

“Monti e l’ammucchiata partitica che lo sostiene vogliono cancellare con un colpo di spugna quel poco che è rimasto di welfare nel nostro paese.

I tagli alla sanità, la chiusura autoritaria di tutte le aziende a partecipazione pubblica, i tagli alle autonomie locali e le privatizzazioni imposte con un tratto di penna, consegnano nelle mani dei privati, in particolare del potere finanziario, i servizi strategici del nostro paese” prosegue Massimo Betti.

“Per fare questo pensioneranno coattivamente o licenzieranno oltre 270 mila dipendenti pubblici.

Ma quelli che non verranno licenziati subiranno pesanti decurtazioni di salario diretto ed indiretto e soprattutto dovranno sottostare al ricatto della possibile perdita del posto di lavoro per motivi economici e finanziari.”

La mobilitazione dei lavoratori pubblici organizzati con l’Unione Sindacale di Base è proseguita anche questa mattina con assemblee, presidi e cortei improvvisati, manifestazioni ed altre iniziative in tutto il paese.

“La rabbia che i lavoratori quest’oggi stanno esprimendo è rivolta contro il Governo, i partiti che lo sostengono, ed il via libera dato da CGIL, CISL UIL , UGL e sindacati autonomi con l’accordo del 3 Maggio scorso” prosegue Massimo Betti.

Altre iniziative sono previste per oggi pomeriggio e per questa sera.

Nei prossimi giorni si riuniranno i gruppi dirigenti del Sindacato di Base per decidere ulteriori forme di protesta senza escludere un ulteriore sciopero generale.

“Non accettiamo i primi due decreti sulla spending review e non aspetteremo passivamente il già annunciato terzo decreto”, conclude Massimo Betti Esecutivo Nazionale della Unione Sindacale di Base pubblico Impiego.

Roma, 06/07/2012
USB Pubblico Impiego

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