Anche i lavoratori dell’Istituto Superiore di Sanità parteciperanno al presidio presso il Ministero della Salute per protestare contro i tagli che colpiscono l’ente di ricerca.
Comunicato Stampa
SANITÀ E RICERCA: ANCHE I LAVORATORI DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ IL 17 LUGLIO
IN PRESIDIO AL MINISTERO DELLA SALUTE PER PROTESTARE CONTRO I TAGLI CHE COLPISCONO L’ENTE DI RICERCA
“Trovo assolutamente logico che i lavoratori dell’Istituto Superiore di Sanità partecipino, nell’ambito della giornata nazionale di protesta contro i tagli alla spesa sanitaria e per la difesa della sanità pubblica, alla protesta contro i tagli previsti dal Ministro Balduzzi in funzione della spending review” esordisce Cristiano Fiorentini dell’Esecutivo Nazionale USB PI “I tagli previsti per l’ISS, 13 milioni in tre anni, rischiano di compromettere la mission dell’Ente, oltre ad avere una ricaduta negativa immediata sui lavoratori, in particolare su quelli precari.”
“L’ISS, come tutti gli enti di ricerca, ha uno stanziamento ordinario assolutamente insufficiente e riesce a svolgere la propria funzione solo grazie alla capacità di attrarre finanziamenti, tagliare ancora il fondo ordinario significa comprometterne la funzionalità e indirizzarlo verso la ricerca di finanziamenti privati tradendo la natura stessa dell’Ente, tutto questo proprio mentre in Parlamento se ne discute il riordino” continua Fiorentini “L’Istituto Superiore di Sanità rappresenta un patrimonio di conoscenza che quotidianamente i ricercatori, i tecnici e tutto il personale di supporto, mettono al servizio della difesa della salute dei cittadini , patrimonio che evidentemente il Governo Monti e il Ministro Balduzzi intendono tagliare insieme al resto della sanità, della ricerca e a tutto il settore pubblico. “
“D’altronde era previsto e prevedibile ciò che sarebbe accaduto, per questo come USB il 22 giugno abbiamo scioperato insieme al sindacalismo di base, lo sapeva perfettamente anche chi ha firmato l’accordo dell’11 maggio alla Funzione Pubblica, avallando di fatto la spending review, e oggi grida allo scandalo”.
“Siamo di fronte ad una strategia che prevede il progressivo arretramento dello Stato da terreni strategici allo scopo di lasciarli nelle mani dei privati come disposto dalla BCE” conclude il dirigente USB “ In questo processo d’impoverimento del Paese è compresa anche la Ricerca Pubblica, per questo, come lavoratori della Ricerca, vogliamo essere parte di un insieme che lotta per la difesa dei diritti dei lavoratori e per togliere il nostro Paese dalle mani delle banche e dei poteri finanziari.”
Roma, 16 luglio 2012
Unione Sindacale di Base – USB Pubblico Impiego