Rifiuti, “Patto per Roma, occasione sprecata e Malagrotta non chiude”

“E’ stato firmato ieri il Patto per Roma all’interno del quale ci sono le linee guida che ciascun ente deve porre in essere per evitare l’emergenza rifiuti”.

 

RIFIUTI, CONTI (LISTA CIVICA): PATTO PER ROMA, UN’OCCASIONE SPRECATA E MALAGROTTA NON CHIUDE, ANZI…

“E’ stato firmato ieri il Patto per Roma tra il Ministero per l’Ambiente, il Commissario delegato per il superamento dell’emergenza ambientale, la Regione Lazio, la Provincia di Roma e Roma Capitale, all’interno del quale ci sono le linee guida che ciascun ente deve porre in essere per evitare l’emergenza rifiuti” – Lo dichiara Alessio Conti, capogruppo della Lista Civica in Municipio XV.

“Seppur su carta, si inizi a parlare di raccolta differenziata al fine di conseguire l’obiettivo del 30% nel 2012, del 50% entro 2014, del 60% entro il 2015 e del 65% entro il 2016 da finanziarsi con 10 milioni d’euro l’anno (per tre anni) dal Ministero dell’Ambiente e di 52,8 milioni di euro per Roma Capitale, finalmente sbloccati dalla Regione.
Attesa dopo anni d’immobilismo e sperimentazioni fallite di Roma Capitale, l’inizio della raccolta differenziata porta a porta è una buona notizia, sperando che avvenga con la stessa efficienza che ha saputo dimostrare la Provincia di Roma in questi quattro anni: per il momento, su questo tema, registriamo solo la volontà del Sindaco Alemanno di aumentare la tassa sui rifiuti”.

“Le buone notizie finiscono qui, perché sul post-raccolta vengono riproposte ricette vecchie ed antieconomiche.
Si parla infatti di mandare a pieno regime i quattro attuali impianti di TMB – Trattamento Meccanico Biologico (entro il 15 Settembre) che producono CDR – Combustibile da rifiuti – da avviare all’incenerimento e FOS – Frazione organica stabilizzata – utilizzata prevalentemente per coprire le discariche. Sull’impiantistica non avvengono quindi modifiche che ne prevedano la riconversione a selezione a freddo per il recupero della materia (con materiali inerti conferiti in piccole discariche in attesa di tecnologie idonee al loro smaltimento) ma si decide per un ciclo dei rifiuti che ancora, in controtendenza con le moderne tecnologie dei paesi più avanzati, prevede l’incenerimento ed il conferimento in discarica come anello finale rendendo necessaria individuare una discarica definitiva “a regime” non indicata nel documento (compito della Provincia entro il 31.12.2012) così come non viene indicato né menzionato il sito della discarica “provvisoria”, il che lascia presagire una proroga di Malagrotta oltre il termine del 31.12.2012”.

“Infine, la parte che viene sottaciuta nei commenti di queste ore, è il riferimento a partnership pubblico-privato sia per il “completamento impiantistico necessario per la chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti” che per “assicurare un rapido conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata”. Un’impostazione virtuosa vorrebbe la separazione del servizio di raccolta da quello di smaltimento (riuso, riduzione, riclo) affidando il primo al pubblico (e finanziandolo con la tariffa sui rifiuti calibrata sul “quantitativo di indifferenziato prodotto”) e il secondo aprendolo al privato, permettendo la nascita di nuove imprese, la creazione di posti lavoro e lo sviluppo di un’economia “dei rifiuti” sana ed in linea con gli standard delle capitali mondiali più avanzate. Il Patto per Roma con scelta di puntare su discariche ed inceneritori favorisce invece le attuali posizioni dominanti sia per il fatto che buona parte dell’impiantistica e delle relative tecnologie sono detenute da un privato (che opera nei fatti in monopolio) e sia perché le grandi economie di scala presenti in questo settore non permettono l’ingresso di nuovi competitor: i vantaggi, che per “qualcuno” il permanere di questo sistema ha, sono pertanto molto evidenti”.

“Alla luce dei fatti, è facile capire che Malagrotta non chiuderà per anni, poiché i due impianti di trattamento meccanico biologico (proprieta Co.La.Ri.), insieme a quello di Rocca Cencia e quello della Salaria (proprietà A.M.A.) continueranno ad essere attivi ed alimenteranno le tre linee di incenerimento lì presenti (le uniche di Roma) che lavoreranno a pieno regime; nel breve periodo, oltre alla conferma della discarica sino al 31.12.2012 la non scelta di un sito provvisorio lascia presagire che si continuerà a conferire a Malagrotta e che in ogni caso, seppure la discarica chiudesse nei termini previsti, il funzionamento degli impianti non permetterebbe una riqualificazione dell’area almeno per una decina d’anni”.

“Malagrotta e la Valle Galeria continuano a pagare il peso di scelte scellerate rispetto alle quali non si vede un’inversione di tendenza e il Patto per Roma rischia di diventare solo uno strumento bipartisan di marketing politico-elettorale per le prossime elezioni amministrative, spoglio di qualsiasi elemento innovativo ed in controtendenza rispetto a quanto stanno facendo diverse capitali mondiali. Intanto i cittadini della Valle Galeria vedono allontanarsi le promesse di una riqualificazione, intrappolati, nell’indifferenza, in una contingenza lesiva della salute dell’ambiente”.

Roma 08.08.2012

 

Lista Civica – Municipio XV Arvalia-Portuense

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