Roma, Città Altra Economia, no all’uso della forza

Dopo un bando dove si prevedeva la vendita di armi al suo interno, poi corretto, si è passati alla finta disponibilità al dialogo per rilanciare tutti insieme la città dell’altraeconomia, per arrivare agli sgomberi effettuati dalla polizia locale.

 


Legambiente Lazio – Comunicato Stampa

Roma, 7 agosto 2012

Città Altra Economia, no all’uso della forza.

E’ veramente assurdo quello che sta succedendo alla Città dell’Altraeconomia di Roma. Non serve l’uso della forza, serve piuttosto il confronto ed il dialogo per rilanciare un luogo che può diventare strategico per la città.
Troppi errori sono stati fatti. Dopo un bando dove si prevedeva addirittura la vendita di armi al suo interno, poi corretto, si è passati alla finta disponibilità al dialogo per rilanciare tutti insieme la città dell’altraeconomia, per arrivare agli sgomberi effettuati dalla polizia locale questa mattina. Questo è l’ultimo assalto del sindaco Alemanno contro i cittadini romani, Roma e i suoi beni comuni, dopo il tentativo di vendere l’Acqua al privato, e quello ancora non sventato di distruggere l’Agro Romano.

Legambiente è stata tra i fondatori del Tavolo dell’Altraeconomia nel 2000 dal quale è nato poi il progetto dell’Altraeconomia e nel 2007 la “Città” . Abbiamo sempre creduto in una proposta sociale di economia alternativa a quella tradizionale, per un nuovo modello di sviluppo più equo e sostenibile oltre che partecipato. Certamente abbiamo anche espresso delle critiche e più volte la necessità di rilanciare il percorso e aprirlo di più alla città affinchè potesse essere un esempio di azione a livello nazionale, e per questo siamo stati disponibili a qualunque processo di allargamento e abbiamo aderito al nuovo percorso intrapreso dal tavolo progettuale CAE 2.0.

Legambiente ha deciso di non partecipare all’ultimo bando per l’assegnazione degli spazi all’interno della città, perchè non ne condivideva l’impostazione e perchè non condivide l’idea sul futuro di quel luogo della Giunta capitolina.
Nell’esprimere la ferma condanna dell’utilizzo delle forze di polizia locale, auspichiamo ora che le associazioni che hanno legittimamente partecipato e vinto il bando si facciano da subito portratrici e protagoniste del dialogo e che da parte di tutti si torni ai toni del confronto civile e costruttivo.

L’Ufficio stampa Legambiente Lazio

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