Rifiuti Roma, “No alla discarica provvisoria di Monte Ortaccio”

Monti Ortaccio, Legambiente: ma quale discarica provvisoria… Le domande: dove è finito piano differenziata? Perché è privato a presentare progetto discarica?

 

 

Legambiente Lazio – Comunicato stampa

Roma, 7 settembre 2012

“ Ma quale discarica provvisoria, un primo invaso per tre anni e cinque lotti sono una presa in giro bella e buona, la differenziata non decollerà mai e Monti dell’Ortaccio diventerà una nuova mega discarica decennale divora tutto -afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Siamo preoccupati, questa soluzione che continua a vedere i rifiuti gestiti tra impianti, discariche e inceneritori è semplicemente fuorilegge e inaccettabile.”

Legambiente è infuriata, dopo la pubblicazione dei primi dettagli del progetto presentato per la nuova discarica a Monti dell’Ortaccio. Secondo le anticipazioni di Repubblica, nei piani del Colari, la discarica verrà realizzata mediante 5 lotti successivi: 21.900 metri quadrati, 20mila, 12.300, 30.500, 19.300, un mega invaso di 4 milioni e 800mila metri cubi e una volumetria iniziale di due milioni e 600mila, durata di tre anni, dal 2013 al 2015. Il progetto sarebbe stato consegnato al commissario Sottile e anche presentato alla Regione Lazio, secondo quanto riportato in un avviso a pagamento su un quotidiano, per avviare le procedure per il rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Altra previsione quanto meno bizzarra, quella di un “bacino di ossidazione contenuto in una struttura provvisoria per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti che non riescono ad essere lavorati dai quattro stabilimenti esistenti”, in pratica una specie di nuovo TMB anch’esso temporaneo.

“ Uno scandalo dietro l’altro, il commissario vuole chiudere Malagrotta aprendone una nuova affianco e addirittura chiede, per quanto si capisce, al soggetto privato il progetto per la nuova discarica provvisoria al di fuori di qualsiasi procedura di evidenza pubblica -dichiara Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Nel frattempo tutta la politica si straccia le vesti contro il progetto, forse facendo il gioco delle parti, e il Comune continua irresponsabilmente a tenere fermo il progetto per la differenziata porta a porta che è l’unica vera soluzione a monte del problema. Si annuncia che partirà in quarto municipio, ma di incontri con le associazioni dei cittadini non ce ne sono stati. Peggio ancora, pensare di portare all’estero le famose 1.200 tonnellate da trattare, che ha ben poco di ambientalista.”

L’Ufficio stampa Legambiente Lazio

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